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Sospensione daziaria: certificato di aeronavigabilità

La Corte di Cassazione ha stabilito che per beneficiare della sospensione daziaria sull’importazione di componenti aeronautici non è sufficiente presentare un certificato generale di approvazione della produzione aziendale. È invece necessario un documento, come il certificato di aeronavigabilità o una dichiarazione sostitutiva equivalente, che colleghi in modo inequivocabile le merci importate a uno specifico aeromobile civile. La mera inerzia pregressa dell’Agenzia delle Dogane non genera un legittimo affidamento per l’operatore.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Daziaria Aeronautica: La Cassazione Sottolinea l’Importanza del Certificato Specifico

Nel complesso mondo del commercio internazionale e della fiscalità doganale, i dettagli documentali possono fare la differenza tra un’operazione economicamente vantaggiosa e un pesante contenzioso con l’amministrazione finanziaria. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale per le aziende del settore aeronautico che intendono beneficiare della sospensione daziaria per l’importazione di componenti. La Corte ha chiarito che non basta un’autocertificazione generale sulla qualità produttiva dell’azienda; è necessaria una documentazione specifica che colleghi in modo inequivocabile i beni importati a un preciso aeromobile.

I Fatti del Caso: Una Controversia Doganale nel Settore Aerospaziale

Una società italiana, attiva nella progettazione e produzione di manufatti ad alta tecnologia per l’industria aeronautica, importava dagli Stati Uniti materiali destinati alla costruzione di parti di aeromobili civili. In dogana, l’azienda richiedeva l’applicazione del regime di sospensione daziaria, che azzera i dazi di importazione per questa tipologia di merci.

A supporto delle sue quaranta dichiarazioni doganali, la società allegava sistematicamente il proprio certificato di approvazione aziendale (Production Organization Approval – POA), un documento che attesta la conformità dei suoi processi produttivi agli standard aeronautici, ma non la specifica idoneità alla navigazione delle singole merci importate.

L’Agenzia delle Dogane, a seguito di una verifica, contestava tale procedura. Secondo l’amministrazione, la normativa europea (in particolare il Reg. CE n. 1147/2002) prevedeva che, per ottenere il beneficio, l’importatore dovesse presentare il certificato di idoneità alla navigazione aerea relativo alle merci specifiche o, in alternativa, una dichiarazione del venditore che facesse espresso riferimento a tale certificato. Di conseguenza, l’Agenzia recuperava i dazi e l’IVA non versati, per oltre 120.000 euro, e irrogava una pesante sanzione.

La Decisione della Corte: La Sospensione Daziaria Richiede Specificità

Dopo un iter giudiziario che ha visto la commissione tributaria di primo grado dare ragione all’azienda e quella di secondo grado riformare la decisione a favore dell’Agenzia, la questione è giunta in Cassazione. La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso dell’azienda, confermando la legittimità dell’operato dell’Agenzia delle Dogane.

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dei requisiti per la sospensione daziaria. La Corte ha stabilito che l’obiettivo della normativa è garantire che i beni importati in regime agevolato siano effettivamente e inequivocabilmente destinati a essere installati su aeromobili civili. Questo collegamento certo tra merce e destinazione finale può essere provato solo da documentazione specifica.

Le Motivazioni della Sentenza

L’Insufficienza del Certificato di Produzione Aziendale e la validità della sospensione daziaria

La Corte ha spiegato che il certificato di approvazione aziendale (POA) è un documento che qualifica l’impresa produttrice, ma non dice nulla sulle singole merci importate. La normativa, invece, richiede un ‘certificato di aeronavigabilità’ o un suo equipollente, che è per sua natura legato a un componente specifico e, in ultima analisi, a un singolo aeromobile. La dichiarazione sostitutiva del venditore è ammessa, ma solo se menziona esplicitamente gli elementi identificativi del certificato di aeronavigabilità che sostituisce, mantenendo così quel legame di specificità. La generica dichiarazione apposta sulle fatture dalla società fornitrice, che indicava semplicemente una destinazione aeronautica (‘material is destined for the construction of aeronautical parts’), è stata ritenuta insufficiente perché non permetteva di individuare ‘a priori’ l’aeromobile di destinazione.

Il Principio di Legittimo Affidamento: Non Basta il Silenzio dell’Amministrazione

L’azienda sosteneva di aver agito in buona fede, avendo l’Agenzia delle Dogane in passato accettato la medesima procedura senza sollevare obiezioni. La Cassazione ha respinto anche questa argomentazione, richiamando la propria giurisprudenza consolidata. Il principio del legittimo affidamento, che protegge il contribuente da un mutamento di orientamento dell’amministrazione, richiede un ‘comportamento attivo’ da parte di quest’ultima (ad esempio, una risposta scritta a un interpello). Il mero silenzio o l’inerzia, ovvero la mancata contestazione in precedenti operazioni, non sono sufficienti a ingenerare nel contribuente un affidamento tutelabile.

La Gestione delle Sanzioni e dell’IVA

La Corte ha inoltre rigettato le doglianze relative alla presunta illegittimità delle sanzioni e del recupero IVA. Ha confermato che le sanzioni possono essere irrogate con un atto separato, purché notificato contestualmente all’avviso di accertamento. Ha infine chiarito che la richiesta di disapplicazione delle sanzioni per ‘obiettiva incertezza normativa’ non poteva essere accolta, in quanto l’interpretazione della disciplina europea fornita dalla Corte era chiara e univoca.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Operatori del Settore

Questa sentenza invia un messaggio chiaro alle imprese del settore aeronautico e a tutti gli operatori che si avvalgono di regimi doganali agevolati. Per ottenere la sospensione daziaria, non è sufficiente dimostrare in modo generico la propria qualifica o la destinazione d’uso delle merci. È imperativo produrre la documentazione richiesta dalla normativa, che deve essere specifica e capace di creare un collegamento tracciabile e verificabile tra i beni importati e la loro destinazione finale. Affidarsi a prassi consolidate ma non formalmente avallate dall’amministrazione rappresenta un rischio significativo, che può tradursi in onerose rettifiche fiscali e sanzioni.

Un certificato generale di approvazione della produzione aziendale (POA) è sufficiente per ottenere la sospensione daziaria per parti aeronautiche?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale certificato non è sufficiente. È necessario presentare un certificato di aeronavigabilità specifico per le merci importate o una dichiarazione sostitutiva del venditore che ne contenga gli elementi identificativi, in modo da collegare la merce a un singolo aeromobile.

Il fatto che l’Agenzia delle Dogane non abbia contestato la stessa procedura in passato crea un legittimo affidamento per il contribuente?
No. Secondo la Suprema Corte, il legittimo affidamento non può nascere dal comportamento meramente passivo o dal silenzio dell’amministrazione finanziaria. È necessario un comportamento attivo, come una risposta formale a un’istanza, che induca il contribuente a credere nella correttezza della propria condotta.

Cosa deve contenere una dichiarazione del venditore per essere considerata un valido sostituto del certificato di aeronavigabilità?
La dichiarazione del venditore, per essere considerata equipollente al certificato di aeronavigabilità, deve menzionare espressamente gli elementi identificativi del certificato stesso. Deve quindi rendere possibile e verificabile il collegamento della merce importata a un singolo aeromobile chiaramente individuato ‘a priori’ come idoneo alla navigazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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