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Rinuncia al ricorso: estinzione del processo in toto

Un Comune aveva impugnato in Cassazione una sentenza sfavorevole in materia di ICI, relativa alla natura pertinenziale di un terreno. Prima della decisione, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo, portando il Comune alla rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo, chiarendo che in caso di rinuncia non si applica l’obbligo di versare un ulteriore contributo unificato.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando il Processo si Estingue

La rinuncia al ricorso è un istituto processuale che consente di porre fine a una controversia prima che il giudice si pronunci nel merito. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze di tale atto, in particolare riguardo all’estinzione del processo e all’inapplicabilità di sanzioni come il raddoppio del contributo unificato. Analizziamo il caso per comprendere meglio la portata di questa decisione.

I Fatti del Caso: Una Disputa sull’ICI e la Pertinenzialità

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento ICI per l’anno 2006, emesso da un Comune nei confronti di un contribuente. L’oggetto del contendere era un terreno, considerato dal Comune come parzialmente edificabile e quindi soggetto a tassazione autonoma. Il contribuente, al contrario, sosteneva che il terreno fosse una pertinenza dell’edificio principale e, come tale, non tassabile separatamente.

Il ricorso del contribuente veniva respinto in primo grado, ma la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, accogliendo l’appello e annullando l’avviso di accertamento. Insoddisfatto, il Comune proponeva ricorso per cassazione, basato su quattro motivi di diritto.

La Svolta: l’Accordo e la Rinuncia al Ricorso

Prima che la Corte Suprema potesse esaminare il caso, si è verificato un evento decisivo: le parti hanno raggiunto un accordo transattivo. A seguito di questa transazione, il Comune ha depositato un atto di rinuncia al ricorso, sottoscritto per accettazione anche dal contribuente. Questo atto ha cambiato radicalmente il corso del procedimento.

La Decisione della Corte di Cassazione

Preso atto della volontà concorde delle parti di porre fine alla lite, la Corte di Cassazione, in camera di consiglio, ha agito di conseguenza. In applicazione degli articoli 306, 390 e 391 del Codice di procedura civile, ha dichiarato formalmente l’estinzione del processo. Questa decisione significa che il giudizio si è concluso senza una pronuncia sul merito dei motivi di ricorso presentati dal Comune.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è duplice. In primo luogo, l’estinzione del processo è la conseguenza diretta e inevitabile della rinuncia al ricorso accettata dalla controparte. La legge prevede che, in questi casi, il giudice non debba fare altro che prenderne atto e chiudere il procedimento.

In secondo luogo, e di grande interesse pratico, la Corte ha affrontato la questione del cosiddetto “doppio contributo unificato”. L’art. 13, comma 1-quater, del d.P.R. n. 115/2002 prevede che la parte il cui ricorso viene respinto, dichiarato inammissibile o improcedibile, debba versare un ulteriore importo pari a quello del contributo unificato iniziale. La Corte ha stabilito che questa norma non si applica in caso di rinuncia. La ragione risiede nella natura eccezionale e sanzionatoria della norma stessa: essa è prevista solo per casi specifici e tipizzati (rigetto, inammissibilità, improcedibilità) e non può essere estesa per analogia ad altre situazioni, come la rinuncia, che deriva da un accordo tra le parti.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale: la transazione e la conseguente rinuncia al ricorso rappresentano un valido strumento per chiudere le controversie legali, anche in sede di legittimità. La decisione conferma che l’estinzione del processo è l’esito automatico di tale scelta, senza ulteriori oneri processuali a carico del ricorrente rinunciante, come il raddoppio del contributo unificato. Questa chiarezza offre alle parti una maggiore prevedibilità sui costi e sugli esiti, incentivando la risoluzione consensuale delle liti e alleggerendo il carico dei tribunali.

Cosa succede se la parte che ha fatto ricorso in Cassazione decide di rinunciare?
La Corte di Cassazione, se la rinuncia è accettata dalla controparte, dichiara l’estinzione del processo. Questo significa che il giudizio termina senza una decisione nel merito dei motivi del ricorso.

In caso di rinuncia al ricorso per cassazione, si deve pagare il cosiddetto “doppio contributo unificato”?
No. La Corte ha chiarito che l’obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato non si applica in caso di rinuncia al ricorso, poiché tale misura è prevista solo per i casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione.

Qual è l’effetto di una transazione tra le parti durante un processo in Cassazione?
Se la transazione (accordo) porta la parte ricorrente a depositare un atto formale di rinuncia al ricorso, e questo viene accettato dalla controparte, il processo si estingue, ponendo fine alla controversia a livello giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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