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Rinuncia al ricorso: quando il processo si estingue

Un’ordinanza della Corte di Cassazione analizza gli effetti della rinuncia al ricorso presentata da un Comune in una controversia tributaria. A seguito di un accordo stragiudiziale, il Comune ha rinunciato all’appello. La Corte ha dichiarato l’estinzione del procedimento, chiarendo che in questi casi non si applica il raddoppio del contributo unificato e non vi è pronuncia sulle spese se la controparte non si è costituita nel giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinuncia al Ricorso: Guida Pratica agli Effetti sul Processo

La rinuncia al ricorso è un istituto processuale che consente di porre fine a una controversia giudiziaria in modo definitivo. Spesso utilizzata a seguito di un accordo tra le parti, questa scelta ha conseguenze precise sul procedimento, sulle spese legali e su altri oneri accessori. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione offre un’analisi chiara di questi effetti, delineando un quadro utile per cittadini e imprese.

I Fatti del Caso: Una Controversia sulla Tassa Rifiuti

La vicenda trae origine da un avviso di pagamento per la tassa sui rifiuti (TARES) emesso da un Comune nei confronti di una società a responsabilità limitata. L’importo contestato ammontava a oltre 25.000 euro per l’anno 2013.

La società ha impugnato l’avviso, ottenendo ragione sia in primo grado che in appello. I giudici tributari hanno ritenuto che il regolamento comunale fosse illegittimo perché non prevedeva criteri quantitativi specifici per assimilare i rifiuti speciali prodotti dalla società a quelli urbani, presupposto per l’applicazione della tassa.

Il Comune, non accettando la sconfitta, ha presentato ricorso per la cassazione della sentenza di secondo grado. Tuttavia, in pendenza del giudizio davanti alla Suprema Corte, le parti hanno raggiunto una conciliazione stragiudiziale, risolvendo la controversia al di fuori delle aule di tribunale. Di conseguenza, il Comune ha depositato un atto di rinuncia al ricorso.

La Rinuncia al Ricorso e la Decisione della Corte

Preso atto della rinuncia, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del procedimento. Questa decisione, sebbene appaia come una semplice formalità, si basa su principi procedurali ben definiti che determinano importanti conseguenze pratiche per le parti coinvolte.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha articolato la sua decisione su tre punti fondamentali, chiarendo la disciplina applicabile alla rinuncia al ricorso nel giudizio di legittimità.

1. Validità e Autonomia della Rinuncia

La rinuncia è stata considerata rituale e valida perché intervenuta prima dell’udienza e sottoscritta dal difensore munito di procura speciale, come richiesto dall’art. 390 del codice di procedura civile. La Corte ha ribadito un principio consolidato: nel giudizio di Cassazione, la rinuncia produce l’estinzione del processo automaticamente, senza bisogno dell’accettazione della controparte. Questo atto non ha carattere “accettizio”, a differenza di quanto accade in altri gradi di giudizio. La sua efficacia immediata comporta il passaggio in giudicato della sentenza impugnata, che diventa così definitiva.

2. La Questione delle Spese Legali

L’articolo 391 del codice di procedura civile stabilisce che il giudice, nel dichiarare l’estinzione, può condannare la parte che ha dato causa alle spese. Tuttavia, nel caso di specie, la società contro cui era stato proposto il ricorso era rimasta “intimata”, cioè non si era costituita in giudizio depositando un controricorso. Di conseguenza, non avendo sostenuto spese legali per difendersi in Cassazione, non vi era luogo a provvedere a una condanna per la loro rifusione.

3. Esclusione del Raddoppio del Contributo Unificato

Un punto cruciale affrontato dall’ordinanza riguarda il cosiddetto “raddoppio del contributo unificato”. Si tratta di una sanzione prevista dall’art. 13, comma 1-quater, del D.P.R. 115/2002, che obbliga la parte il cui ricorso viene respinto, dichiarato inammissibile o improcedibile a versare un ulteriore importo pari a quello già pagato per l’iscrizione a ruolo della causa. La Corte ha chiarito che questa norma ha natura sanzionatoria e, in quanto tale, è di stretta interpretazione. Essa non si applica nei casi di estinzione del giudizio, come quello derivante dalla rinuncia al ricorso. La rinuncia, infatti, non equivale a un esito negativo nel merito, ma è una scelta processuale che chiude il contenzioso.

Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma che la rinuncia al ricorso è uno strumento efficace per formalizzare la chiusura di una lite a seguito di un accordo. Le principali implicazioni pratiche sono:

1. Estinzione Immediata: La rinuncia in Cassazione estingue il processo senza necessità di accettazione, rendendo definitiva la sentenza precedente.
2. Nessuna Condanna alle Spese (se la controparte è intimata): Se la parte avversaria non si è costituita nel giudizio di legittimità, il rinunciante non sarà condannato al pagamento delle spese legali.
3. Nessun Raddoppio del Contributo Unificato: L’estinzione per rinuncia non fa scattare l’obbligo di versare un ulteriore contributo unificato, sanzione riservata ai soli casi di esito infausto del ricorso.

Cosa succede se si rinuncia al ricorso in Cassazione?
La rinuncia al ricorso in Cassazione provoca l’immediata estinzione del procedimento. Non è necessaria l’accettazione della controparte e la sentenza impugnata diventa definitiva (passa in giudicato).

La parte che rinuncia al ricorso deve sempre pagare le spese legali?
Non necessariamente. Se la controparte non si è costituita nel giudizio di Cassazione (è rimasta “intimata”), non vi è alcuna pronuncia sulle spese, poiché non sono state sostenute spese legali da rimborsare in quella fase.

In caso di rinuncia al ricorso, si deve pagare il doppio del contributo unificato?
No. La Corte ha chiarito che la norma che prevede il raddoppio del contributo unificato ha carattere sanzionatorio e si applica solo in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, non in caso di estinzione del procedimento per rinuncia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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