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Soggetto passivo IMU: chi paga per i fondi?

Una società di gestione del risparmio (SGR) ha impugnato un’ingiunzione di pagamento per l’IMU, sostenendo che il soggetto passivo dell’imposta fosse il fondo immobiliare da essa gestito. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il soggetto passivo IMU è la SGR, in quanto i fondi comuni di investimento, pur costituendo patrimoni separati, sono privi di soggettività giuridica. La responsabilità del pagamento ricade quindi sulla società che gestisce e possiede formalmente gli immobili.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Soggetto Passivo IMU: La Cassazione Fa Chiarezza sui Fondi di Investimento

Identificare correttamente il soggetto passivo IMU è cruciale per evitare contenziosi fiscali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato una questione di grande rilevanza per il settore immobiliare e finanziario: chi è tenuto a versare l’IMU per gli immobili detenuti da un fondo comune di investimento? La Corte ha stabilito con chiarezza che l’obbligo ricade sulla società di gestione del risparmio (SGR) e non sul fondo stesso, che è privo di personalità giuridica. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa: Il Contenzioso sull’IMU

Una società di gestione del risparmio (SGR) si è vista notificare un’ingiunzione di pagamento da parte di un Comune per il mancato versamento dell’IMU relativa a immobili di proprietà di un fondo immobiliare da essa gestito. La società ha impugnato l’atto, sostenendo di non essere il soggetto obbligato al pagamento. Secondo la sua tesi, il vero debitore era il fondo di investimento, in quanto patrimonio separato e autonomo. Sia in primo che in secondo grado, i giudici avevano dato torto alla società, confermando la legittimità della richiesta del Comune. La SGR ha quindi deciso di ricorrere in Cassazione.

Analisi della Corte e il Principio del Soggetto Passivo IMU

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando le decisioni dei gradi precedenti. Il punto centrale della controversia ruotava attorno all’individuazione del corretto soggetto passivo IMU. La ricorrente insisteva sull’autonomia patrimoniale del fondo, ma la Corte ha ribadito un principio fondamentale del nostro ordinamento: i fondi comuni di investimento, sebbene costituiscano patrimoni separati, sono privi di un’autonoma soggettività giuridica. Questo significa che non possono essere titolari di diritti e obblighi in proprio, né tantomeno essere considerati contribuenti ai fini fiscali.

Le Motivazioni della Decisione

La sentenza si fonda su argomentazioni giuridiche precise e consolidate, che meritano di essere approfondite.

Mancanza di Soggettività Giuridica del Fondo

Il primo e più importante punto è che i fondi comuni d’investimento, disciplinati dal Testo Unico della Finanza (d.lgs. 58/1998), non sono entità giuridiche autonome. Essi sono un “patrimonio separato” della società di gestione. Di conseguenza, non possono essere intestatari di immobili né assumere obbligazioni, come quella tributaria relativa all’IMU. L’immobile, anche se acquistato nell’interesse del fondo, è formalmente intestato alla SGR.

Ruolo e Responsabilità della Società di Gestione

Poiché il fondo non ha soggettività, la titolarità formale degli immobili e la legittimazione ad agire in giudizio per i diritti relativi a quel patrimonio spettano alla società di gestione. Come logica conseguenza, è la SGR a essere considerata il soggetto passivo IMU. Essa è l’entità che detiene legalmente gli immobili e che, pertanto, è tenuta ad adempiere agli obblighi fiscali connessi. L’ammissione del credito IMU al passivo della procedura concorsuale del fondo non estingue l’obbligazione della SGR fino al completo pagamento.

Irrilevanza della Liquidazione del Fondo ai Fini Processuali

La società ricorrente aveva anche sollevato una questione procedurale, sostenendo che la messa in liquidazione giudiziale del fondo avrebbe dovuto causare l’interruzione del processo. La Corte ha respinto anche questo motivo, chiarendo che l’interruzione si verifica solo quando l’evento colpisce una delle parti processuali. In questo caso, la parte in giudizio era la SGR, non il fondo. La liquidazione del fondo, pertanto, non ha avuto alcun effetto sul procedimento legale in corso contro la società di gestione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro e fornisce certezze agli operatori del settore e agli enti impositori. Le società di gestione del risparmio devono essere consapevoli che la responsabilità per il pagamento dell’IMU sugli immobili dei fondi gestiti ricade direttamente su di loro. Non è possibile “schermare” tale obbligazione dietro l’autonomia patrimoniale del fondo. Questa sentenza sottolinea l’importanza di una corretta imputazione degli obblighi fiscali, ribadendo che la soggettività giuridica è il presupposto indispensabile per essere considerati contribuenti.

Chi è il soggetto passivo IMU per gli immobili detenuti da un fondo comune di investimento?
Secondo la sentenza, il soggetto passivo dell’IMU è la società di gestione del risparmio (SGR) che gestisce il fondo. Questo perché il fondo comune di investimento, pur essendo un patrimonio separato, è privo di soggettività giuridica e non può essere titolare di obbligazioni tributarie.

La messa in liquidazione giudiziale di un fondo di investimento interrompe il processo a carico della società di gestione?
No. La Corte ha chiarito che l’interruzione del processo si verifica solo quando l’evento (come la liquidazione) colpisce una delle parti processuali. Poiché la parte in giudizio è la SGR e non il fondo, la liquidazione di quest’ultimo non ha effetti interruttivi sul procedimento a carico della società.

È possibile contestare la fondatezza di un avviso di accertamento IMU in sede di impugnazione dell’ingiunzione di pagamento?
No. La sentenza ribadisce che se gli avvisi di accertamento a monte non sono stati impugnati e sono diventati definitivi, l’ingiunzione di pagamento successiva può essere contestata solo per vizi propri e non per questioni relative al merito del tributo, che è ormai incontrovertibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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