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Scrittura privata data certa: non opponibile per l’IMU

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11220/2024, ha stabilito che una scrittura privata non autenticata, priva di data certa, con cui si costituisce un diritto di abitazione, non è opponibile al Comune ai fini del calcolo dell’IMU. Anche in presenza di prove come il cambio di residenza e il pagamento delle utenze, l’atto resta inefficace verso l’amministrazione fiscale se la sua anteriorità non è provata con certezza, come richiesto dall’art. 2704 del codice civile. Di conseguenza, il ricorso dei contribuenti è stato respinto e gli avvisi di accertamento IMU sono stati confermati.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Scrittura Privata con Data Certa: Quando Non è Valida per l’IMU

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia tributaria: una scrittura privata con data certa è un requisito indispensabile per poter opporre al Fisco la costituzione di un diritto reale, come quello di abitazione, ai fini della determinazione dell’IMU. Senza questa formalità, l’accordo tra le parti resta un fatto privato, inefficace nei confronti dell’amministrazione comunale. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le ragioni della decisione.

I Fatti di Causa

La controversia nasce dall’impugnazione di alcuni avvisi di accertamento IMU per le annualità dal 2012 al 2015, emessi da un Comune nei confronti di due contribuenti. Questi ultimi sostenevano di aver stipulato, nel 2009, una scrittura privata con la quale si concedevano reciprocamente il diritto di abitazione sui rispettivi immobili. Su questa base, avevano stabilito la propria residenza anagrafica e dimora abituale nelle case oggetto del diritto, ritenendo di dover beneficiare delle relative agevolazioni fiscali.

A sostegno della loro tesi, i ricorrenti avevano fornito prove come il pagamento delle utenze e la documentazione relativa a lavori di ristrutturazione, elementi che, a loro dire, confermavano l’effettività dell’accordo e la sua data di stipulazione.

Se in un primo momento i giudici di primo grado avevano dato loro ragione, la Commissione Tributaria Regionale aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’appello del Comune. Il motivo? La scrittura privata prodotta, non essendo né registrata né trascritta, era priva di data certa e, pertanto, non opponibile al Comune.

La Scrittura Privata con Data Certa Secondo la Cassazione

I contribuenti hanno portato il caso davanti alla Corte di Cassazione, lamentando la violazione di diverse norme, tra cui l’art. 2704 del codice civile, che disciplina proprio la data della scrittura privata nei confronti dei terzi. Secondo i ricorrenti, la sentenza di appello aveva errato nel non considerare le prove fornite (cambio di residenza, utenze, ecc.) come elementi sufficienti a dimostrare l’anteriorità dell’accordo rispetto agli anni d’imposta contestati.

La Suprema Corte, tuttavia, ha ritenuto la censura infondata, confermando la linea dei giudici d’appello e richiamando il proprio consolidato orientamento. Il punto cruciale è che per rendere una scrittura privata con data certa opponibile a terzi, non basta una qualsiasi prova, ma è necessario un fatto idoneo a stabilire in modo ugualmente certo l’anteriorità della formazione del documento. Le prove indiziarie, come quelle portate dai ricorrenti, non sono sufficienti.

Le Motivazioni della Cassazione

I giudici di legittimità hanno spiegato in modo chiaro perché il cambio di residenza, il pagamento delle utenze o i lavori di ristrutturazione non possono conferire data certa a una scrittura privata. Questi elementi, infatti, sono stati definiti ‘neutri’. Essi dimostrano unicamente la disponibilità materiale dell’immobile, una situazione che potrebbe derivare da svariate cause, come un contratto di comodato o semplici rapporti di parentela, e non necessariamente dalla costituzione di un diritto reale di abitazione.

In altre parole, queste circostanze non provano in modo inequivocabile e certo che la scrittura privata sia stata effettivamente firmata nella data indicata. Per la legge, la certezza della data si acquisisce principalmente tramite la registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate o attraverso altri eventi (come la morte di uno dei firmatari) che rendono impossibile una retrodatazione fraudolenta.

La Corte ha quindi concluso che, in assenza di una scrittura privata con data certa, l’atto con cui si costituisce un diritto di abitazione non è opponibile al Comune. L’ente impositore, pertanto, può legittimamente disconoscerne l’efficacia e procedere con l’accertamento dell’imposta come se tale diritto non fosse mai stato costituito.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce l’importanza della forma e delle formalità giuridiche, specialmente quando si intende far valere un accordo privato nei confronti di soggetti terzi, come l’amministrazione finanziaria. Per i contribuenti, la lezione è chiara: per beneficiare di agevolazioni fiscali legate a diritti reali costituiti tramite scrittura privata, è essenziale procedere alla sua registrazione. Questo adempimento, oltre a essere un obbligo di legge, è l’unico modo per attribuire data certa al documento e renderlo efficace e opponibile erga omnes, Fisco compreso. Affidarsi a prove indirette o a patti informali espone al concreto rischio di vedersi negare i benefici fiscali e di incorrere in accertamenti e sanzioni.

Una scrittura privata che costituisce un diritto di abitazione è sufficiente per ottenere agevolazioni IMU?
No, non è sufficiente se l’atto non ha una ‘data certa’. Secondo la Corte di Cassazione, una scrittura privata non registrata né trascritta non è opponibile al Comune, il quale può quindi disconoscerla ai fini del calcolo dell’imposta.

Il cambio di residenza e il pagamento delle utenze possono provare la data di una scrittura privata?
No. La Corte ha stabilito che questi elementi sono ‘neutri’, in quanto dimostrano solo la disponibilità dell’immobile, ma non provano in modo certo e inequivocabile che la scrittura privata sia stata formata in una data anteriore. Non sono quindi idonei a conferire la ‘data certa’ richiesta dall’art. 2704 c.c.

Cosa si deve fare per rendere un accordo privato sul diritto di abitazione valido nei confronti del Fisco?
Per rendere la scrittura privata opponibile a terzi, inclusa l’amministrazione fiscale, è necessario conferirle ‘data certa’. Il modo più comune e sicuro per farlo è procedere alla registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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