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Società cancellata: appello e termine quinquennale

L’Amministrazione Finanziaria contesta una sentenza d’appello favorevole a una società contribuente in materia di detrazioni IVA. Emerge una questione procedurale cruciale: la società contribuente era stata cancellata dal registro delle imprese da oltre cinque anni al momento della notifica del ricorso. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide nel merito ma rinvia la causa a una pubblica udienza congiunta per risolvere la questione dell’ammissibilità del ricorso proposto contro una società cancellata dopo la scadenza del termine quinquennale di ‘sopravvivenza’ ai fini fiscali.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Società Cancellata: la Cassazione si Interroga sull’Ammissibilità del Ricorso

Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione pone l’accento su un’importante questione procedurale nel contenzioso tributario: cosa succede quando viene proposto un ricorso contro una società cancellata dal registro delle imprese da oltre cinque anni? La decisione di non pronunciarsi immediatamente, ma di rinviare la discussione a una pubblica udienza congiunta, evidenzia la delicatezza e la rilevanza del tema.

La Vicenda: Detrazioni IVA e Operazioni Inesistenti

Il caso nasce da un avviso di accertamento IVA notificato a una società operante nel settore energetico per l’anno d’imposta 2013. L’Amministrazione Finanziaria contestava due principali recuperi a tassazione.

Il Rilievo ‘Trading’

Il primo rilievo riguardava l’illegittima detrazione dell’IVA sull’acquisto di energia elettrica dalla propria società controllante. Secondo l’accusa, la società contribuente era stata appositamente creata per aggirare i limiti quantitativi all’importazione di energia da fonti non rinnovabili. Superato un certo massimale, infatti, sarebbe stato necessario acquistare costosi ‘certificati verdi’. Attraverso la cessione di energia alla controllata, la holding poteva immettere sul mercato quantitativi maggiori di energia non rinnovabile. L’operazione veniva quindi considerata soggettivamente inesistente.

Il Rilievo sulle Consulenze

Il secondo recupero, di minore entità, concerneva la detrazione di IVA su fatture per consulenze contabili e fiscali ricevute da una società terza. Dagli accertamenti, divenuti definitivi, era emerso che tale società era una mera ‘cartiera’, priva di reale struttura e operatività. Di conseguenza, le prestazioni fatturate venivano considerate oggettivamente inesistenti.

La Questione della Società Cancellata nel Processo

Dopo due gradi di giudizio favorevoli alla contribuente, l’Amministrazione Finanziaria ha proposto ricorso in Cassazione. Tuttavia, è emersa una problematica procedurale dirimente. La società contribuente era stata cancellata dal registro delle imprese nell’ottobre 2016. La sentenza d’appello è stata depositata a dicembre 2021, e il ricorso per cassazione è stato notificato successivamente.

La normativa di riferimento (art. 28, comma 4, D.Lgs. 175/2014) prevede una ‘sopravvivenza’ quinquennale della società ai soli fini fiscali dopo la cancellazione. Questo periodo consente all’Amministrazione di notificare atti e di proseguire i giudizi. Nel caso di specie, al momento del ricorso, questo quinquennio era ampiamente decorso. Si è posto quindi il dubbio sull’ammissibilità stessa del ricorso contro un soggetto giuridicamente estinto, anche per la ‘fictio iuris’ fiscale.

Le motivazioni della decisione interlocutoria

La Corte Suprema non ha deciso il merito della controversia fiscale. Ha invece rilevato che la questione dell’ammissibilità di un ricorso tributario notificato dopo la scadenza del termine quinquennale dalla cancellazione della società è di fondamentale importanza e presenta profili di incertezza. I giudici hanno sottolineato che questioni del tutto analoghe erano già state sollevate in altre due ordinanze interlocutorie recenti. Per garantire un’interpretazione uniforme ed evitare contrasti giurisprudenziali su un punto di diritto così rilevante per la gestione del contenzioso tributario, la Corte ha ritenuto opportuno disporre un rinvio a nuovo ruolo. Questa scelta permetterà una trattazione congiunta delle diverse cause in una pubblica udienza, al fine di pervenire a una soluzione unitaria e ponderata.

Le conclusioni e le implicazioni pratiche

La decisione di rinviare la causa per una trattazione unitaria sospende il giudizio sul caso specifico ma apre la strada a un chiarimento fondamentale. L’esito finale stabilirà le regole procedurali da seguire nei contenziosi che coinvolgono una società cancellata da oltre cinque anni. La pronuncia avrà importanti ripercussioni pratiche, definendo i limiti temporali dell’azione dell’Amministrazione Finanziaria e le sorti processuali dei soci di società estinte, chiarendo se e come possano intervenire in giudizio per difendere le proprie ragioni.

Cosa succede a un processo tributario se la società viene cancellata dal registro delle imprese?
Dopo la cancellazione, la legge prevede un periodo di cinque anni durante il quale la società è considerata ancora esistente ai soli fini fiscali. Entro questo termine, l’Amministrazione Finanziaria può notificare atti e proseguire i giudizi pendenti.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha riscontrato una questione procedurale cruciale e incerta: l’ammissibilità di un ricorso notificato quando il periodo di cinque anni dalla cancellazione della società è già scaduto. Poiché la stessa questione era già stata sollevata in altri casi, ha preferito rinviare la decisione a una trattazione congiunta per assicurare una risposta uniforme.

Qual è il principale punto di diritto che la Corte dovrà chiarire?
La Corte dovrà stabilire se un ricorso per cassazione sia ammissibile se proposto nei confronti di una società il cui termine quinquennale di ‘sopravvivenza’ fiscale è scaduto, e se, in tale ipotesi, sia ammissibile l’intervento in giudizio dei suoi ex soci.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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