Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 7764 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 5 Num. 7764 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NONNO NOME
Data pubblicazione: 22/03/2024
Oggetto: Tributi – IVA – Rimborso – Art. 60, comma 7, del d.P.R. n. 633 del 1972 – Rinvio a nuovo ruolo.
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 15714/2016 R.G. proposto da RAGIONE_SOCIALE , in persona del Direttore pro tempore , rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale RAGIONE_SOCIALE, presso la quale è domiciliata in Roma, INDIRIZZO;
– ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE , in persona del legale rappresentante pro tempore , elettivamente domiciliata in Milano, INDIRIZZO , presso lo studio dell’AVV_NOTAIO, che la rappresenta e difende giusta procura speciale in calce al controricorso; -controricorrente – avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale della Lombardia- Sezione staccata di Brescia n. 1044/67/16, depositata il 22 febbraio 2016 e notificata in data 27 aprile 2016.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 5 ottobre 2023 dal Consigliere NOME COGNOME.
RILEVATO CHE
con sentenza n. 1044/67/16 del 22/02/2016 la Commissione tributaria regionale della Lombardia – Sezione staccata di Brescia (di
seguito CTR) accoglieva l’appello proposto da RAGIONE_SOCIALE (di seguito RAGIONE_SOCIALE) nei confronti della sentenza n. 131/02/14 della Commissione tributaria provinciale di Cremona (di seguito CTP), la quale aveva respinto il ricorso proposto dalla società contribuente avverso un diniego di rimborso per IVA relativa all’anno d’imposta 200 6;
1.1. come si evince dalla sentenza impugnata, il credito IVA vantato dalla società contribuente conseguiva al versamento dell’imposta dovuta in ragione di uno splafonamento contestato dall’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE (di seguito AE) e riconosciuto da RAGIONE_SOCIALE, che provvedeva ad un pagamento rateale e, quindi, chiedeva il rimborso con istanza non evasa;
1.2. la CTR accoglieva l’appello proposto da RAGIONE_SOCIALE, evidenziando che la società contribuente aveva versato l’IVA a debito dovuta dal fornitore, sicché aveva il diritto di portare detta IVA in detrazione ovvero, come nel caso di specie, chiederne il rimborso, essendo già decorso il termine per la detrazione;
avverso la sentenza della CTR AE proponeva ricorso per cassazione affidato a un unico motivo;
RAGIONE_SOCIALE resisteva con controricorso.
CONSIDERATO CHE
con l’unico motivo di ricorso AE deduce, in relazione all’art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., violazione e falsa applicazione degli artt. 8, 17, 19, 21 e 60, settimo comma, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, per avere la CTR riconosciuto il diritto al rimborso senza considerare che l’avviso di accertamento, con il quale era stato chiesto il pagame nto dell’imposta non assolta, era divenuto definitivo in data anteriore al 24/01/2012, termine prima del quale troverebbe tuttora applicazione la disciplina dell’art. 60, settimo comma, del d.P.R. n. 633 del 1972 nella versione antecedente alle modifiche apportate dall’art. 93 del d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, conv. con modif. nella l. 24 marzo
2012, n. 27 , essendo l’avviso di accertamento divenuto definitivo già nell’anno 2011 in ragione della mancata impugnazione ;
1.1. la decisione della presente controversia involge la questione della portata retroattiva o meno dell’art. 60, comma 7, del d.P.R. n. 633 del 1972, come novellato dall’art. 93 del d.l. n. 1 del 2012, conv. con modif. dalla l. n. 27 del 2012;
1.2. in ragione della rilevanza di tale questione e di quelle ad essa connesse e consequenziali appare opportuno rinviare la trattazione della presente controversia in pubblica udienza, anche alla luce di analogo rinvio effettuato da Cass. n. 13378 del 16/05/2023 in fattispecie similare.
P.Q.M.
La Corte rinvia la causa a nuovo ruolo per l’eventuale trattazione in pubblica udienza.
Così deciso in Roma il 5 ottobre 2023.