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Scheda carburante: obbligatoria anche per mezzi d’opera

Una società di costruzioni si è vista negare la deducibilità dei costi per il carburante a causa della mancata compilazione della scheda carburante, pur avendo le fatture di acquisto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha confermato la posizione del Fisco, stabilendo che la scheda carburante era un documento obbligatorio e non sostituibile per certificare i costi del carburante destinato a qualsiasi veicolo a motore autonomo, incluse le macchine operatrici da cantiere.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Scheda Carburante Obbligatoria: La Cassazione sulla Deducibilità dei Costi

La corretta documentazione fiscale è un pilastro fondamentale per la gestione di qualsiasi impresa. Un esempio emblematico è rappresentato dalla scheda carburante, un adempimento che per anni ha regolato la deducibilità dei costi e la detraibilità dell’IVA per i rifornimenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per analizzare l’importanza del rispetto formale delle normative, anche quando i costi sostenuti sono pacificamente inerenti all’attività d’impresa. Il caso riguarda una società di costruzioni alla quale sono stati contestati i costi per il gasolio, documentati da regolari fatture ma privi della prescritta scheda carburante.

I Fatti di Causa

Una società edile si vedeva recapitare alcuni avvisi di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate recuperava a tassazione i costi per l’acquisto di carburante per gli anni d’imposta dal 2003 al 2005. Il motivo della contestazione era semplice: la società non aveva istituito e compilato la scheda carburante, obbligatoria secondo la normativa allora vigente (d.P.R. 444/1997). L’azienda si difendeva sostenendo di aver acquistato il carburante non presso distributori stradali, ma tramite forniture dirette presso i propri cantieri, documentando ogni acquisto con regolari fatture. Inoltre, il carburante era utilizzato in modo promiscuo, sia per gli autocarri sia per le macchine operatrici (escavatori, pale meccaniche, etc.).

Nei primi due gradi di giudizio, le Commissioni Tributarie davano ragione al contribuente, ritenendo che le fatture fossero sufficienti a provare il costo e che l’obbligo della scheda non sussistesse per le forniture dirette in cantiere. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, non si arrendeva e ricorreva in Cassazione.

La Questione Giuridica: Scheda Carburante vs. Fattura

Il nodo cruciale della controversia era stabilire se, ai fini della deducibilità dei costi, la fattura potesse essere considerata un documento equipollente alla scheda carburante. In particolare, la Corte doveva chiarire due aspetti:
1. Se la scheda carburante fosse un adempimento formale inderogabile.
2. Se l’obbligo si estendesse anche al carburante utilizzato per le macchine operatrici, che non circolano su strada ma sono comunque dotate di motore autonomo.

La difesa del contribuente si basava sull’idea che, essendo i costi reali, documentati e inerenti all’attività, la mancanza di un documento formale non potesse inficiarne la deducibilità. Per l’Amministrazione Finanziaria, invece, la norma non ammetteva deroghe: senza scheda, nessun costo era deducibile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sulla Scheda Carburante

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, ribaltando le decisioni dei giudici di merito. Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su principi consolidati e chiari.

In primo luogo, i giudici hanno ribadito che l’osservanza delle previsioni regolamentari sulla scheda carburante costituiva una condizione imprescindibile sia per la deducibilità dei costi dal reddito d’impresa, sia per la detraibilità dell’IVA. Gli adempimenti prescritti non ammettono equipollenti e non possono essere sostituiti dalla mera contabilizzazione delle operazioni nelle scritture contabili o dalla presenza di fatture.

In secondo luogo, la Corte ha fornito un’interpretazione estensiva della nozione di “carburante per autotrazione”. Ha specificato che in tale categoria rientrano tutti i combustibili destinati ad alimentare veicoli per i quali il propulsore imprima un movimento autonomo. Questo significa che l’obbligo di compilazione della scheda carburante non riguardava solo gli autocarri circolanti su strada, ma anche altri veicoli come muletti, pale meccaniche e carrelli elevatori, anche se adoperati esclusivamente all’interno di un’area di cantiere. L’uso promiscuo del carburante, quindi, non escludeva l’obbligo, ma anzi lo rafforzava per l’intera fornitura.

Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione è netta: la sentenza della Commissione Tributaria Regionale è stata cassata con rinvio. La causa dovrà essere riesaminata da un’altra sezione della Corte di Giustizia Tributaria, che dovrà attenersi ai principi espressi dalla Suprema Corte.

L’insegnamento che si trae da questa vicenda è fondamentale: in materia fiscale, la forma è sostanza. Anche a fronte di un costo effettivamente sostenuto e inerente all’attività, la sua deducibilità è subordinata al rigoroso rispetto degli adempimenti formali previsti dalla legge. Sebbene la scheda carburante sia stata abrogata a partire dal 1° gennaio 2018 e sostituita da sistemi di pagamento tracciabili, il principio di diritto enunciato dalla Corte rimane di grande attualità: la compliance fiscale richiede precisione e aderenza alle regole, senza scorciatoie.

È possibile dedurre i costi del carburante solo con le fatture di acquisto, senza compilare la scheda carburante?
No. Secondo la normativa applicabile ai fatti di causa (d.P.R. 444/1997), la scheda carburante era un adempimento imprescindibile e non poteva essere sostituita dalla mera contabilizzazione delle fatture per poter dedurre i costi e detrarre l’IVA.

L’obbligo della scheda carburante valeva anche per il carburante usato nelle macchine operatrici da cantiere (es. escavatori, pale meccaniche)?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la nozione di “carburante per autotrazione” include tutti i combustibili per veicoli che si muovono autonomamente, comprese le macchine operatrici, anche se utilizzate esclusivamente all’interno di un cantiere.

Se il carburante viene acquistato per un uso misto (autocarri e macchine operatrici), come ci si deve comportare?
L’uso promiscuo non elimina l’obbligo di documentazione. La Corte ha stabilito che la società avrebbe dovuto compilare le schede carburante per tutti i costi contestati, poiché l’obbligo si estende a tutti i veicoli a motore autonomo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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