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Rimborso oneri fideiussori: la Cassazione decide

Una società si è vista negare il rimborso dei costi per una polizza fideiussoria, necessaria per ottenere un’erogazione IVA, perché l’istanza era stata presentata oltre il termine di due anni. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che per il rimborso oneri fideiussori si applica la prescrizione ordinaria decennale e non la decadenza biennale prevista per i tributi. La Corte ha chiarito che la garanzia è un rapporto autonomo rispetto all’imposta, accogliendo il ricorso della società.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Oneri Fideiussori: Dieci Anni di Tempo per Chiederlo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale per le imprese: la richiesta di rimborso oneri fideiussori, sostenuti per ottenere rimborsi IVA, non è soggetta al breve termine di decadenza di due anni, ma al più ampio termine di prescrizione ordinario di dieci anni. Questa decisione rafforza la tutela del contribuente e si allinea ai principi del diritto europeo.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore della nautica aveva richiesto il rimborso di un credito IVA relativo all’anno d’imposta 2008. Per accelerare l’erogazione, come previsto dalla legge, aveva stipulato una polizza fideiussoria, sostenendone i relativi costi. Anni dopo, nel 2017, la società presentava istanza all’Amministrazione finanziaria per ottenere la restituzione di tali costi. L’Agenzia fiscale rigettava la richiesta, considerandola tardiva perché presentata oltre il termine di decadenza biennale previsto per le istanze di rimborso in materia tributaria. La decisione veniva confermata sia in primo che in secondo grado, portando la società a ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Rimborso Oneri Fideiussori

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società, cassando la sentenza d’appello e affermando il diritto del contribuente al rimborso. I giudici hanno stabilito che la richiesta di restituzione dei costi della garanzia non è legata al rapporto tributario principale, ma costituisce un’obbligazione autonoma. Di conseguenza, non si applica il termine speciale di decadenza di due anni, bensì quello ordinario di prescrizione di dieci anni.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su diversi argomenti giuridici cruciali.

Autonomia della Garanzia Rispetto al Tributo

Il punto centrale della motivazione risiede nella natura della polizza fideiussoria. Secondo un orientamento giurisprudenziale consolidato, la fideiussione richiesta per i rimborsi IVA (ex art. 38-bis del d.P.R. n. 633/72) non ha una funzione accessoria rispetto al debito d’imposta. Il suo scopo non è garantire il pagamento di un’imposta dovuta, ma ripristinare la situazione patrimoniale delle parti a com’era prima dell’erogazione del rimborso, qualora questo si rivelasse successivamente non spettante. Si tratta quindi di un rapporto giuridico autonomo, non assimilabile agli “accessori non dovuti” menzionati dalla normativa sui rimborsi fiscali. Per tale ragione, la sua disciplina non può essere quella speciale prevista per i tributi.

Applicabilità della Prescrizione Ordinaria Decennale

Essendo un’obbligazione autonoma, l’azione per il rimborso dei costi sostenuti per la fideiussione è soggetta al termine di prescrizione ordinario di dieci anni, come per qualsiasi altro diritto di credito. Escludere l’applicazione del termine di decadenza biennale significa riconoscere che il contribuente ha un tempo più congruo per far valere il proprio diritto alla restituzione di somme che ha dovuto anticipare per una procedura richiesta dallo Stato.

Principi Nazionali ed Europei a Tutela del Contribuente

La Corte ha inoltre richiamato l’art. 8 della Legge n. 212/2000 (Statuto dei Diritti del Contribuente), che impone all’Amministrazione finanziaria di rimborsare il costo delle garanzie che il contribuente “ha dovuto richiedere”. Questa disposizione, secondo i giudici, va interpretata in senso ampio, includendo tutte le garanzie necessarie (intese come onere) per ottenere sospensioni, rateizzazioni o rimborsi.
Inoltre, la decisione si allinea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il sistema di rimborso dell’eccedenza IVA non deve comportare alcun rischio finanziario per il soggetto passivo. Negare il rimborso dei costi della garanzia o limitarlo con termini eccessivamente brevi costituirebbe un danno finanziario ingiustificato, in contrasto con il principio di neutralità dell’IVA.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un’importante vittoria per i contribuenti. Stabilisce con chiarezza che le imprese hanno dieci anni di tempo per chiedere il rimborso dei costi sostenuti per le garanzie fideiussorie necessarie a ottenere i rimborsi fiscali. Questa pronuncia non solo offre maggiore certezza giuridica, ma riafferma anche un principio fondamentale: le procedure amministrative non devono tradursi in un onere economico ingiusto per i cittadini e le imprese, garantendo la piena integrità patrimoniale di chi agisce nel rispetto della legge.

Qual è il termine corretto per richiedere il rimborso degli oneri fideiussori sostenuti per un rimborso IVA?
La Corte di Cassazione ha stabilito che si applica il termine di prescrizione ordinario di dieci anni e non il termine di decadenza biennale previsto per i rimborsi dei tributi.

Perché la polizza fideiussoria è considerata autonoma rispetto al rapporto tributario?
Perché la sua funzione non è garantire il pagamento di un’imposta, ma quella di riportare le parti nella posizione economica precedente al rimborso, qualora questo si rivelasse indebito. Non è quindi un “accessorio” del tributo, ma un rapporto giuridico a sé stante.

Il diritto al rimborso dei costi della garanzia è un principio generale?
Sì, la Corte ha affermato che il diritto al rimborso ha portata generale. Si fonda sia sullo Statuto dei Diritti del Contribuente sia sui principi del diritto dell’Unione Europea, che mirano a evitare che il soggetto passivo subisca rischi finanziari a causa delle procedure di rimborso dell’IVA.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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