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Rimborso Irpef Sisma e aiuti di Stato: l’ordinanza

Un contribuente, vittima del sisma in Sicilia del 1990, aveva ottenuto il rimborso del 90% dell’Irpef versata. L’Agenzia delle Entrate ha impugnato la decisione, sostenendo che tale beneficio costituisse un aiuto di Stato incompatibile con le norme europee, dato che il richiedente era un lavoratore autonomo. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, affermando che il concetto di ‘impresa’ ai fini degli aiuti di Stato è ampio e include anche i professionisti. Pertanto, il ‘rimborso Irpef sisma’ non può essere concesso se non rispetta i limiti del ‘de minimis’. La Corte ha cassato la sentenza precedente per non aver indagato su questo aspetto cruciale.

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Pubblicato il 22 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Irpef Sisma: Aiuto di Stato anche per i Professionisti

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sulla delicata questione del rimborso Irpef sisma, concesso ai contribuenti delle province siciliane colpite dal terremoto del 1990. La decisione chiarisce un punto fondamentale: tale agevolazione fiscale rientra nella categoria degli aiuti di Stato e, di conseguenza, deve sottostare alle rigide regole dell’Unione Europea, anche quando il beneficiario è un libero professionista.

La vicenda processuale: dal rimborso alla questione comunitaria

Il caso ha origine dalla richiesta di un contribuente, lavoratore autonomo, di ottenere il rimborso del 90% delle imposte (Irpef e Iva) versate nel triennio 1990-1992, in applicazione della normativa emergenziale post-terremoto. La Commissione tributaria provinciale aveva accolto la domanda limitatamente all’Irpef.

L’Agenzia delle Entrate ha proposto appello, sostenendo che il beneficio non potesse essere concesso in quanto configurabile come aiuto di Stato, incompatibile con la normativa comunitaria. L’agevolazione, infatti, è sospesa per i soggetti che svolgono attività d’impresa, in attesa di una verifica di compatibilità da parte delle istituzioni europee. La Commissione tributaria regionale, tuttavia, ha respinto l’appello dell’Agenzia, ritenendo le sue argomentazioni pretestuose. Di qui il ricorso in Cassazione da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Il Rimborso Irpef Sisma è un aiuto di Stato

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione di secondo grado, accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Il punto centrale della controversia ruota attorno alla qualificazione del beneficio fiscale come aiuto di Stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).

La Corte ha richiamato la decisione della Commissione Europea del 14 agosto 2015, che ha definito le misure fiscali a favore delle vittime del sisma (e di altre calamità naturali) come “aiuti di Stato incompatibili con il mercato interno”. Questa qualificazione rende la normativa europea direttamente applicabile e vincolante per il giudice nazionale, che ha l’obbligo di disapplicare le norme interne in contrasto.

La nozione di “impresa” secondo il diritto europeo

L’aspetto più rilevante della decisione riguarda l’interpretazione del termine “impresa”. Secondo l’orientamento consolidato della Corte, ai fini della normativa sugli aiuti di Stato, la nozione di impresa è molto ampia. Essa comprende qualsiasi entità che esercita un’attività economica, consistente nell’offrire beni o servizi su un mercato, indipendentemente dal suo status giuridico (società, ditta individuale, etc.) o dalle modalità di finanziamento.

In questa accezione “eurounitaria”, anche i liberi professionisti sono considerati imprese. Di conseguenza, il rimborso del 90% delle imposte dirette non può essere erogato a loro favore, a meno che la richiesta non rispetti i limiti e le condizioni previste dal regolamento europeo sul de minimis (aiuti di piccola entità che non necessitano di autorizzazione).

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha censurato la sentenza della Commissione tributaria regionale per aver omesso completamente l’esame della questione, pur essendo stata specificamente sollevata dall’Agenzia delle Entrate nel suo appello. I giudici di secondo grado hanno erroneamente liquidato le doglianze dell’Amministrazione come infondate, senza indagare se il contribuente, titolare di partita IVA, svolgesse un’attività economica riconducibile alla nozione europea di impresa.

Secondo la Cassazione, la violazione del divieto di aiuti di Stato è una questione che il giudice deve rilevare anche d’ufficio, data la prevalenza del diritto comunitario. La CTR avrebbe dovuto verificare la natura dell’attività svolta dal contribuente e la compatibilità dell’agevolazione richiesta con la disciplina europea, anziché fermarsi a una valutazione superficiale. Per questo motivo, la sentenza è stata cassata con rinvio.

Le Conclusioni: implicazioni pratiche dell’ordinanza

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza: le agevolazioni fiscali nazionali, anche se nate con finalità solidaristiche come quelle per le calamità naturali, devono sempre fare i conti con il diritto europeo della concorrenza. Per i professionisti e i lavoratori autonomi che hanno richiesto o intendono richiedere il rimborso Irpef sisma, ciò significa che il diritto al beneficio non è automatico. Esso è subordinato a una verifica puntuale della compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato, in particolare con le soglie e i criteri del regolamento de minimis. La semplice qualifica di lavoratore autonomo non è sufficiente a escludere l’applicazione di queste regole, poiché ciò che conta è la natura economica dell’attività svolta.

Il rimborso fiscale per le vittime del sisma in Sicilia del 1990 è considerato un aiuto di Stato?
Sì, la Corte di Cassazione, richiamando una decisione della Commissione Europea, conferma che tale agevolazione è un aiuto di Stato e deve quindi essere compatibile con la normativa dell’Unione Europea.

Un libero professionista può essere considerato “impresa” ai fini degli aiuti di Stato?
Sì. Secondo l’interpretazione del diritto europeo, la nozione di impresa è ampia e include qualsiasi soggetto che esercita un’attività economica offrendo beni o servizi sul mercato, inclusi i liberi professionisti.

Il rimborso Irpef sisma spetta ai professionisti?
Spetta solo a condizione che l’agevolazione richiesta rispetti i limiti e i criteri del regolamento europeo sugli aiuti “de minimis”. In caso contrario, è considerato un aiuto di Stato incompatibile e non può essere concesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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