LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rimborso sisma: la Cassazione valida l’autocertifica

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, confermando il diritto degli eredi a ottenere un rimborso sisma. La controversia verteva sulla validità di un’autocertificazione presentata dagli eredi per attestare il rispetto dei limiti ‘de minimis’ previsti dalla normativa europea sugli aiuti di Stato. La Corte ha stabilito che la dichiarazione sostitutiva è un mezzo di prova idoneo anche se resa dagli eredi, i quali subentrano pienamente nella posizione giuridica del defunto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Sisma: Sì all’Autocertificazione degli Eredi per gli Aiuti ‘De Minimis’

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse per i contribuenti che hanno beneficiato di agevolazioni fiscali, in particolare nel contesto del rimborso sisma. La Corte ha stabilito un principio fondamentale: l’autocertificazione presentata dagli eredi per dimostrare il rispetto dei limiti sugli aiuti di Stato ‘de minimis’ è un mezzo di prova valido, anche se riguarda circostanze relative al parente defunto. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti della Causa

La vicenda nasce dalla richiesta di rimborso del 90% dei tributi versati nel triennio 1990-1992, avanzata da un contribuente sulla base della normativa speciale per le zone colpite dal sisma del 1990 in Sicilia. Dopo il silenzio-rifiuto dell’Amministrazione Finanziaria, il contribuente aveva avviato un contenzioso, ottenendo una prima sentenza favorevole.

L’Agenzia Fiscale, tuttavia, proponeva appello, sostenendo che il beneficio costituiva un aiuto di Stato e che, in quanto tale, era subordinato al rispetto delle regole europee, in particolare del regime ‘de minimis’. Durante il processo d’appello, il contribuente originario veniva a mancare e la causa veniva proseguita dai suoi eredi. Anche la corte di secondo grado confermava il diritto al rimborso, basandosi su una dichiarazione sostitutiva prodotta dagli eredi che attestava il non superamento della soglia ‘de minimis’ da parte del defunto.

Le Ragioni dell’Amministrazione Finanziaria contro il Rimborso Sisma

L’Amministrazione Finanziaria decideva di ricorrere in Cassazione, basando le proprie doglianze su due motivi principali:

1. Omessa pronuncia: Secondo l’Agenzia, i giudici d’appello non si sarebbero pronunciati sulla sua specifica eccezione relativa all’incompatibilità della misura con le norme europee sugli aiuti di Stato.
2. Violazione delle norme sugli aiuti di Stato: L’Amministrazione contestava la validità della dichiarazione sostitutiva presentata dagli eredi. A suo avviso, gli eredi non potevano validamente attestare circostanze (la percezione di altri aiuti ‘de minimis’) riferite al defunto, di cui potevano non essere a conoscenza. Pertanto, riteneva che la prova del rispetto dei requisiti non fosse stata fornita.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, fornendo chiarimenti cruciali sulla questione.

In primo luogo, la Corte ha escluso l’omessa pronuncia, rilevando che i giudici di merito avevano di fatto considerato e valutato la questione degli aiuti di Stato, tanto da basare la loro decisione proprio sulla dichiarazione prodotta dagli eredi per superare tale ostacolo.

Sul punto centrale della controversia, ovvero la validità della dichiarazione sostitutiva, la Corte ha affermato un principio di grande rilevanza pratica. È pacifico nel nostro ordinamento che la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà possa tenere luogo della prova. Il fatto che tale dichiarazione sia stata formulata dagli eredi dipende dalla circostanza oggettiva del decesso del contribuente, che non poteva più renderla personalmente. La Corte ha sottolineato che, con l’accettazione dell’eredità, l’erede subentra in tutti i diritti e le posizioni giuridiche del de cuius. Di conseguenza, l’erede non è solo un soggetto interessato, ma è l’unico autorizzato a rilasciare tale dichiarazione, poiché si considera succeduto nella stessa identica posizione in cui si trovava il defunto. La valutazione sulla completezza e sufficienza di tale dichiarazione come prova rientra nell’apprezzamento di fatto del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Suprema Corte consolida l’orientamento secondo cui la dichiarazione sostitutiva è uno strumento probatorio efficace nel contenzioso tributario, anche in contesti complessi come quello degli aiuti di Stato. La decisione ha un’importante implicazione pratica: gli eredi non solo possono, ma devono, farsi carico di attestare fatti e circostanze riguardanti il defunto per far valere i diritti ereditati, come quello a un rimborso sisma. Si riconosce così la continuità della posizione giuridica tra il defunto e i suoi eredi, garantendo la tutela dei diritti anche dopo la scomparsa del titolare originario.

Gli eredi possono presentare una dichiarazione sostitutiva per fatti riguardanti il defunto al fine di ottenere un rimborso fiscale?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che gli eredi possono validamente presentare una dichiarazione sostitutiva. Poiché l’erede subentra in tutti i diritti e le posizioni giuridiche del defunto, è l’unico soggetto autorizzato a rilasciare tale dichiarazione in sua vece.

Una dichiarazione sostitutiva è una prova sufficiente per dimostrare il rispetto dei limiti ‘de minimis’ sugli aiuti di Stato?
Sì, secondo la sentenza, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà è un mezzo di prova idoneo a dimostrare il rispetto dei requisiti ‘de minimis’. La valutazione sulla sua sufficienza e completezza è riservata al giudice del merito.

Perché il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria è stato respinto?
Il ricorso è stato respinto perché la Corte ha ritenuto infondate entrambe le censure. Non c’è stata omessa pronuncia da parte del giudice d’appello e, soprattutto, la dichiarazione sostitutiva prodotta dagli eredi è stata considerata un mezzo di prova pienamente valido per attestare il rispetto delle condizioni richieste dalla normativa europea.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati