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Rottamazione debiti fiscali: stop al processo tributario

La Corte di Cassazione ha sospeso un giudizio tributario riguardante contestazioni su Iva, Ires e Irap, a seguito della richiesta di rottamazione debiti fiscali presentata da una società. Il contenzioso originale verteva sulla presunta fittizietà di operazioni di esportazione verso San Marino. La decisione evidenzia l’impatto delle procedure di definizione agevolata sui processi in corso.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rottamazione Debiti Fiscali: Come Sospende il Processo in Cassazione

L’ordinanza n. 9699/2024 della Corte di Cassazione offre un importante spunto di riflessione sull’interazione tra i contenziosi tributari e le procedure di definizione agevolata. In particolare, il caso esaminato dimostra come l’adesione alla rottamazione debiti fiscali possa portare alla sospensione di un giudizio pendente, anche in ultimo grado. Questa decisione sottolinea l’efficacia degli strumenti deflattivi del contenzioso messi a disposizione dal legislatore.

I Fatti di Causa: una Controversia su Esportazioni e Prove

Una società operante nel settore della distribuzione aveva impugnato un avviso di accertamento per il recupero di Ires, Irap e Iva relativo all’anno 2007. L’Amministrazione Finanziaria contestava il carattere fittizio di alcune operazioni di cessione di prodotti di telefonia mobile a società con sede nella Repubblica di San Marino.

Il cuore della disputa risiedeva nella prova dell’effettivo ingresso delle merci nel territorio sanmarinese. Mentre la Commissione Tributaria Provinciale aveva inizialmente dato ragione alla società, la Commissione Tributaria Regionale aveva riformato la decisione. Secondo i giudici d’appello, le prove fornite dalla contribuente (come le fatture timbrate e punzonate) non erano sufficienti a dimostrare l’avvenuta esportazione, essendo necessari documenti di accompagnamento con specifiche formalità vistati dalle autorità locali.

La società ha quindi proposto ricorso per cassazione, articolando sei motivi di impugnazione basati su vizi procedurali (ultrapetizione), violazione di norme nazionali e internazionali e omesso esame di fatti decisivi, come l’idoneità della certificazione rilasciata dall’Ufficio Tributario di San Marino.

L’Impatto della Rottamazione Debiti Fiscali sul Giudizio

Durante la pendenza del giudizio in Cassazione, si è verificato un evento determinante: la società ricorrente ha presentato domanda di definizione agevolata, la cosiddetta “rottamazione-quater”, per la cartella di pagamento relativa alla pretesa tributaria oggetto del contenzioso.

Sulla base di questa iniziativa, il legale della società ha formalmente richiesto alla Corte la sospensione del processo, in attesa del perfezionamento della procedura di rottamazione, come previsto dalla normativa di riferimento (L. n. 197/2022). Questa mossa strategica mira a definire il debito in via amministrativa, rendendo di fatto superflua la prosecuzione del giudizio di merito.

Il Consenso dell’Agenzia delle Entrate

Un elemento cruciale per l’esito della richiesta è stato l’atteggiamento dell’Agenzia delle Entrate. L’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza dell’ente impositore, non si è opposta all’istanza di sospensione presentata dalla contribuente. Anzi, ha aderito alla richiesta, riconoscendo l’assenza di motivi ostativi. Questo consenso ha spianato la strada alla decisione favorevole della Corte.

Le Motivazioni della Sospensione

La Corte di Cassazione, preso atto dell’istanza di sospensione presentata dalla parte ricorrente e della non opposizione della controricorrente Agenzia delle Entrate, ha accolto la richiesta. La decisione si fonda sull’applicazione della normativa speciale in materia di definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione.

Il legislatore, con strumenti come la rottamazione debiti fiscali, intende favorire la risoluzione delle pendenze tributarie al di fuori delle aule di giustizia. La sospensione del giudizio è una conseguenza logica di questo approccio: permette alle parti di completare l’iter amministrativo di definizione del debito. Se la rottamazione si perfeziona, il contenzioso cessa per sopravvenuta carenza di interesse, con evidenti benefici in termini di economia processuale per il sistema giudiziario e di certezza per il contribuente.

Le Conclusioni: Effetti Pratici per i Contribuenti

L’ordinanza in esame conferma un principio fondamentale: le procedure di definizione agevolata, come la rottamazione, rappresentano un’opzione concreta per i contribuenti per chiudere le pendenze fiscali, anche quando queste sono oggetto di un contenzioso in corso. La possibilità di chiedere e ottenere la sospensione del processo, in attesa della definizione della procedura, consente di evitare i costi e le incertezze di un lungo iter giudiziario. La decisione della Cassazione, disponendo la sospensione e il rinvio della causa a nuovo ruolo, congela di fatto il processo, che potrà essere ripreso solo se la procedura di rottamazione non dovesse andare a buon fine.

Cosa accade a un processo tributario se il contribuente aderisce alla rottamazione dei debiti?
Il processo può essere sospeso. In questo caso, la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio in attesa del perfezionamento della procedura di definizione agevolata, su richiesta della società ricorrente e con il consenso dell’Agenzia delle Entrate.

Qual era l’oggetto della controversia fiscale originale?
La controversia riguardava la presunta fittizietà di alcune operazioni di cessione di prodotti di telefonia mobile a società di San Marino. L’Agenzia delle Entrate contestava la validità delle prove fornite dalla società per dimostrare l’effettivo ingresso delle merci nel territorio sanmarinese.

L’Agenzia delle Entrate si è opposta alla richiesta di sospensione del giudizio?
No, l’ordinanza specifica che l’Agenzia delle Entrate ha aderito alla richiesta della società contribuente e che non sussistevano motivi ostativi alla sospensione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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