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Sanzioni società cancellata: la Cassazione rinvia

L’ex liquidatore di una società cancellata dal registro imprese nel 2015 riceve nel 2021 intimazioni di pagamento per il 2013, comprensive di sanzioni. L’uomo ricorre in Cassazione contestando la trasmissibilità delle sanzioni. La Suprema Corte, con ordinanza interlocutoria, riconosce la complessità della questione relativa alle sanzioni per una società cancellata e, dato che l’argomento è già oggetto di altri ricorsi rimessi a pubblica udienza, decide di rinviare la causa in attesa di una decisione di principio.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sanzioni Società Cancellata: La Cassazione Prende Tempo sulla Trasmissibilità ai Soci

La questione delle sanzioni società cancellata e della loro eventuale trasmissione agli ex soci e liquidatori rappresenta un nodo cruciale del diritto tributario. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione mette in luce la complessità del tema, decidendo di sospendere il giudizio in attesa di un pronunciamento a sezioni riunite. Analizziamo cosa significa questa decisione e quali sono le implicazioni pratiche per gli ex amministratori e soci.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda l’ex liquidatore e socio di una S.r.l. messa in liquidazione e successivamente cancellata dal registro delle imprese in data 1° aprile 2015. In data 21 aprile 2021, ben sei anni dopo la cancellazione, l’Agenzia delle Entrate notificava alla società, nella persona dell’ex liquidatore, due intimazioni di pagamento relative all’anno d’imposta 2013.

L’ex liquidatore impugnava tali atti, ma la Corte di giustizia tributaria di secondo grado respingeva i suoi appelli. I giudici di merito confermavano la legittimità della notifica, ritenendo l’ex socio un “successore ex lege” delle obbligazioni che gravavano sulla società, comprese quelle sanzionatorie. Contro questa decisione, l’ex liquidatore ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui la violazione del principio di intrasmissibilità delle sanzioni.

La Questione Giuridica: Trasmissibilità delle Sanzioni per Società Cancellata

Il cuore della controversia risiede in una domanda fondamentale: le sanzioni amministrative tributarie, che hanno natura afflittiva e personale, possono essere trasferite agli ex soci e liquidatori dopo l’estinzione della società?

Il ricorrente ha sostenuto che, se le intimazioni di pagamento fossero state dirette a lui in qualità di successore, non avrebbero dovuto includere le sanzioni, in quanto queste non sono trasmissibili agli eredi. Secondo la sua tesi, l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto agire direttamente nei confronti del socio con un atto specifico, ai sensi dell’art. 36 del d.P.R. 602/1973, e non semplicemente notificando un atto intestato alla società ormai estinta.

Questa problematica tocca principi fondamentali, bilanciando l’esigenza dello Stato di riscuotere i tributi e le relative sanzioni con il principio di personalità della responsabilità sanzionatoria.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, non ha deciso il caso nel merito. Ha invece preso atto della rilevanza e della complessità della questione. I giudici hanno osservato che il tema della trasmissibilità agli ex soci e liquidatori delle sanzioni applicate a una società cessata è già stato oggetto di altri due ricorsi, per i quali è stata disposta la trattazione in pubblica udienza per un necessario approfondimento.

Di fronte a questa situazione, e per garantire uniformità di giudizio, la Corte ha ritenuto opportuno rinviare la causa a nuovo ruolo. In pratica, il giudizio è sospeso in attesa che la stessa Sezione, in una composizione più solenne, si pronunci sulla questione di principio. Questa scelta denota un approccio prudente, volto a evitare decisioni contrastanti su una materia di grande impatto e a fornire una risposta chiara e definitiva che possa fungere da guida per i casi futuri.

Conclusioni

L’ordinanza in esame lascia la questione delle sanzioni società cancellata momentaneamente irrisolta, ma segnala l’attenzione della Suprema Corte verso un tema delicato. Per gli ex soci e liquidatori, ciò significa che l’incertezza sulla loro responsabilità per le sanzioni tributarie della società estinta permane. La decisione finale, quando arriverà, avrà implicazioni significative, definendo i confini della successione nei debiti tributari dopo la cancellazione di una società e chiarendo se il carattere personale delle sanzioni le renda intrasmissibili anche in questo contesto. Fino ad allora, la massima cautela rimane d’obbligo nella gestione della fase post-liquidatoria delle società.

Le sanzioni tributarie di una società cancellata si trasferiscono automaticamente all’ex socio o liquidatore?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma evidenzia che questa è la questione giuridica centrale e controversa. La Corte ha sospeso la decisione proprio perché il punto è considerato così complesso da richiedere un approfondimento in pubblica udienza in altri casi analoghi.

Perché la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria invece di una sentenza?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria perché ha ritenuto che la questione principale del ricorso, ovvero la trasmissibilità delle sanzioni a soci e liquidatori di una società estinta, fosse di tale importanza e già pendente in altri procedimenti da meritare una trattazione unitaria e approfondita. Ha quindi rinviato la causa per attendere tale decisione di principio, garantendo così coerenza giurisprudenziale.

Cosa succede ora al ricorrente in questo specifico caso?
Il suo giudizio è stato sospeso e ‘rinviato a nuovo ruolo’. Ciò significa che il suo caso verrà ripreso e deciso solo dopo che la Corte di Cassazione si sarà pronunciata sulla questione generale della trasmissibilità delle sanzioni nell’ambito dei ricorsi già fissati per la pubblica udienza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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