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Rottamazione quater: stop al processo tributario?

Un contribuente, in lite con l’Agenzia delle Entrate per una cartella di pagamento ritenuta prescritta, ha aderito alla Rottamazione quater durante il giudizio in Cassazione. La Corte, prima di dichiarare estinto il processo, ha emesso un’ordinanza interlocutoria per permettere all’Agenzia di verificare l’effettiva adesione e il pagamento, rinviando la causa a nuovo ruolo. Questo evidenzia che l’adesione alla definizione agevolata non comporta l’automatica chiusura del giudizio, ma richiede una fase di verifica procedurale.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rottamazione Quater: Come Può Influenzare un Processo Tributario in Corso?

La Rottamazione quater, introdotta dalla Legge n. 197 del 2022, ha offerto a molti contribuenti un’opportunità per sanare i propri debiti con il Fisco. Ma cosa accade se un contribuente aderisce a questa definizione agevolata mentre è in corso un giudizio tributario, magari fino in Cassazione? Un’ordinanza interlocutoria della Suprema Corte fa luce sui passaggi procedurali necessari prima di poter dichiarare la fine del contenzioso.

I Fatti di Causa

Il caso in esame ha origine dall’impugnazione di un’intimazione di pagamento da parte di un contribuente. L’atto si riferiva a una precedente cartella esattoriale per il recupero di crediti d’imposta relativi a un ‘incremento occupazionale’ per gli anni 2001 e 2002. Il contribuente sosteneva, tra le altre cose, la prescrizione del diritto alla riscossione da parte dell’Agente della Riscossione.

Dopo aver visto respinte le proprie ragioni sia in primo grado (Commissione Tributaria Provinciale) che in appello (Commissione Tributaria Regionale), il contribuente ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando sia l’omesso esame di fatti decisivi sia la violazione delle norme sulla prescrizione.

L’Impatto della Rottamazione Quater sul Giudizio Pendente

Durante il giudizio di legittimità, si è verificato un fatto nuovo e determinante. Il ricorrente ha comunicato alla Corte di aver aderito alla Rottamazione quater per i carichi oggetto della controversia, rinunciando di conseguenza al giudizio pendente. Su questa base, ha richiesto formalmente che venisse dichiarata la cessazione della materia del contendere.

A fronte di questa richiesta, ci si potrebbe aspettare una chiusura immediata del caso. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ritenuto necessario un passaggio intermedio, emettendo un’ordinanza interlocutoria.

le motivazioni

La Suprema Corte, con la sua ordinanza, non ha immediatamente dichiarato l’estinzione del processo. Ha invece deciso di rinviare la causa a nuovo ruolo, affidando un compito preciso all’Agenzia delle Entrate.

Il Collegio ha ritenuto indispensabile, prima di poter dichiarare la cessazione della materia del contendere, verificare l’effettivo perfezionamento della procedura di definizione agevolata. L’adesione del contribuente, infatti, deve essere corroborata da prove concrete. Pertanto, la Corte ha onerato l’Agenzia delle Entrate di compiere le seguenti verifiche:

1. Sussistenza dei presupposti: Controllare che la richiesta del contribuente rientri effettivamente nei casi previsti dalla normativa sulla Rottamazione quater.
2. Effettività del pagamento: Documentare che i pagamenti previsti dal piano di definizione siano stati regolarmente eseguiti.

Solo dopo aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate le proprie conclusioni, supportate dalla relativa documentazione, la Corte potrà procedere a una pronuncia definitiva sulla chiusura del contenzioso.

le conclusioni

Questa ordinanza interlocutoria offre un’importante lezione pratica. L’adesione a una sanatoria fiscale come la Rottamazione quater è uno strumento efficace per porre fine a un lungo e oneroso contenzioso tributario. Tuttavia, la semplice dichiarazione di adesione da parte del contribuente non è sufficiente a determinare l’automatica estinzione del giudizio.

È necessario un passaggio procedurale di verifica da parte dell’amministrazione finanziaria, che deve confermare formalmente al giudice il perfezionamento della procedura. Questo garantisce che la cessazione della materia del contendere sia dichiarata solo quando vi è la certezza giuridica che il debito tributario è stato effettivamente definito secondo le norme della sanatoria. Il contribuente, pertanto, deve assicurarsi di completare correttamente tutti i passaggi previsti dalla definizione agevolata e di conservarne la documentazione, mentre il processo rimane ‘congelato’ in attesa delle verifiche dell’Ente impositore.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla Rottamazione quater?
Il contribuente può chiedere la cessazione della materia del contendere. Tuttavia, il processo non si estingue automaticamente. Il giudice deve attendere la verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate che confermi il corretto perfezionamento della procedura di definizione agevolata.

Perché la Corte di Cassazione non ha dichiarato subito la fine del processo?
La Corte ha ritenuto necessario un accertamento preliminare. Ha rinviato la causa per consentire all’Agenzia delle Entrate di verificare e documentare l’effettiva sussistenza dei presupposti per la definizione agevolata e l’avvenuto pagamento da parte del ricorrente.

A chi spetta l’onere di dimostrare il perfezionamento della definizione agevolata?
L’ordinanza pone in capo all’Agenzia delle Entrate l’onere di esprimersi e documentare l’effettività del pagamento e la sussistenza dei presupposti della definizione agevolata invocata dal contribuente, per poi sottoporre le proprie conclusioni alla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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