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Rinuncia al ricorso: il caso Irap estinto in Cassazione

Un istituto di credito aveva presentato ricorso in Cassazione contro l’Agenzia delle Entrate per un mancato rimborso Irap sul costo del personale. Prima della decisione, la parte ricorrente ha presentato una rinuncia al ricorso, accettata dalla controparte. La Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, compensando integralmente le spese processuali tra le parti e senza pronunciarsi nel merito della questione fiscale.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinuncia al Ricorso: Come si Estingue un Giudizio Tributario in Cassazione

L’esito di un contenzioso legale non è sempre una sentenza di vittoria o sconfitta. A volte, il percorso processuale si interrompe prima, come nel caso analizzato dall’Ordinanza in esame. Una controversia fiscale su un rimborso Irap si è conclusa in Cassazione non con una decisione sul merito, ma con una rinuncia al ricorso. Questo articolo esplora le dinamiche di tale istituto processuale e le sue conseguenze pratiche.

I Fatti: Una Lunga Battaglia Fiscale per il Rimborso IRAP

La vicenda ha origine dalla richiesta di un istituto di credito di ottenere il rimborso dell’Irap versata tra il 1998 e il 2006, relativa ai costi per il personale dipendente. L’istituto sosteneva che le successive modifiche normative, che avevano introdotto la deducibilità di una quota di tale imposta, avrebbero dovuto avere un’efficacia retroattiva, legittimando la restituzione di quanto pagato sin dall’introduzione del tributo.

L’Amministrazione Finanziaria si era opposta a tale interpretazione, negando il rimborso. La questione era quindi approdata davanti alle commissioni tributarie, sia in primo che in secondo grado, le quali avevano dato ragione all’Agenzia delle Entrate, respingendo le pretese del contribuente. Di conseguenza, l’istituto di credito aveva deciso di portare la questione fino all’ultimo grado di giudizio, presentando ricorso per Cassazione.

La Svolta Processuale e la Rinuncia al Ricorso

Il colpo di scena è avvenuto prima che la Corte Suprema potesse pronunciarsi sul complesso tema della retroattività delle norme fiscali. Il difensore della società ricorrente ha depositato telematicamente un atto di rinuncia al ricorso. Questo atto non è rimasto unilaterale: l’Agenzia delle Entrate, costituita come controricorrente, ha formalmente accettato la rinuncia.

L’accordo tra le parti includeva anche la richiesta di compensazione integrale delle spese processuali, un dettaglio non secondario che indica una volontà comune di porre fine alla lite senza ulteriori costi per nessuna delle due parti. L’accettazione esplicita da parte dell’Agenzia ha reso la rinuncia pienamente efficace, chiudendo di fatto la porta a una decisione sul merito della controversia.

Le motivazioni della Corte

Di fronte alla rinuncia ritualmente manifestata e accettata, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prenderne atto. Le motivazioni della decisione sono di natura puramente processuale. L’articolo 391 del Codice di procedura civile stabilisce infatti che, in caso di rinuncia, il giudice deve dichiarare l’estinzione del processo.

La Corte ha specificato che l’esame dei motivi del ricorso era precluso proprio da questa rinuncia. L’accettazione da parte dell’Agenzia delle Entrate ha consolidato l’atto, rendendolo irrevocabile. Di conseguenza, il giudizio è stato dichiarato estinto. La Corte ha inoltre accolto la richiesta congiunta delle parti di compensare integralmente le spese legali, confermando che ogni parte avrebbe sostenuto i propri costi.

Le conclusioni

La vicenda si conclude senza un vincitore né un vinto sul piano del diritto tributario sostanziale. La questione se il rimborso Irap fosse dovuto o meno rimane irrisolta in questo specifico caso. L’ordinanza rappresenta un chiaro esempio di come gli strumenti processuali, come la rinuncia al ricorso, possano essere utilizzati per terminare una lite, probabilmente a seguito di valutazioni di opportunità o di accordi extragiudiziali tra le parti. Per i professionisti e i contribuenti, ciò sottolinea l’importanza di considerare non solo il merito di una causa, ma anche le strategie processuali che possono portare a una sua conclusione anticipata, con un accordo sulla gestione delle spese legali.

Cosa succede quando una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Se la rinuncia viene accettata dalla controparte, il giudice non esamina il merito della questione ma dichiara l’estinzione del giudizio, ponendo fine al processo in quella fase.

Perché le spese processuali sono state compensate tra le parti?
Le spese sono state compensate perché la rinuncia al ricorso era unita a una specifica richiesta di compensazione, che è stata espressamente accettata dall’Agenzia delle Entrate. Questo indica un accordo tra le parti per chiudere la controversia senza ulteriori oneri economici.

La Corte si è pronunciata sulla questione del rimborso IRAP?
No. La rinuncia al ricorso ha impedito alla Corte di esaminare i motivi dell’appello e di decidere nel merito. Pertanto, l’ordinanza non contiene alcuna pronuncia sul diritto del contribuente a ottenere il rimborso fiscale richiesto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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