LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rottamazione quater e processo: i chiarimenti

Un contribuente, durante un ricorso in Cassazione per cartelle esattoriali ritenute prescritte, aderisce alla “rottamazione quater”. La Corte Suprema, pur riconoscendo che il pagamento della prima rata perfeziona la definizione agevolata, emette un’ordinanza interlocutoria. Sospende la decisione e concede 120 giorni alle parti per depositare la documentazione che colleghi in modo inequivocabile le domande di rottamazione e i pagamenti alle specifiche cartelle oggetto del contenzioso, passaggio necessario per poter dichiarare l’estinzione del giudizio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rottamazione Quater: Come Provare l’Adesione per Estinguere il Processo

L’adesione alla rottamazione quater rappresenta un’opportunità cruciale per molti contribuenti di risolvere le proprie pendenze con il Fisco. Ma cosa succede quando è in corso un processo tributario? Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto procedurale fondamentale: non basta aderire e pagare, è necessario dimostrarlo in modo inequivocabile al giudice. Vediamo come questa decisione impatta i contenziosi pendenti e quali sono gli oneri a carico del contribuente.

I Fatti del Caso: Dalla Prescrizione alla Definizione Agevolata

Il caso nasce dall’impugnazione di una serie di cartelle di pagamento da parte di un contribuente. Inizialmente, il contribuente ottiene una vittoria in primo grado, con la Commissione Tributaria Provinciale che dichiara prescritti i crediti vantati dall’erario. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale ribalta parzialmente la decisione in appello, ritenendo valide alcune delle pretese fiscali.

La controversia giunge così in Corte di Cassazione. Nelle more del giudizio, il contribuente decide di avvalersi della definizione agevolata dei carichi, la cosiddetta rottamazione quater, prevista dalla Legge di Bilancio 2023. Paga la prima rata per alcune cartelle e chiede la sospensione e la successiva estinzione del giudizio.

L’Impatto della Rottamazione Quater sul Processo

La questione centrale per la Corte diventa stabilire quali siano gli effetti dell’adesione alla rottamazione sul processo in corso. A dirimere i dubbi interviene una nuova norma di interpretazione autentica (art. 12-bis del D.L. 84/2025), che chiarisce un punto fondamentale: il perfezionamento della definizione agevolata, ai soli fini dell’estinzione del giudizio, avviene già con il versamento della prima o unica rata.

Questo significa che il contribuente non deve attendere il pagamento di tutte le rate per poter chiedere la chiusura del contenzioso. Tuttavia, il semplice pagamento non è sufficiente a innescare un automatismo processuale.

L’Onere della Prova a Carico del Contribuente

La Corte di Cassazione, pur prendendo atto della nuova normativa, rileva una criticità nel caso di specie: la documentazione prodotta dal ricorrente (le ricevute di accettazione e di pagamento) non consente di stabilire con certezza una corrispondenza diretta tra le somme versate per la rottamazione e le specifiche cartelle esattoriali oggetto del giudizio.

Il contribuente aveva infatti un debito fiscale complesso, composto da numerose cartelle, e i documenti depositati non permettevano di collegare in modo univoco le domande di definizione ai singoli atti impugnati. Di fronte a questa incertezza, il giudice non può procedere a dichiarare l’estinzione del giudizio.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione dell’ordinanza interlocutoria è squisitamente procedurale. La Corte spiega che, per dichiarare estinto il giudizio, è indispensabile un accertamento rigoroso. Il giudice deve essere messo nelle condizioni di verificare che i debiti per cui si è chiesto e ottenuto lo ‘sconto’ della rottamazione siano esattamente gli stessi per cui pende la lite. Senza questa prova certa, il processo non può essere chiuso. La Corte sottolinea che la semplice produzione di ricevute di pagamento non è sufficiente se non è accompagnata dalle domande di definizione, dalle quali si può evincere quali specifici carichi siano stati inclusi nell’accordo con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione. L’ordinanza, quindi, non mette in discussione l’efficacia della rottamazione, ma pone l’accento sull’onere probatorio che grava sulla parte che ne invoca gli effetti estintivi nel processo.

Le Conclusioni: Rinvio per il Deposito della Documentazione

In conclusione, la Corte di Cassazione non decide nel merito del ricorso né dichiara ancora l’estinzione del processo. Sceglie invece una via intermedia: emette un’ordinanza interlocutoria con cui rinvia la causa a nuovo ruolo. Concede un termine di 120 giorni alle parti (in primis al contribuente) per depositare tutta la documentazione necessaria a dimostrare la corrispondenza tra le cartelle contestate e quelle definite con la rottamazione quater. Solo dopo aver ricevuto e analizzato questi documenti, la Corte potrà procedere a dichiarare l’estinzione del giudizio. Questa decisione funge da importante monito: per beneficiare degli effetti processuali della definizione agevolata, è cruciale essere meticolosi e fornire al giudice prove complete e inconfutabili.

Aderire alla rottamazione quater estingue automaticamente il processo tributario in corso?
No. Secondo l’ordinanza, l’estinzione si perfeziona con il pagamento della prima rata, ma deve essere dichiarata dal giudice. A tal fine, è indispensabile depositare la documentazione che provi l’adesione, il pagamento e che colleghi in modo inequivocabile la rottamazione alle specifiche cartelle oggetto del giudizio.

Cosa succede se il contribuente non deposita la documentazione richiesta dalla Corte?
L’ordinanza non lo specifica, ma se la documentazione non viene fornita entro il termine di 120 giorni, il giudizio proseguirà per la decisione nel merito del ricorso originario (la questione della prescrizione) e l’effetto estintivo della rottamazione non potrà essere dichiarato in quella sede.

Qual è l’onere della prova per chi chiede l’estinzione del giudizio per rottamazione?
Spetta alla parte che ha aderito alla rottamazione depositare in giudizio non solo le ricevute di pagamento, ma anche le domande di definizione che permettano alla Corte di verificare la piena corrispondenza tra i debiti ‘rottamati’ e quelli oggetto della causa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati