LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Società estinta: l’accertamento va notificato ai soci?

La Corte di Cassazione esamina il ricorso di un’ex socia contro un avviso di accertamento notificato alla società dopo la sua cancellazione dal registro delle imprese. La ricorrente sostiene che, in caso di società estinta, l’atto impositivo dovrebbe essere diretto ai soci. La Corte, rilevando la presenza di una questione di massima importanza già rimessa alle Sezioni Unite, ha emesso un’ordinanza interlocutoria, sospendendo la decisione e disponendo l’acquisizione del fascicolo di merito per una valutazione completa.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Società Estinta: a Chi Va Notificato l’Avviso di Accertamento?

La questione della notifica di un avviso di accertamento a una società estinta è un tema complesso e dibattuto nel diritto tributario. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha nuovamente acceso i riflettori su questo argomento, scegliendo di non decidere immediatamente ma di attendere un pronunciamento delle Sezioni Unite, segnalando l’importanza e la delicatezza della materia.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento per Ires, Irap e Iva relativo all’anno d’imposta 2007, notificato a una società a responsabilità limitata. La liquidatrice ed ex socia della compagnia impugnava l’atto, ma sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale rigettavano i suoi ricorsi.

I giudici di secondo grado avevano confermato la validità dell’accertamento basandosi su diversi punti:

1. Esistenza della società: Secondo i giudici, la società non era da considerarsi estinta ma aveva semplicemente subito una modifica, basandosi su una visura del Registro delle Imprese.
2. Decadenza: Il motivo relativo alla decadenza del potere di accertamento dell’amministrazione finanziaria era stato respinto, data la rilevanza penale dei fatti contestati che permetteva il raddoppio dei termini.
3. Merito: L’Ufficio aveva sufficientemente provato che la società aveva utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da cosiddette “società cartiere”.

Contro questa decisione, l’ex socia ha proposto ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso e il nodo della società estinta

La ricorrente ha basato la sua difesa su tre motivi principali, ma il più rilevante è il primo, che contesta la legittimità della notifica dell’atto impositivo.

Violazione dell’art. 2495 del Codice Civile

Il punto cruciale del ricorso riguarda la presunta violazione dell’art. 2495 c.c. La difesa sostiene che i giudici d’appello abbiano interpretato erroneamente i documenti, poiché la società era stata effettivamente cancellata dal Registro delle Imprese e, quindi, doveva considerarsi legalmente estinta. Di conseguenza, l’avviso di accertamento non avrebbe potuto essere emesso nei confronti di un soggetto giuridico non più esistente. La pretesa tributaria, secondo la ricorrente, avrebbe dovuto essere rivolta direttamente ai soci, nei limiti di quanto da loro percepito in fase di liquidazione.

Altri motivi di ricorso

Gli altri due motivi riguardavano l’inapplicabilità del raddoppio dei termini di accertamento per l’annualità 2007 e la violazione delle garanzie previste dallo Statuto del Contribuente durante la fase di verifica fiscale.

La Decisione della Corte: Un Rinvio Strategico

La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza interlocutoria, non entra nel merito della controversia. Riconosce, tuttavia, che il caso solleva una questione di diritto di fondamentale importanza, già all’esame delle Sezioni Unite (con l’ordinanza n. 7425/2023). La questione centrale è proprio quella della sorte degli atti impositivi notificati a una società estinta.

Per questi motivi, il Collegio ha deciso di rinviare la causa a nuovo ruolo, disponendo l’acquisizione del fascicolo di merito. Questa mossa procedurale permette alla Corte di avere un quadro completo della vicenda e, soprattutto, di attendere la decisione delle Sezioni Unite, che fornirà un principio di diritto vincolante per risolvere questo e altri casi simili.

Le Motivazioni

La motivazione dietro questa decisione non è una semplice posticipazione, ma un atto di prudenza e coerenza giuridica. Decidere il caso prima del pronunciamento delle Sezioni Unite potrebbe creare un conflitto giurisprudenziale. La Corte ha ritenuto indispensabile, per una “compiuta decisione del ricorso”, attendere la risoluzione della questione di massima. L’acquisizione del fascicolo di merito è un’ulteriore conferma della volontà di esaminare in modo approfondito tutti gli aspetti fattuali e documentali prima di emettere una sentenza definitiva.

Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria lascia in sospeso il destino del contribuente, ma sottolinea un principio fondamentale: la necessità di certezza del diritto su questioni complesse. La sorte degli avvisi di accertamento notificati a una società estinta è un problema che tocca migliaia di contribuenti e professionisti. La futura decisione delle Sezioni Unite sarà determinante per chiarire se la pretesa fiscale si estingua con la società o se e come possa essere trasferita ai soci, stabilendo regole chiare per l’Amministrazione Finanziaria e garanzie precise per i cittadini.

Un avviso di accertamento può essere emesso nei confronti di una società già cancellata dal Registro delle Imprese?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma evidenzia che questa è la questione giuridica centrale del caso. La ricorrente sostiene che l’atto sia illegittimo, mentre le commissioni tributarie di merito lo hanno ritenuto valido. La questione è così controversa da essere stata rimessa alle Sezioni Unite della Cassazione per una decisione chiarificatrice.

Cosa significa che la causa è stata rinviata a nuovo ruolo?
Significa che la Corte di Cassazione ha sospeso la decisione sul ricorso. Il caso verrà nuovamente discusso in una futura udienza, dopo che sarà stato acquisito il fascicolo completo del processo e, presumibilmente, dopo che le Sezioni Unite si saranno pronunciate sulla questione di massima rilevanza che il caso intercetta.

Perché la Corte ha menzionato un’altra ordinanza (n. 7425/2023)?
La Corte ha citato quella precedente ordinanza perché con essa è stata sollevata la medesima questione di diritto (la validità di un accertamento a una società estinta) e rimessa alle Sezioni Unite. Questo indica che il problema è già noto e in attesa di una soluzione autorevole, e la Corte attuale ha deciso di attendere tale soluzione per garantire uniformità di giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati