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Rinuncia al ricorso Cassazione: estinzione del giudizio

L’Amministrazione Finanziaria aveva impugnato una sentenza che annullava un accertamento IRPEF su somme percepite da un contribuente come risarcimento per perdita di chance. Successivamente, l’ente ha presentato una rinuncia al ricorso Cassazione. La Suprema Corte, accogliendo la rinuncia, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, specificando che in sede di legittimità la rinuncia non necessita di accettazione per essere efficace e non ha disposto sulle spese per mancata attività difensiva della controparte.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rinuncia al ricorso Cassazione: quando il processo si estingue

Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce gli effetti della rinuncia al ricorso Cassazione, un atto processuale che può determinare la fine anticipata di un contenzioso. Il caso analizzato riguarda una disputa fiscale, ma i principi espressi dalla Corte hanno una valenza generale per tutti i giudizi di legittimità. Vediamo nel dettaglio come una semplice dichiarazione di rinuncia possa portare all’estinzione dell’intero giudizio, indipendentemente dal consenso della controparte.

Il Contesto: Accertamento Fiscale e la “Perdita di Chance”

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento notificato dall’Amministrazione Finanziaria a un contribuente. L’ente impositore contestava il mancato pagamento dell’IRPEF su una somma che il cittadino aveva ricevuto da un’azienda sanitaria locale al termine di un contenzioso. Secondo la Commissione Tributaria Regionale, tale somma non costituiva reddito tassabile, bensì un risarcimento per “perdita di chance”, ovvero per la mancata opportunità di ottenere un vantaggio.

Insoddisfatta della decisione di secondo grado, l’Amministrazione Finanziaria aveva deciso di portare la questione davanti alla Corte di Cassazione, presentando un ricorso basato sulla presunta errata qualificazione giuridica delle somme percepite dal contribuente.

La Svolta Processuale con la Rinuncia al ricorso Cassazione

Il punto di svolta del procedimento è avvenuto quando l’Amministrazione Finanziaria, prima dell’udienza, ha depositato un atto formale con cui dichiarava di voler rinunciare al proprio ricorso. Questo atto unilaterale ha cambiato completamente le sorti del processo, spostando l’attenzione dal merito della questione fiscale (la tassabilità della perdita di chance) alla procedura stessa.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, prendendo atto della rinuncia, ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La motivazione si fonda su un principio consolidato, richiamando una precedente sentenza delle Sezioni Unite (Cass. n. 34429/2019). I giudici hanno chiarito che, a differenza dei giudizi di merito, nel giudizio di Cassazione la rinuncia al ricorso produce l’effetto estintivo a prescindere dall’accettazione della controparte. L’accettazione rileva unicamente ai fini della decisione sulle spese legali, ma non per la validità della rinuncia stessa.

Nel caso specifico, dato che il contribuente (definito “intimato”) non aveva svolto alcuna attività difensiva nel giudizio di Cassazione, la Corte ha stabilito che non vi fosse luogo a provvedere sulle spese. Inoltre, ha escluso la sussistenza dei presupposti per il pagamento del cosiddetto “doppio contributo unificato”, una sanzione processuale prevista in caso di ricorsi inammissibili o respinti.

Conclusioni: Effetti della Rinuncia e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un’importante regola procedurale: la rinuncia al ricorso Cassazione è un atto unilaterale recettizio, il che significa che è sufficiente che giunga a conoscenza della controparte per essere efficace. Non è necessario il suo consenso per determinare l’estinzione del processo. Questa decisione ha l’effetto pratico di rendere definitiva la sentenza impugnata. Di conseguenza, la qualificazione della somma come risarcimento per perdita di chance, e quindi non tassabile, è diventata incontestabile, chiudendo definitivamente la controversia a favore del contribuente.

Perché il giudizio davanti alla Corte di Cassazione si è concluso?
Il giudizio si è concluso perché la parte ricorrente, ovvero l’Amministrazione Finanziaria, ha depositato un atto di rinuncia al ricorso, determinando l’estinzione del processo.

Nel giudizio di Cassazione, la rinuncia al ricorso deve essere accettata dalla controparte per essere valida?
No. Secondo quanto stabilito dalla Corte, nel giudizio di Cassazione la rinuncia al ricorso produce l’estinzione del processo a prescindere dall’accettazione della controparte, la quale rileva solo ai fini della regolamentazione delle spese legali.

Cosa ha deciso la Corte riguardo alle spese legali?
La Corte non ha emesso alcuna statuizione sulle spese di lite, poiché la controparte (l’intimato) non aveva svolto alcuna attività difensiva nel corso del giudizio di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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