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Rinvio per conciliazione: il caso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria in una causa tra l’Amministrazione Finanziaria e una società di viaggi estera riguardo la detraibilità dell’IVA. Anziché decidere nel merito del ricorso, la Corte ha accolto l’istanza congiunta delle parti, disponendo un rinvio per conciliazione tributaria. La decisione posticipa l’udienza per consentire alle parti di definire la controversia attraverso un accordo, evidenziando l’importanza delle soluzioni consensuali anche in fase di legittimità.

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Pubblicato il 23 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinvio per Conciliazione Tributaria: La Cassazione Apre la Via all’Accordo

Il percorso di una controversia fiscale può essere lungo e complesso, ma non sempre si conclude con una sentenza definitiva. A volte, la soluzione migliore emerge dal dialogo tra le parti. L’ordinanza interlocutoria in esame offre un esempio emblematico di come, anche dinanzi alla Corte di Cassazione, la porta della transazione resti aperta, valorizzando lo strumento del rinvio per conciliazione tributaria. Questo caso, che vede contrapposti l’ente impositore e una società di viaggi straniera, si arresta temporaneamente non per una decisione sul merito, ma per esplorare la possibilità di un accordo.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento emesso dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti di una società di viaggi e turismo con sede al di fuori dell’Unione Europea. L’ente contestava l’indebita detrazione e il conseguente rimborso dell’IVA relativa all’anno d’imposta 2009, sostenendo che tale imposta non fosse detraibile per le agenzie non stabilite nel territorio dell’UE.

La società contribuente ha impugnato l’atto impositivo e ha ottenuto ragione sia in primo grado, presso la Commissione Tributaria Provinciale, sia in secondo grado, davanti alla Commissione Tributaria Regionale. Quest’ultima, con la sentenza impugnata, ha rigettato l’appello dell’Amministrazione Finanziaria, confermando il diritto della società alla detrazione IVA.

Non arrendendosi, l’Amministrazione Finanziaria ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo di diritto. La società di viaggi, a sua volta, ha resistito con un controricorso, presentando anche un ricorso incidentale basato su un proprio motivo.

La Decisione della Corte e il Rinvio per Conciliazione Tributaria

Quando il caso è giunto all’attenzione della Suprema Corte, è accaduto qualcosa di inaspettato. Invece di procedere con la discussione dei motivi di ricorso, il Collegio ha preso atto di un’iniziativa congiunta delle parti. Pochi giorni prima dell’udienza, l’ente impositore e la società avevano depositato un’istanza comune chiedendo un rinvio. La finalità era chiara: concedere loro il tempo necessario per definire la controversia attraverso una conciliazione.

La Corte di Cassazione, accogliendo la richiesta, ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Con questo provvedimento, non ha deciso chi avesse torto o ragione nel merito della questione IVA, ma ha semplicemente rinviato la causa a una nuova udienza camerale, fissata a circa un anno di distanza. Questa decisione, puramente procedurale, sospende il giudizio per favorire una soluzione extragiudiziale.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione sono estremamente concise e di natura procedurale. La Corte ha evidenziato come la richiesta di rinvio fosse stata presentata congiuntamente da entrambe le parti in lite. La volontà comune di trovare un accordo per conciliare la controversia è stata considerata una ragione sufficiente per concedere il tempo richiesto.

La decisione si fonda sul principio di economia processuale e sulla valorizzazione degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie. La legge stessa incentiva la conciliazione giudiziale, riconoscendola come un modo efficiente per definire i contenziosi tributari, riducendo il carico di lavoro degli uffici giudiziari e fornendo alle parti una soluzione certa e rapida.

Le Conclusioni

L’ordinanza dimostra che la via della conciliazione è percorribile in ogni stato e grado del giudizio, inclusa la fase di legittimità davanti alla Corte di Cassazione. Per il contribuente e per l’amministrazione, ciò rappresenta un’importante opportunità. Permette di evitare i rischi e i costi di un’ulteriore fase processuale, raggiungendo un accordo che può essere più vantaggioso di una sentenza potenzialmente sfavorevole. Per il sistema giudiziario, favorisce la deflazione del contenzioso, permettendo alla Corte di concentrarsi sulle questioni di diritto di maggiore rilevanza.

Cosa significa ‘ordinanza interlocutoria’ in questo contesto?
Significa che la Corte non ha emesso una decisione finale sul merito della controversia, ma ha preso un provvedimento di natura procedurale per gestire l’andamento del processo, in questo caso specifico per rinviare l’udienza.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare la causa?
La Corte ha rinviato la causa perché entrambe le parti, l’Amministrazione Finanziaria e la società contribuente, hanno presentato una richiesta congiunta per avere il tempo di negoziare e raggiungere una conciliazione, ovvero un accordo per chiudere la controversia.

Qual era l’oggetto della controversia fiscale originale?
La controversia riguardava il diritto di una società di viaggi non stabilita nell’Unione Europea a detrarre e ottenere il rimborso dell’IVA pagata in Italia, diritto che l’Amministrazione Finanziaria le contestava.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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