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Società di comodo: il Fisco rinuncia al ricorso

La Corte di Cassazione dichiara estinto un giudizio riguardante una società di comodo. L’Agenzia delle Entrate aveva presentato ricorso contro una decisione favorevole a una società, ma ha poi rinunciato a causa di modifiche normative che hanno reso l’appello privo di interesse. La Corte ha quindi archiviato il caso senza una decisione nel merito.

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Pubblicato il 4 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Società di Comodo: Il Fisco Rinuncia al Ricorso in Cassazione. Cosa Significa?

Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza che chiude un contenzioso fiscale prima di arrivare a una decisione nel merito. Il caso riguarda una società di comodo e la possibilità di contestare un diniego dell’Agenzia delle Entrate a un’istanza di disapplicazione. La svolta è avvenuta quando la stessa Amministrazione Finanziaria ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando al proprio ricorso. Analizziamo questa vicenda per capire le sue implicazioni.

I Fatti di Causa

La controversia ha origine da un provvedimento con cui la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate aveva dichiarato inammissibile l’istanza di una società di persone. Quest’ultima aveva chiesto di non applicare la normativa antielusiva prevista per le società di comodo per l’anno d’imposta 2011, sostenendo di essere impossibilitata a conseguire i ricavi minimi previsti dalla legge.

La società ha impugnato tale provvedimento davanti alla Commissione Tributaria Provinciale, che le ha dato ragione. I giudici di primo grado, dopo aver confermato la possibilità di contestare in giudizio il provvedimento, hanno ritenuto fondate le argomentazioni della società, la quale aveva dimostrato l’oggettiva impossibilità di produrre ricavi in quel periodo.

L’Agenzia delle Entrate ha quindi presentato appello alla Commissione Tributaria Regionale, insistendo sull’inammissibilità del ricorso originario. Tuttavia, anche i giudici di secondo grado hanno respinto le tesi dell’Amministrazione Finanziaria. A questo punto, il Fisco ha deciso di portare la questione davanti alla Corte di Cassazione.

La Rinuncia al Ricorso e la chiusura del caso sulle società di comodo

Il colpo di scena è arrivato con un atto depositato telematicamente: l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato di rinunciare al proprio ricorso. Questa decisione non è stata casuale, ma motivata da un cambiamento del quadro normativo relativo all’impugnabilità dell’interpello disapplicativo in materia di società di comodo.

In sostanza, le nuove leggi intervenute sulla materia hanno fatto venire meno l’interesse dell’Amministrazione Finanziaria a proseguire la battaglia legale. Di fronte a questa rinuncia, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prendere atto della volontà della parte ricorrente.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è puramente processuale. Ai sensi degli articoli 390 e 391 del Codice di Procedura Civile, quando la parte che ha promosso il giudizio di legittimità rinuncia al ricorso, il processo si estingue. L’estinzione del giudizio significa che la Corte non entra nel merito della questione, cioè non stabilisce chi avesse ragione o torto sulla questione originaria (l’impugnabilità del diniego di interpello). Semplicemente, chiude formalmente il caso.

Un altro dettaglio rilevante è che la Corte non ha emesso alcuna statuizione sulle spese legali. Questo perché la società contribuente, pur avendo vinto nei gradi precedenti, era rimasta ‘intimata’ nel giudizio di Cassazione, ovvero non si era costituita per svolgere attività difensiva. In assenza di una difesa attiva, non vi sono spese da rimborsare.

Le Conclusioni

La conclusione di questa vicenda è che il giudizio di legittimità è stato dichiarato estinto. Questo significa che la sentenza della Commissione Tributaria Regionale, favorevole alla società, diventa definitiva. Per il contribuente, si tratta di una vittoria ottenuta senza dover affrontare l’ultimo grado di giudizio. Per l’ordinamento, l’ordinanza non stabilisce un nuovo principio di diritto sulla questione delle società di comodo, ma evidenzia come le modifiche normative possano influenzare direttamente i contenziosi in corso, rendendoli talvolta privi di scopo e portando l’Amministrazione Finanziaria a riconsiderare la propria posizione processuale.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha dichiarato estinto il giudizio?
La Corte ha dichiarato estinto il giudizio perché l’Agenzia delle Entrate, ovvero la parte che aveva presentato il ricorso, ha formalmente rinunciato a proseguire la causa.

Qual era l’oggetto principale della controversia legale?
L’oggetto era la possibilità per un contribuente di impugnare in tribunale un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dichiarava inammissibile un’istanza di disapplicazione della normativa antielusiva per le società di comodo.

Perché l’Agenzia delle Entrate ha deciso di rinunciare al suo ricorso?
L’Agenzia delle Entrate ha rinunciato perché, a seguito di alcune modifiche normative intervenute sulla questione oggetto del ricorso, ha perso interesse a continuare la lite giudiziaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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