LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Sanzioni IVA Azienda Ospedaliera: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’Azienda Ospedaliera pubblica è soggetta a sanzioni IVA per l’omessa regolarizzazione di fatture erroneamente ritenute esenti. La Corte ha chiarito che l’operare in assolvimento dei compiti istituzionali non costituisce un’immunità dalle sanzioni fiscali, poiché anche gli enti pubblici, quando compiono operazioni di natura economica, sono tenuti al rispetto della normativa IVA. La sentenza di merito che aveva annullato le sanzioni è stata cassata con rinvio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sanzioni IVA Azienda Ospedaliera: la Cassazione nega l’immunità

Con la sentenza n. 20800 del 2024, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza per il settore pubblico: l’applicabilità delle Sanzioni IVA a un’Azienda Ospedaliera. La pronuncia stabilisce un principio chiave: operare per scopi istituzionali non garantisce alcuna immunità dalle sanzioni fiscali quando l’ente pubblico agisce come un qualsiasi operatore economico. Analizziamo insieme la vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Tutto ha origine da un atto di contestazione notificato dall’Agenzia delle Entrate a un’Azienda Ospedaliera. L’amministrazione finanziaria contestava l’omessa regolarizzazione dell’IVA su fatture ricevute per l’acquisto di servizi di trasporto sanitario, erroneamente considerati dall’ente come operazioni esenti.

La particolarità del caso risiedeva nella natura dei servizi: non si trattava di un servizio completo di trasporto malati, ma di una fornitura “parcellizzata” che includeva il noleggio di ambulanze con conducente da un fornitore e l’acquisizione del personale sanitario da agenzie di lavoro interinale. Secondo l’ente ospedaliero, tali operazioni rientravano nell’ipotesi di esenzione prevista per le prestazioni sanitarie.

Il Percorso Giudiziario e la Decisione della Cassazione

Nei primi due gradi di giudizio, le commissioni tributarie avevano dato esiti contrastanti. Se la Commissione Provinciale aveva accolto il ricorso dell’ospedale, quella Regionale, pur convenendo che le operazioni non fossero esenti da IVA, aveva comunque annullato le sanzioni. La motivazione del giudice d’appello si fondava sull’idea che l’azienda ospedaliera avesse agito “in assolvimento dei suoi compiti istituzionali” e non come un ente pubblico economico, godendo quindi di una sorta di “immunità” sanzionatoria.

L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo la piena applicabilità delle sanzioni. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, cassando la sentenza d’appello e delineando in modo netto i confini della soggettività passiva IVA degli enti pubblici.

Le Motivazioni della Cassazione: Nessuno Sconto sulle Sanzioni IVA Azienda Ospedaliera

La Corte ha smontato pezzo per pezzo la tesi dell’immunità, basando il proprio ragionamento su diversi pilastri normativi e giurisprudenziali, sia nazionali che europei.

In primo luogo, i giudici hanno ricordato l’evoluzione normativa degli enti ospedalieri. Essi non sono più equiparabili all’amministrazione dello Stato, come avveniva in passato, ma sono aziende dotate di personalità giuridica pubblica e di piena autonomia organizzativa, gestionale e finanziaria. Le vecchie norme che garantivano un trattamento fiscale di favore sono da considerarsi abrogate.

In secondo luogo, la Corte ha chiarito il concetto di “pubblica autorità” ai fini IVA. Tale nozione, che giustifica l’esclusione dal campo IVA per alcune operazioni, è molto restrittiva. Si applica solo quando l’ente agisce nell’esercizio di poteri sovrani e secondo un regime giuridico proprio del diritto pubblico. Quando, invece, l’ente acquista beni o servizi sul mercato in concorrenza con operatori privati – come nel caso del noleggio di ambulanze – agisce come un soggetto economico ed è pienamente soggetto alle regole dell’IVA.

Infine, citando la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, la Cassazione ha ribadito che l’assoggettamento a imposta è la regola generale per chiunque eserciti un’attività economica in modo indipendente. L’esenzione per le attività svolte come “pubblica autorità” è un’eccezione che deve soddisfare due condizioni congiunte: l’attività deve essere svolta da un ente pubblico e deve essere esercitata “in veste” di pubblica autorità. Condizioni che, nel caso di specie, non erano presenti.

Le Conclusioni

La sentenza n. 20800/2024 segna un punto fermo: le aziende ospedaliere, e più in generale gli enti pubblici, quando si comportano come attori economici acquistando beni e servizi sul mercato, hanno gli stessi obblighi di diligenza fiscale dei soggetti privati. L’adempimento di un fine istituzionale non giustifica errori o omissioni nella gestione dell’IVA. Di conseguenza, l’ente che riceve una fattura errata e non provvede a regolarizzarla è passibile di sanzioni, senza poter invocare alcuna immunità. La causa è stata rinviata alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado, che dovrà ora determinare l’esatto ammontare delle sanzioni dovute, distinguendo tra le varie tipologie di operazioni contestate.

Un’azienda ospedaliera pubblica può essere soggetta a sanzioni per violazioni in materia di IVA?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che, quando un’azienda ospedaliera compie operazioni di natura economica (come l’acquisto di beni e servizi sul mercato), è a tutti gli effetti un soggetto passivo IVA e, in caso di violazioni, è soggetta alle relative sanzioni, al pari di un’impresa privata.

L’aver agito per scopi istituzionali esonera un’azienda ospedaliera dalle sanzioni fiscali?
No. Secondo la Suprema Corte, agire per adempiere ai propri compiti istituzionali non costituisce una causa di giustificazione o un’immunità dalle sanzioni fiscali. Ciò che rileva ai fini IVA non è lo scopo finale dell’ente, ma la natura dell’operazione, che in questo caso era di carattere economico e non un esercizio di pubblica autorità.

Perché il servizio di noleggio ambulanze non è stato considerato un’operazione sanitaria esente da IVA?
La sentenza chiarisce che l’esenzione IVA prevista per il “trasporto di malati o feriti” si applica a una prestazione sanitaria complessa. Nel caso specifico, l’azienda ospedaliera aveva acquistato separatamente il noleggio dei veicoli e la manodopera, realizzando di fatto un’operazione commerciale di locazione di beni e somministrazione di personale, che come tale è soggetta a IVA e non rientra nella specifica esenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati