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Sentenza penale assoluzione: effetti sul Fisco

Un ex consigliere di un’associazione sportiva, ritenuto responsabile in solido per i debiti fiscali dell’ente, ha impugnato l’accertamento. La Corte di Cassazione, rilevata la pendenza di una questione di massima importanza relativa agli effetti di una sentenza penale di assoluzione definitiva (“perché il fatto non sussiste”) sul contenzioso tributario, ha sospeso la decisione. Il caso è stato rinviato alle Sezioni Unite per ottenere un chiarimento sull’applicabilità e la portata della nuova normativa che disciplina il rapporto tra giudizio penale e processo tributario. La Corte attende questa pronuncia per garantire un’interpretazione uniforme della legge.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sentenza Penale di Assoluzione: Quali Effetti sull’Accertamento Fiscale?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riacceso il dibattito su un tema cruciale: il valore di una sentenza penale assoluzione all’interno di un processo tributario. La Suprema Corte ha deciso di non pronunciarsi sul caso specifico, ma di rimettere la questione alle Sezioni Unite, segnalando la necessità di un verdetto chiarificatore che avrà importanti ripercussioni per contribuenti e professionisti. L’ordinanza analizza il complesso rapporto tra giudizio penale e accertamento fiscale, specialmente alla luce delle recenti novità normative.

I Fatti di Causa

La vicenda nasce da un avviso di accertamento notificato a un contribuente, chiamato a rispondere in qualità di ex consigliere di un’associazione sportiva dilettantistica. L’Agenzia delle Entrate contestava maggiori imposte (IRES, IRAP e IVA) dovute dall’associazione, estendendo la responsabilità personale e solidale all’ex consigliere sulla base dell’art. 38 del codice civile. Le contestazioni si fondavano su presunte fatture di sponsorizzazione fittizie emerse da controlli incrociati.

Il Percorso Giudiziario e i Motivi del Ricorso

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso del contribuente. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, confermando la validità dell’accertamento. Contro questa sentenza, il contribuente proponeva ricorso in Cassazione, articolando cinque motivi di impugnazione. Tra le censure principali vi erano:

* La nullità della sentenza per motivazione apparente e contraddittoria.
* La violazione e falsa applicazione dell’art. 38 c.c., poiché la responsabilità solidale era stata affermata per il solo fatto di aver ricoperto una carica associativa, senza prove concrete.
* La violazione delle norme sull’onere della prova (art. 2697 c.c.).
* L’omessa pronuncia su alcuni motivi specifici del gravame.

La Sospensione del Giudizio e il Rinvio sulla sentenza penale assoluzione

Il punto di svolta del procedimento in Cassazione è rappresentato da due elementi sopravvenuti. In primo luogo, il ricorrente ha informato la Corte del passaggio in giudicato di una sentenza del Tribunale penale che lo assolveva dalle accuse fiscali con la formula “perché il fatto non sussiste”.

In secondo luogo, la Corte ha preso atto di una propria precedente ordinanza interlocutoria (n. 5714/2025) con cui aveva già rimesso alle Sezioni Unite una questione analoga: definire l’ambito di efficacia del nuovo art. 21-bis del D.Lgs. 74/2000. Questa norma regola l’impatto della sentenza penale irrevocabile di assoluzione sul giudizio tributario.

Le Motivazioni della Decisione Interlocutoria

La Corte ha ritenuto fondamentale attendere la pronuncia delle Sezioni Unite per diversi motivi. La questione centrale è stabilire se e come una sentenza penale assoluzione, specialmente se basata sull’insussistenza del fatto, possa vincolare il giudice tributario e, di conseguenza, determinare l’annullamento dell’atto impositivo. Le Sezioni Unite dovranno chiarire l’esatta portata della nuova normativa, la sua applicabilità ai giudizi in corso e gli effetti concreti sul rapporto impositivo. Vista la rilevanza della questione, che potrebbe creare un precedente fondamentale, e la pendenza di un altro giudizio identico tra le stesse parti, la Cassazione ha optato per la via della prudenza, rinviando la causa a nuovo ruolo in attesa del verdetto delle Sezioni Unite.

Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria non risolve il caso, ma lo congela in attesa di un principio di diritto che sarà vincolante per tutti. La futura decisione delle Sezioni Unite è attesa con grande interesse, poiché definirà in modo chiaro e uniforme il grado di autonomia tra il processo penale e quello tributario. Se venisse affermato un principio di piena efficacia della sentenza penale di assoluzione nel giudizio tributario, le conseguenze per il contenzioso fiscale sarebbero enormi, offrendo ai contribuenti assolti in sede penale uno strumento decisivo per difendersi dalle pretese dell’erario basate sugli stessi fatti.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato il caso alle Sezioni Unite?
La Corte ha rinviato il caso per ottenere una pronuncia autorevole e definitiva su una questione di diritto di massima importanza: l’efficacia di una sentenza penale irrevocabile di assoluzione nel processo tributario, alla luce di una nuova normativa (art. 21-bis, D.Lgs. 74/2000) la cui interpretazione non è ancora consolidata.

Qual è la questione giuridica principale che le Sezioni Unite dovranno risolvere?
Le Sezioni Unite dovranno stabilire se una sentenza penale di assoluzione, emessa con la formula “perché il fatto non sussiste”, abbia un effetto vincolante automatico nel relativo giudizio tributario, determinando l’annullamento dell’accertamento fiscale basato sui medesimi fatti.

Cosa ha deciso la Corte con questa ordinanza?
La Corte non ha deciso il merito della controversia, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, sospendendo il giudizio in attesa della decisione delle Sezioni Unite sulla questione pregiudiziale e valutando una possibile trattazione congiunta con un altro ricorso pendente tra le stesse parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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