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Sentenza ex art. 2932 c.c.: tassazione proporzionale

La Corte di Cassazione ha stabilito che una sentenza ex art. 2932 c.c., che dispone il trasferimento di un immobile subordinandolo al pagamento del prezzo, è soggetta a imposta di registro in misura proporzionale e non fissa. Tale condizione è considerata ‘meramente potestativa’ dal lato dell’acquirente ai fini fiscali, rendendo il trasferimento immediatamente imponibile, indipendentemente dal fatto che l’acquirente avesse manifestato la volontà di non concludere l’affare.

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Pubblicato il 24 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sentenza ex art. 2932 c.c. e Imposta di Registro: Quando si Applica la Tassazione Proporzionale?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un importante aspetto fiscale relativo alla sentenza ex art. 2932 c.c.. Questa pronuncia giudiziale, che sostituisce un contratto di compravendita non concluso, è soggetta a imposta di registro proporzionale o fissa? La Corte ha confermato l’orientamento consolidato, stabilendo che la tassazione è sempre proporzionale quando l’efficacia del trasferimento dipende dal pagamento del prezzo da parte dell’acquirente.

Il Contesto: I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un contratto preliminare di compravendita immobiliare. La società promissaria acquirente, anziché procedere all’acquisto, aveva citato in giudizio i promittenti venditori per ottenere la risoluzione del contratto, lamentando una ridotta capacità edificatoria del terreno. I venditori, di contro, avevano richiesto al giudice l’emissione di una sentenza che tenesse luogo del contratto non concluso, trasferendo la proprietà dell’immobile alla società acquirente, subordinatamente al pagamento del prezzo pattuito.

Il Tribunale accoglieva la domanda dei venditori, emettendo una sentenza costitutiva del trasferimento. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate notificava un avviso di liquidazione per l’imposta di registro in misura proporzionale. L’erede dei venditori impugnava l’atto, sostenendo che l’imposta dovesse essere in misura fissa, poiché il trasferimento era sottoposto a una condizione sospensiva (il pagamento del prezzo) che, di fatto, non si sarebbe mai avverata, data la chiara volontà contraria dell’acquirente.

La Questione Giuridica sulla Tassazione della Sentenza ex art. 2932 c.c.

Il nodo centrale della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 27 del Testo Unico sull’Imposta di Registro (d.P.R. 131/1986). La legge prevede che gli atti sottoposti a condizione sospensiva siano registrati con imposta fissa, mentre l’imposta proporzionale è dovuta solo al verificarsi della condizione.

Tuttavia, il comma 3 dello stesso articolo stabilisce un’eccezione fondamentale: non sono considerati sottoposti a condizione sospensiva gli atti i cui effetti dipendono dalla ‘mera volontà dell’acquirente o del creditore’. In questi casi, la condizione si considera come non apposta ai fini fiscali e l’imposta proporzionale è dovuta immediatamente.

La difesa del contribuente sosteneva che la volontà dell’acquirente non era ‘meramente’ potestativa, in quanto la decisione di non pagare era motivata da una presunta non convenienza dell’affare. Pertanto, si sarebbe dovuta applicare l’imposta fissa.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del contribuente, uniformandosi al suo orientamento prevalente. I giudici hanno chiarito che, ai fini dell’imposta di registro, la condizione legata al pagamento del prezzo da parte del promissario acquirente rientra sempre nella fattispecie della condizione meramente potestativa prevista dall’art. 27, comma 3, del T.U.R.

Il ragionamento della Corte si basa su una distinzione netta tra la disciplina civilistica e quella fiscale. Mentre nel diritto civile si distingue tra condizione potestativa (legata a una scelta che comporta un sacrificio o un interesse apprezzabile) e meramente potestativa (legata al puro arbitrio), per il diritto tributario la norma è chiara e non ammette ulteriori indagini sulle motivazioni della parte. Se l’efficacia del trasferimento dipende dalla scelta dell’acquirente di pagare, si applica la tassazione proporzionale immediata.

La Corte ha specificato che è irrilevante chi abbia promosso l’azione giudiziaria (il venditore o l’acquirente). Ciò che conta è che il meccanismo giuridico della sentenza ex art. 2932 c.c. subordina il trasferimento finale alla mera determinazione dell’acquirente di adempiere alla propria obbligazione di pagamento. Questa scelta, che determina il prodursi degli effetti reali, è esattamente la situazione che il legislatore fiscale ha voluto assoggettare a imposta proporzionale fin da subito.

Le Conclusioni: Il Principio di Diritto

La Suprema Corte ha quindi affermato il seguente principio di diritto: ‘La sentenza che ha disposto, ai sensi dell’art. 2932 c.c., il trasferimento del bene a favore del promissario acquirente, subordinatamente al pagamento da parte di questi del corrispettivo pattuito, è soggetta ad imposta proporzionale, in applicazione dell’art. 27, comma 3, d.P.R. n. 131/1986, indipendentemente dal soggetto (promittente venditore o promissario acquirente) che abbia proposto l’azione, dovendo ritenersi sussistente la condizione meramente potestativa ogni qualvolta gli effetti dell’operazione negoziale dipendano dalla mera determinazione, dalla scelta del promissario acquirente’.

In pratica, per il Fisco, l’atto di trasferimento è perfetto e imponibile dal momento della sentenza, poiché la ‘condizione’ del pagamento è rimessa alla totale discrezionalità del soggetto nel cui interesse avviene il trasferimento.

Una sentenza che trasferisce un immobile con la condizione del pagamento del prezzo è soggetta a imposta di registro fissa o proporzionale?
È soggetta a imposta di registro proporzionale. Secondo la Corte di Cassazione, ai fini fiscali, la condizione del pagamento del prezzo è considerata ‘meramente potestativa’ dalla parte dell’acquirente e, pertanto, l’atto si considera non condizionato e immediatamente tassabile.

Cambia qualcosa se a chiedere l’esecuzione del contratto è il venditore contro la volontà dell’acquirente?
No, non cambia nulla. Ai fini fiscali, è irrilevante quale delle due parti abbia avviato l’azione legale. L’imposta proporzionale è dovuta perché l’effetto finale del trasferimento dipende comunque dalla scelta dell’acquirente di pagare il prezzo.

Perché il pagamento del prezzo è considerato una condizione ‘meramente potestativa’ per il fisco?
Perché la legge fiscale (art. 27, comma 3, d.P.R. 131/1986) non permette di indagare sulle motivazioni economiche o personali dietro la scelta di pagare. Se l’efficacia di un atto dipende dalla mera volontà dell’acquirente (pagare o non pagare), la condizione si considera come non apposta e l’atto viene tassato immediatamente in misura proporzionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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