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Sospensione giudizio e definizione agevolata: il caso

Una società contribuente, dopo aver impugnato una cartella di pagamento fino in Cassazione, ha presentato domanda di definizione agevolata. La Suprema Corte, con ordinanza interlocutoria, ha disposto la sospensione del giudizio in attesa della prova del completo pagamento delle rate previste dalla procedura di definizione. La decisione si fonda sull’applicazione di una specifica norma che regola gli effetti della definizione agevolata sui processi pendenti.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione del Giudizio: l’Effetto della Definizione Agevolata

L’adesione a una procedura di definizione agevolata dei carichi fiscali può avere un impatto diretto e significativo sui contenziosi tributari in corso. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha chiarito come tale scelta comporti la sospensione del giudizio in attesa che il contribuente completi il pagamento del debito. Questa decisione mette in luce un importante strumento a disposizione dei contribuenti per gestire le pendenze con il Fisco, offrendo una via d’uscita dal contenzioso legale.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un atto di recupero notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società nel novembre 2018. Successivamente, l’Agenzia della Riscossione notificava la relativa cartella di pagamento nell’agosto 2019. La società impugnava la cartella lamentando la mancata notificazione dell’atto presupposto, il difetto di motivazione e la decadenza del potere impositivo.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) che la Commissione Tributaria Regionale (CTR) respingevano il ricorso del contribuente, confermando la legittimità della pretesa fiscale. Di conseguenza, la società proponeva ricorso per Cassazione.

La Svolta: Domanda di Definizione e Sospensione del Giudizio

Durante il giudizio di legittimità, si è verificato un evento decisivo: la società ricorrente ha presentato domanda di definizione agevolata dei carichi derivanti dalla cartella impugnata, come previsto dalla normativa vigente (L. n. 197/2022). Questa mossa ha cambiato le sorti del processo. La Corte di Cassazione, preso atto della domanda di definizione e della relativa comunicazione da parte dell’Agenzia della Riscossione, ha ritenuto necessario sospendere il giudizio.

Le Motivazioni della Corte

La decisione della Suprema Corte si basa su una precisa disposizione normativa. L’art. 1, comma 236, della Legge n. 197/2022 stabilisce che per i giudizi pendenti aventi ad oggetto carichi inclusi nella domanda di definizione agevolata, il procedimento deve essere sospeso in attesa della prova del pagamento integrale delle somme dovute. La sospensione è quindi un atto dovuto, disposto per legge, una volta che il giudice viene a conoscenza dell’adesione del contribuente alla procedura. Il processo rimarrà “congelato” fino al termine ultimo per il pagamento, fissato in questo caso al 30 novembre 2027.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma un principio fondamentale: la definizione agevolata non è solo uno strumento per ridurre il debito fiscale, ma anche un meccanismo che incide direttamente sulla prosecuzione dei contenziosi. La sospensione del giudizio offre al contribuente il tempo necessario per adempiere agli obblighi di pagamento derivanti dalla sanatoria, senza dover sostenere i costi e le incertezze di un processo. Se il pagamento andrà a buon fine, il giudizio si estinguerà per cessata materia del contendere. In caso contrario, il processo riprenderà dal punto in cui era stato interrotto.

Perché la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio?
La Corte ha sospeso il giudizio perché la società contribuente ha presentato domanda di definizione agevolata per i carichi fiscali oggetto della controversia. La legge (L. n. 197/2022) prevede espressamente la sospensione dei processi pendenti in questi casi, in attesa della prova del completo pagamento.

Cosa significa ‘ordinanza interlocutoria’?
È un provvedimento del giudice che non chiude definitivamente la causa, ma decide su una questione procedurale sorta durante il processo. In questo specifico caso, l’ordinanza ha disposto la sospensione del procedimento senza pronunciarsi sul merito del ricorso.

Cosa accadrà ora al processo?
Il processo è temporaneamente fermo. Il suo futuro dipende dall’esito della definizione agevolata. Se la società pagherà tutte le rate previste entro la scadenza (30 novembre 2027), il giudizio si estinguerà. Se, invece, il pagamento non verrà completato, il processo riprenderà il suo corso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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