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Rinuncia al ricorso: estinzione per rottamazione-quater

Una società di trasporti, sanzionata per indebita compensazione, ha presentato ricorso in Cassazione. Durante il processo, ha aderito alla “rottamazione-quater”, presentando una formale rinuncia al ricorso. La Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, compensando le spese legali tra le parti in virtù dell’avvenuta definizione agevolata della controversia.

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Pubblicato il 14 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinuncia al Ricorso: Come la Rottamazione-Quater Estingue il Processo Tributario

L’adesione a una definizione agevolata, come la cosiddetta ‘rottamazione-quater’, può rappresentare una via d’uscita efficace dalle controversie tributarie. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce l’iter procedurale, sottolineando come la rinuncia al ricorso sia l’atto fondamentale per concludere il giudizio pendente. Questo caso offre spunti pratici per contribuenti e professionisti che si trovano a navigare tra contenzioso e sanatorie fiscali.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore dei trasporti aveva ricevuto un atto di irrogazione sanzioni dall’Agenzia delle Entrate. La contestazione riguardava un’indebita compensazione orizzontale di crediti fiscali, motivata da un’irregolarità formale: il mancato rinnovo della polizza assicurativa dell’intermediario che aveva apposto il visto di conformità.

Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione alla società, accogliendo il suo ricorso. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate aveva impugnato la decisione e la Commissione Tributaria Regionale aveva ribaltato il verdetto, accogliendo l’appello dell’Ufficio. A questo punto, la società contribuente ha deciso di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Svolta Processuale: la Rinuncia al Ricorso

Durante il giudizio di legittimità, si è verificato l’evento decisivo. Il difensore della società ha depositato un atto di rinuncia al ricorso. La ragione di tale scelta era l’adesione della società ai benefici della ‘rottamazione-quater’, una forma di definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022. La società aveva infatti definito il carico tributario oggetto della vertenza, presentando la relativa dichiarazione di adesione e pagando le somme dovute.

Questo atto formale, sottoscritto dal difensore munito di mandato speciale e comunicato all’Agenzia delle Entrate (che non si è opposta), ha cambiato radicalmente il destino del processo.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha preso atto della formale rinuncia al ricorso. Ai sensi dell’art. 390 del codice di procedura civile, quando un ricorso viene rinunciato e la controparte non si oppone, il processo si estingue senza una pronuncia sul merito della controversia. La Corte ha dichiarato, pertanto, l’estinzione del giudizio.

Un aspetto rilevante della decisione riguarda le spese legali. La Corte ha disposto la compensazione delle spese. La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che la rinuncia non è scaturita da un ripensamento nel merito, ma è stata la diretta conseguenza del perfezionamento della procedura di definizione agevolata. In altre parole, la scelta del legislatore di offrire una via di transazione fiscale giustifica il fatto che ogni parte si accolli le proprie spese processuali.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per la gestione del contenzioso tributario in presenza di sanatorie. L’adesione a una definizione agevolata non comporta l’automatica estinzione dei processi in corso. È indispensabile che il contribuente, tramite il proprio legale, compia un passo formale e necessario: la rinuncia al ricorso.

La decisione evidenzia inoltre le conseguenze positive in termini di spese: la compensazione è una prassi consolidata quando la fine del processo è legata a una definizione agevolata, evitando al contribuente di dover sostenere anche i costi legali della controparte. Questo caso serve da monito sull’importanza di coordinare attentamente le strategie di definizione del debito con le azioni procedurali necessarie per chiudere definitivamente ogni pendenza con il Fisco.

Cosa deve fare un contribuente che ha una causa pendente se aderisce a una rottamazione fiscale?
Deve presentare un atto formale di ‘rinuncia al ricorso’ nel giudizio in corso per ottenerne l’estinzione. La sola adesione alla rottamazione non è sufficiente a chiudere automaticamente il processo.

In caso di rinuncia al ricorso per adesione a una sanatoria, chi paga le spese legali?
La Corte di Cassazione, come in questo caso, può disporre la compensazione delle spese. Ciò significa che ogni parte sostiene i propri costi legali, poiché la rinuncia è considerata una conseguenza della procedura di definizione agevolata.

Qual è il fondamento normativo per l’estinzione del giudizio dopo una rinuncia?
L’estinzione del giudizio in seguito a rinuncia è disciplinata, in questo caso, dall’articolo 390 del codice di procedura civile, che stabilisce le modalità e gli effetti della rinuncia nel processo di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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