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Sospensione feriale: calcolo del termine di riassunzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che nel calcolo del termine semestrale per la riassunzione del giudizio tributario deve essere sempre considerata la sospensione feriale dei termini. Un ricorso, inizialmente dichiarato tardivo, è stato ritenuto tempestivo perché il giudice di merito non aveva aggiunto i 31 giorni di sospensione estiva al termine di sei mesi, commettendo un errore di calcolo.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Feriale e Riassunzione: Come Calcolare Correttamente i Termini

Nel processo tributario, il rispetto dei termini è fondamentale per la validità degli atti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: il calcolo del termine per la riassunzione del giudizio deve sempre tenere conto della sospensione feriale. Questa regola, se ignorata, può portare a dichiarare inammissibile un ricorso che in realtà è stato presentato tempestivamente.

I Fatti del Caso

Un contribuente, in proprio e in qualità di erede, aveva ricevuto tre avvisi di accertamento relativi a redditi da partecipazione in una società di persone, ormai estinta. Tali accertamenti derivavano da una precedente rettifica del reddito d’impresa della società stessa. Il contribuente e sua madre, anch’essa socia ed erede, avevano impugnato gli atti.

Il caso, dopo vari gradi di giudizio, era giunto in Cassazione, la quale aveva annullato la sentenza d’appello e rinviato la causa alla Commissione Tributaria Regionale (CTR) per una nuova valutazione. L’ordinanza di rinvio della Cassazione era stata depositata il 10 maggio 2019. Da questa data decorreva il termine semestrale per la riassunzione del processo.

Il contribuente aveva notificato l’atto di riassunzione l’11 dicembre 2019. Tuttavia, la CTR dichiarò il ricorso inammissibile per tardività, sostenendo che il termine fosse scaduto il giorno prima, il 10 dicembre 2019. Secondo i giudici del rinvio, il calcolo era semplice: sei mesi a partire dal 10 maggio. Ma avevano commesso un errore fondamentale.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Calcolo con Sospensione Feriale

Il contribuente ha impugnato la decisione della CTR, lamentando la violazione delle norme sul calcolo dei termini processuali. Il suo unico motivo di ricorso era semplice e diretto: la CTR non aveva tenuto conto del periodo di sospensione feriale dei termini, che va dal 1° al 31 agosto di ogni anno (per un totale di 31 giorni).

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente questa tesi, giudicando il motivo fondato. La Corte ha chiarito che il termine semestrale per la riassunzione del giudizio è un termine processuale a tutti gli effetti e, come tale, è soggetto alla sospensione feriale, a meno che non sia espressamente escluso dalla legge.

Il calcolo corretto avrebbe dovuto essere il seguente:
1. Data di partenza: 10 maggio 2019 (deposito dell’ordinanza di rinvio).
2. Scadenza teorica di sei mesi: 10 novembre 2019.
3. Aggiunta della sospensione feriale: a questo termine si devono aggiungere i 31 giorni del periodo feriale (1-31 agosto).
4. Scadenza effettiva: 11 dicembre 2019.

Poiché il ricorso in riassunzione era stato notificato proprio l’11 dicembre 2019, esso era perfettamente tempestivo.

Le Motivazioni della Corte

La Corte Suprema ha basato la sua decisione su un principio consolidato. La legge n. 742 del 1969 stabilisce una regola generale: il decorso dei termini processuali è sospeso di diritto dal 1° al 31 agosto di ciascun anno. Questa sospensione si applica a tutti i termini processuali, compreso quello per la riassunzione del giudizio a seguito di rinvio, come previsto dall’art. 63 del D.Lgs. 546/1992 (che regola il processo tributario). L’errore della CTR è stato quello di ignorare questa regola fondamentale, trattando il termine semestrale come se non fosse soggetto ad alcuna interruzione.

Richiamando precedenti pronunce (Cass. n. 12245/2007 e n. 4297/2004), i giudici hanno ribadito che la sospensione feriale va aggiunta al termine di legge, spostandone in avanti la scadenza. La CTR avrebbe dovuto, quindi, aggiungere 31 giorni al termine semestrale, riconoscendo la tempestività del ricorso e procedendo all’esame del merito della causa come richiesto dalla precedente ordinanza di rinvio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La pronuncia è un importante promemoria per tutti gli operatori del diritto. Il calcolo dei termini processuali richiede la massima attenzione e la corretta applicazione di tutte le norme, comprese quelle sulla sospensione feriale. Un errore di calcolo può avere conseguenze fatali, come la declaratoria di inammissibilità di un atto.

Questa ordinanza conferma che la sospensione feriale è una regola di portata generale che garantisce il diritto di difesa, permettendo agli avvocati e alle parti di non dover compiere atti processuali durante il periodo di riposo estivo. La decisione della Cassazione ha quindi cassato la sentenza impugnata e rinviato nuovamente la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Liguria, che, in diversa composizione, dovrà prima riconoscere la tempestività del ricorso e poi decidere nel merito, oltre a provvedere alla liquidazione delle spese legali del presente giudizio.

Il periodo di sospensione feriale si applica al termine per la riassunzione di un giudizio tributario?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il termine semestrale per la riassunzione del giudizio è un termine processuale soggetto alla sospensione feriale dei termini, che va dal 1° al 31 agosto.

Come si calcola correttamente un termine processuale che scavalca il periodo estivo?
Si calcola la scadenza nominale del termine e a questa si aggiungono i 31 giorni del periodo di sospensione feriale. Ad esempio, un termine di sei mesi che parte il 10 maggio scade l’11 dicembre, non il 10 novembre.

Cosa succede se un giudice dichiara un atto tardivo senza considerare la sospensione feriale?
La decisione è errata e può essere impugnata. Come nel caso di specie, la Corte di Cassazione può annullare (cassare) la sentenza e rinviare la causa al giudice precedente affinché corregga l’errore e decida nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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