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Rinuncia al ricorso: estinzione e spese compensate

Un’ordinanza della Corte di Cassazione analizza le conseguenze della rinuncia al ricorso in un contenzioso tributario tra un Comune e un’Azienda Sanitaria Locale. A seguito dell’accordo tra le parti e della conseguente rinuncia, il giudizio è stato dichiarato estinto. La Corte ha compensato le spese e ha chiarito che, in caso di rinuncia al ricorso, non è dovuto il pagamento del doppio del contributo unificato, misura prevista solo per i casi di rigetto o inammissibilità.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando Conviene e Quali Sono le Conseguenze?

La rinuncia al ricorso rappresenta uno strumento processuale decisivo che consente di porre fine a una controversia legale prima di giungere a una sentenza definitiva. Con l’ordinanza in commento, la Corte di Cassazione ribadisce le importanti conseguenze di tale scelta, in particolare per quanto riguarda le spese legali e l’obbligo del versamento del doppio contributo unificato. Analizziamo insieme questo caso pratico per comprendere meglio la portata di questa decisione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una disputa fiscale tra un Comune e un’Azienda Sanitaria Locale (ASL) in merito a un avviso di accertamento per l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) relativa all’anno 2011. L’oggetto del contendere era un immobile, ex ospedale, che secondo l’ASL era inagibile e inutilizzato.

Il caso ha attraversato i primi due gradi di giudizio tributario:
1. La Commissione Tributaria Provinciale aveva accolto parzialmente il ricorso dell’ASL, riducendo l’imposta del 50% e annullando le sanzioni.
2. La Commissione Tributaria Regionale, successivamente, aveva rigettato sia l’appello principale del Comune sia quello incidentale dell’ASL, confermando la decisione di primo grado.

Insoddisfatto della sentenza di secondo grado, il Comune aveva deciso di presentare ricorso per cassazione, al quale l’ASL aveva risposto con un controricorso e un ricorso incidentale.

L’Importanza della Rinuncia al Ricorso

Il colpo di scena è avvenuto durante il procedimento in Cassazione. Le parti, avendo intrapreso trattative per una soluzione bonaria della controversia, hanno raggiunto un accordo. Di conseguenza, il difensore del Comune ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso, prontamente accettato dai difensori dell’ASL. Questo atto ha cambiato radicalmente il destino del processo.

La Decisione della Corte di Cassazione

A fronte della rinuncia e della relativa accettazione, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prendere atto della volontà delle parti di porre fine alla lite. Applicando l’articolo 391 del codice di procedura civile, ha dichiarato l’estinzione del giudizio. Questo significa che il processo si è concluso senza una decisione nel merito dei motivi di ricorso presentati.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte è lineare e si basa su due pilastri fondamentali.

Il primo è l’effetto diretto della rinuncia al ricorso accettata dalla controparte: l’estinzione del processo. Si tratta di un meccanismo previsto dalla legge per consentire alle parti di chiudere una controversia in qualsiasi momento, evitando i tempi e i costi di un’ulteriore fase processuale.

Il secondo, di grande rilevanza pratica, riguarda il cosiddetto “raddoppio del contributo unificato”. L’articolo 13, comma 1 quater, del D.P.R. 115/2002 prevede che la parte il cui ricorso è stato respinto, dichiarato inammissibile o improcedibile, debba versare un ulteriore importo pari a quello del contributo unificato già pagato. La Corte, richiamando un suo precedente orientamento (Cass. n. 23175/2015), ha ribadito un principio cruciale: questa norma ha natura sanzionatoria ed eccezionale e, come tale, non può essere interpretata in modo estensivo.

Di conseguenza, essa si applica solo ai casi tassativamente elencati (rigetto, inammissibilità, improcedibilità) e non può essere estesa all’ipotesi di estinzione del giudizio per rinuncia. La rinuncia al ricorso non è una sconfitta processuale, ma una scelta volontaria delle parti di terminare la lite, e quindi non merita di essere “punita” con il pagamento del doppio contributo.

Infine, per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha preso atto dell’accordo raggiunto tra le parti e le ha interamente compensate, stabilendo che ciascuna parte sostenesse i propri costi.

Conclusioni

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento pratico per chiunque affronti un contenzioso. La rinuncia al ricorso è un’opzione strategica che, se accettata, porta all’immediata estinzione del giudizio. Questa scelta non solo evita l’incertezza di una decisione finale, ma protegge anche il ricorrente dalla sanzione del raddoppio del contributo unificato. La decisione della Corte conferma che tale sanzione è legata all’esito negativo dell’impugnazione e non a una sua chiusura concordata, incentivando così le soluzioni transattive anche nella fase più avanzata del processo.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso per cassazione e l’altra parte accetta?
Il giudizio si estingue, come previsto dall’art. 391 del codice di procedura civile. Ciò significa che il processo termina senza una decisione sul merito delle questioni sollevate.

In caso di rinuncia al ricorso, si deve pagare il doppio del contributo unificato?
No. L’ordinanza chiarisce che l’obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato non si applica in caso di rinuncia al ricorso, ma solo nelle ipotesi tassative di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione.

Come vengono regolate le spese legali quando il giudizio si estingue per rinuncia?
In questo caso specifico, le spese sono state compensate interamente tra le parti in base all’accordo da loro raggiunto. La regolamentazione delle spese in caso di rinuncia può quindi essere definita tramite accordo tra le parti coinvolte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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