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Scissione societaria: responsabilità fiscale illimitata

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15504/2025, ha rigettato il ricorso di una società beneficiaria di una scissione societaria, chiamata a rispondere dei debiti fiscali della società scissa. La Corte ha confermato il principio della responsabilità solidale e illimitata della beneficiaria per i tributi anteriori all’operazione, anche se l’accertamento è stato notificato solo alla scissa. Secondo la Corte, la disciplina tributaria della scissione societaria prevede che la beneficiaria abbia facoltà di partecipare ai procedimenti, ma non impone all’Amministrazione Finanziaria un onere di notifica aggiuntivo.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Scissione Societaria: Debiti Fiscali e Responsabilità Illimitata della Beneficiaria

La scissione societaria è un’operazione strategica che consente di riorganizzare le attività aziendali, ma nasconde insidie significative sul fronte fiscale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la società che beneficia del patrimonio trasferito risponde illimitatamente dei debiti tributari della società scissa, anche se non ha ricevuto direttamente l’avviso di accertamento. Approfondiamo questa importante decisione e le sue implicazioni pratiche per le imprese.

I Fatti del Caso

Una società, a seguito di un’operazione di scissione societaria, si trovava ad essere la beneficiaria di un ramo d’azienda. Successivamente, l’Amministrazione Finanziaria notificava un avviso di accertamento alla sola società scissa, contestando maggiori imposte (Ires, Irap, Iva) per un periodo d’imposta precedente alla scissione. L’accertamento era di tipo ‘induttivo’, poiché la Guardia di Finanza, durante la verifica, non aveva potuto esaminare la documentazione contabile, risultata irreperibile.

L’Amministrazione Finanziaria, quindi, richiedeva il pagamento delle imposte alla società beneficiaria, in virtù della sua responsabilità solidale. Quest’ultima impugnava la richiesta, sostenendo di non poter essere ritenuta responsabile, dato che l’avviso di accertamento non le era mai stato notificato. Contestava inoltre la validità dell’accertamento stesso per vari vizi procedurali, tra cui la mancata allegazione del processo verbale di constatazione (PVC) e la motivazione basata su un atto mai ricevuto.

La Decisione della Cassazione sulla scissione societaria

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso della società beneficiaria, confermando la decisione dei giudici di secondo grado. Gli Ermellini hanno stabilito che, in materia fiscale, la scissione societaria attiva una forma di responsabilità solidale e illimitata che ha regole proprie, diverse da quelle civilistiche.

La Corte ha chiarito che l’Amministrazione Finanziaria non è tenuta a notificare l’avviso di accertamento relativo a debiti della società scissa anche alla società beneficiaria. I procedimenti di accertamento, infatti, si svolgono correttamente nei confronti della società originaria (la scissa). Le società beneficiarie, pur essendo coobbligate, non sono destinatarie necessarie degli atti, ma hanno la ‘facoltà’ di partecipare ai procedimenti per tutelare i propri interessi.

Le Motivazioni

La decisione si fonda sull’interpretazione dell’art. 173 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Questa norma stabilisce una disciplina speciale per i debiti tributari in caso di scissione societaria, discostandosi dalla responsabilità limitata prevista dal codice civile (art. 2506-bis e quater).

1. Responsabilità Illimitata: Per i debiti fiscali sorti prima della scissione, tutte le società partecipanti all’operazione (scissa e beneficiarie) rispondono in solido e senza limiti di valore patrimoniale. Lo scopo è garantire all’Erario una riscossione più agevole, impedendo che operazioni straordinarie possano ostacolare il recupero dei crediti tributari.

2. Facoltà di Partecipazione, Non Obbligo di Notifica: La legge prevede che le società beneficiarie ‘hanno facoltà di partecipare ai suddetti procedimenti e di prendere cognizione dei relativi atti’. Questo, secondo la Corte, configura un onere di diligenza a carico della beneficiaria, che deve attivarsi per conoscere la situazione debitoria della scissa. Non impone, invece, un obbligo per l’Amministrazione Finanziaria di rinnovare le notifiche o di integrare gli atti. La beneficiaria, attraverso i propri organi, ha modo di acquisire piena contezza della situazione debitoria, spesso già descritta nel progetto di scissione.

3. Legittimità dell’Accertamento Induttivo: La Corte ha inoltre ritenuto legittimo l’accertamento induttivo. La mancata esibizione dei documenti contabili, attribuita all’irreperibilità del nuovo amministratore della società scissa, costituisce un presupposto normativo che consente al Fisco di ricostruire il reddito sulla base di elementi concreti, come in questo caso i dati provenienti dallo ‘spesometro’.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame lancia un messaggio chiaro alle imprese: un’operazione di scissione societaria richiede una due diligence fiscale estremamente accurata. La società beneficiaria eredita non solo il patrimonio, ma anche una responsabilità illimitata per i debiti fiscali pregressi della società scissa. Non è possibile invocare la mancata notifica dell’avviso di accertamento come scudo difensivo. La protezione degli interessi della beneficiaria risiede in un ruolo attivo: informarsi, partecipare ai procedimenti fiscali che coinvolgono la scissa e, se necessario, esercitare il proprio diritto di difesa. Affidarsi a una presunta ignoranza della situazione debitoria non è una strategia vincente di fronte al Fisco.

In una scissione societaria, la società beneficiaria risponde dei debiti fiscali della società scissa anteriori all’operazione?
Sì. Secondo la Corte, per i debiti fiscali relativi a periodi d’imposta anteriori alla scissione, la società beneficiaria è responsabile in solido e illimitatamente insieme alla società scissa, ai sensi dell’art. 173 del TUIR.

L’Amministrazione Finanziaria deve notificare l’avviso di accertamento anche alla società beneficiaria?
No. La procedura di accertamento si svolge correttamente nei confronti della società scissa. La società beneficiaria ha la facoltà, ma non l’obbligo, di partecipare al procedimento e prendere visione degli atti, ma non sussiste un obbligo di notifica a suo carico per l’Amministrazione Finanziaria.

Cosa succede se la società scissa non esibisce la documentazione contabile durante una verifica fiscale?
La mancata esibizione dei documenti contabili costituisce il presupposto normativo per l’applicazione dell’accertamento induttivo. Questo permette all’Amministrazione Finanziaria di ricostruire il reddito basandosi su elementi concreti e presunzioni, anche in assenza delle scritture contabili ufficiali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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