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Rimborso Ires Irap: spetta anche senza deduzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che un contribuente ha diritto al rimborso Ires per la quota di Irap deducibile, anche se non ha applicato la deduzione in dichiarazione. L’Agenzia delle Entrate sosteneva che dopo il 2008 fosse ammessa solo la deduzione e non il rimborso. La Corte ha respinto questa tesi, affermando un principio di simmetria logica e giuridica: il diritto a una deduzione, se non esercitato, genera il diritto al rimborso dell’imposta pagata in eccesso. La richiesta di rimborso Ires Irap è quindi legittima.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Ires Irap: Legittimo Anche Senza Deduzione Diretta

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale in materia fiscale: il diritto al rimborso Ires Irap sussiste anche qualora il contribuente non abbia operato la relativa deduzione in sede di dichiarazione dei redditi. Questa decisione consolida un principio di coerenza e simmetria logica nel sistema tributario, offrendo una tutela importante per le imprese.

I fatti di causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di rimborso Ires, per un importo di circa 200.000 euro, avanzata da un gruppo di società per l’anno d’imposta 2012. Una delle società del gruppo, partecipata al 50% da un’altra entità operante in regime di trasparenza fiscale, non aveva potuto recuperare la quota deducibile dell’Irap attraverso la procedura telematica standard, poiché non prevista per il suo specifico caso.

Di conseguenza, le società avevano versato un’imposta Ires superiore al dovuto. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione alle contribuenti, confermando il loro diritto al rimborso. L’Amministrazione Finanziaria, tuttavia, non si è arresa e ha presentato ricorso per cassazione, sostenendo un’interpretazione restrittiva della normativa.

La posizione dell’Amministrazione Finanziaria

Secondo la tesi dell’Agenzia, la normativa in vigore ratione temporis (l’art. 6 del d.l. n. 185/2008, nella sua formulazione applicabile al 2012) prevedeva unicamente la possibilità di dedurre una quota forfettaria dell’Irap dalla base imponibile Ires. L’opzione del rimborso, invece, sarebbe stata limitata esclusivamente ai periodi d’imposta antecedenti al 2008.

In pratica, per l’Amministrazione Finanziaria, a partire dal 2008 la regola sarebbe stata: o si effettua la deduzione, o si perde il beneficio. Un’interpretazione che, se accolta, avrebbe creato un’evidente disparità di trattamento, penalizzando i contribuenti che, per errore o per impedimenti procedurali, non avessero esercitato il loro diritto alla deduzione.

Le motivazioni della Corte e il diritto al rimborso Ires Irap

La Corte di Cassazione ha respinto con fermezza l’interpretazione dell’Agenzia, definendola ‘irragionevole’ e ‘distonica’. I giudici hanno sottolineato l’esistenza di una simmetria logica e giuridica inscindibile tra il diritto alla deduzione e il conseguente diritto al rimborso. Se la legge riconosce al contribuente il diritto di ridurre la base imponibile (e quindi di pagare meno tasse), non può poi negargli il diritto di recuperare le somme versate in eccesso nel caso in cui tale diritto non sia stato esercitato.

In altri termini, il diritto alla deduzione definisce la corretta misura dell’obbligazione tributaria. Se un contribuente, per qualsiasi motivo, versa un’imposta superiore a quella effettivamente dovuta secondo legge, sorge automaticamente in capo a lui il diritto al rimborso della somma indebitamente versata. Negare questa possibilità significherebbe spezzare un nesso fondamentale del sistema fiscale, ovvero la corrispondenza tra il prelievo e la reale capacità contributiva definita dalle norme.

Conclusioni: l’importanza del principio di simmetria fiscale

La decisione della Suprema Corte è di grande importanza pratica. Essa afferma che il diritto a un beneficio fiscale non può essere vanificato da un’interpretazione meramente formale delle procedure. Il principio di simmetria tra deduzione e rimborso garantisce che l’errore o l’impossibilità di applicare una deduzione non si trasformi in una perdita economica definitiva per il contribuente. Questa ordinanza rappresenta un baluardo a tutela della coerenza del sistema tributario e del diritto del contribuente a non essere soggetto a un prelievo superiore a quello stabilito dalla legge.

È possibile chiedere il rimborso Ires per la quota Irap deducibile se non si è effettuata la deduzione in dichiarazione?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il diritto alla deduzione di una somma dalla base imponibile genera il diritto al rimborso nel caso in cui il contribuente non si sia avvalso della deduzione e abbia versato una maggiore imposta.

Qual è il principio applicato dalla Corte di Cassazione per giustificare il diritto al rimborso?
La Corte ha applicato un principio di simmetria logica e giuridica. Ha ritenuto irragionevole riconoscere il diritto a pagare un’imposta minore (tramite deduzione) ma negare il diritto al rimborso qualora, non avendo esercitato tale diritto, il contribuente abbia pagato di più.

La decisione della Corte si applica anche per gli anni d’imposta successivi al 2008?
Sì, il caso esaminato riguardava specificamente l’anno d’imposta 2012. La decisione si basa sull’interpretazione della normativa vigente ratione temporis per quell’anno, che è successiva alle modifiche introdotte nel 2008.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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