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Soggettività passiva IMU: chi paga per i porti turistici

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in tema di soggettività passiva IMU per immobili demaniali compresi in un porto turistico, l’unico soggetto tenuto al pagamento dell’imposta è il concessionario. Questa responsabilità non viene meno neanche in caso di cessione a terzi del diritto di utilizzo dei singoli punti d’ormeggio. La sentenza chiarisce che il rapporto concessorio con l’ente pubblico è il presupposto dell’imposizione, rendendo irrilevanti i successivi contratti privatistici stipulati dal concessionario.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Soggettività passiva IMU: Chi paga l’imposta per i porti turistici in concessione?

La determinazione della soggettività passiva IMU rappresenta una questione cruciale nel diritto tributario, specialmente quando si tratta di beni complessi come i porti turistici realizzati su aree del demanio marittimo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento definitivo, stabilendo che il concessionario del porto turistico è l’unico soggetto tenuto al pagamento dell’imposta, anche qualora i singoli posti barca siano stati ceduti a terzi.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento per omessa dichiarazione e versamento dell’IMU relativa all’anno 2015, notificato da un’amministrazione comunale a una società che gestisce un porto turistico. La società concessionaria sosteneva di non essere il soggetto passivo del tributo per quegli immobili (punti d’ormeggio, box, posti auto) i cui diritti di utilizzo e/o proprietà superficiaria erano stati ceduti a terzi privati. Secondo la tesi della società, la responsabilità fiscale si sarebbe dovuta trasferire sui singoli acquirenti di tali diritti, in quanto effettivi utilizzatori dei beni.

La Decisione della Corte sulla Soggettività Passiva IMU

La Corte di Cassazione, riformando la decisione del giudice d’appello, ha accolto il ricorso del Comune, affermando un principio di diritto fondamentale. I giudici supremi hanno stabilito che, ai fini IMU, il concessionario di immobili demaniali compresi in un porto turistico è l’unico soggetto passivo d’imposta. Questa regola, sancita dall’art. 9, comma 1, del d.lgs. 14 marzo 2011, n. 23, prevale sulla normativa generale che individua il soggetto passivo nel proprietario o titolare di un diritto reale.

La Corte ha specificato che la cessione a terzi dei diritti di utilizzo temporaneo dei singoli punti d’ormeggio è un’attività che rientra nella gestione ‘imprenditoriale’ del bene demaniale da parte del concessionario. Tali cessioni, regolate da contratti di diritto privato (come il contratto di ormeggio), non modificano la natura del rapporto principale tra lo Stato e il concessionario. Quest’ultimo non si spoglia del diritto derivante dalla concessione, ma si limita a esercitare una delle facoltà che essa gli attribuisce.

La distinzione tra concessione e contratti di utilizzo

Un punto chiave della decisione è la netta distinzione tra il rapporto pubblicistico di concessione e i successivi rapporti privatistici. La soggettività passiva IMU è radicata esclusivamente nella qualità di concessionario. Finché il titolo concessorio non viene revocato o annullato, il concessionario rimane l’unico referente per l’amministrazione finanziaria. La pluralità di contratti stipulati con gli utenti finali non frammenta l’obbligazione tributaria, che resta unitaria in capo al gestore del porto.

Il ruolo della normativa speciale per le aree demaniali

La sentenza ribadisce la specialità della norma che disciplina l’IMU sulle aree demaniali. La legge stabilisce in modo inequivocabile: «Nel caso di concessione di aree demaniali, soggetto passivo è il concessionario». Questa disposizione crea un regime fiscale specifico che lega l’imposizione alla concessione stessa, vista come presupposto sufficiente per individuare il debitore d’imposta, a prescindere da chi abbia l’effettivo godimento del bene.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione sistematica e teleologica della normativa fiscale. Il legislatore, prevedendo una regola specifica per le concessioni demaniali, ha inteso semplificare l’accertamento e la riscossione del tributo, individuando un unico interlocutore stabile e facilmente identificabile: il concessionario. Consentire una frammentazione della soggettività passiva in base a innumerevoli contratti privati creerebbe incertezza e complicherebbe enormemente l’attività dell’amministrazione finanziaria. La Corte ha sottolineato che i contratti di ormeggio o di cessione del diritto d’uso non estinguono la detenzione qualificata del bene da parte del concessionario, ma anzi la presuppongono. La possibilità di cedere a terzi l’utilizzo delle aree si fonda proprio sul provvedimento pubblico di concessione. Pertanto, la situazione che si crea è quella di una sub-detenzione a favore del terzo, che non esclude ma conferma la detenzione principale del concessionario, il quale resta, perciò, l’unico soggetto passivo del tributo.

Conclusioni

La sentenza analizzata consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro e di grande importanza pratica. I concessionari di porti turistici e di altre aree demaniali non possono trasferire la propria responsabilità per il pagamento dell’IMU ai singoli utenti, neanche attraverso la costituzione di diritti reali come la proprietà superficiaria per durata limitata. L’obbligazione tributaria nasce e rimane legata al titolo concessorio. Questa decisione offre certezza giuridica sia per gli operatori del settore sia per le amministrazioni comunali, confermando che la soggettività passiva IMU in questo specifico contesto è saldamente ancorata alla figura del concessionario.

Chi è tenuto a pagare l’IMU per un porto turistico costruito su area demaniale data in concessione?
Secondo la Corte di Cassazione, l’unico soggetto passivo d’imposta, obbligato al pagamento dell’IMU, è il concessionario che gestisce il porto turistico.

Se il concessionario di un porto cede a un privato il diritto di utilizzare un posto barca, la responsabilità del pagamento dell’IMU si trasferisce al privato?
No. La Corte ha chiarito che la cessione a terzi del diritto di utilizzo dei singoli punti d’ormeggio o di altri beni all’interno del porto non sposta la soggettività passiva. Il concessionario rimane l’unico responsabile del pagamento dell’IMU per l’intera area concessa.

Qual è il principio di diritto stabilito dalla sentenza in materia di soggettività passiva IMU?
Il principio stabilito è che, in caso di concessione di aree demaniali, la soggettività passiva ai fini IMU è radicata nella qualità di concessionario. La concessione stessa è il presupposto dell’imposizione, e tale responsabilità fiscale non è influenzata da eventuali trasferimenti del godimento del bene a terzi, finché il titolo concessorio resta valido.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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