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Rimborso IRBA: l’Agenzia delle Dogane è il convenuto

Una società ha richiesto alla Regione Campania il rimborso dell’IRBA (Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione), sostenendo la sua incompatibilità con il diritto dell’Unione Europea. Dopo un esito favorevole in appello, la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione. Con la sentenza in esame, la Suprema Corte ha stabilito un principio cruciale: per il rimborso IRBA, l’azione legale deve essere intentata contro l’Agenzia delle Dogane e non contro la Regione. Di conseguenza, il ricorso originario è stato dichiarato inammissibile perché rivolto all’ente sbagliato.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso IRBA: la Cassazione chiarisce chi è il legittimo convenuto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione fondamentale per le imprese che hanno versato l’Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione (IRBA): a chi va presentata la richiesta di rimborso IRBA? La risposta della Suprema Corte chiarisce che il soggetto legittimato a stare in giudizio non è la Regione beneficiaria del gettito, ma l’Agenzia delle Dogane. Questa decisione ridefinisce la strategia processuale per il recupero di un’imposta considerata in contrasto con il diritto europeo.

I Fatti di Causa: La Richiesta di Rimborso IRBA

Una società operante nel settore della distribuzione di carburanti aveva richiesto alla Regione Campania il rimborso di oltre 287.000 euro versati a titolo di IRBA per gli anni dal 2015 al 2019. La richiesta si fondava sull’assunto che tale imposta fosse incompatibile con la normativa dell’Unione Europea, in particolare con la direttiva sulle accise, che vieta doppie imposizioni su prodotti già tassati, a meno che l’imposta aggiuntiva non persegua una “finalità specifica”.

Dopo un primo giudizio che aveva dichiarato in parte inammissibile e in parte rigettato la domanda, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado aveva dato ragione alla società per le annualità 2018 e 2019, ordinando il rimborso. La Regione Campania ha quindi proposto ricorso per cassazione, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte: La Legittimazione Passiva per il Rimborso IRBA è dell’Agenzia delle Dogane

La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha accolto il ricorso della Regione, ma per motivi diversi da quelli sollevati. Analizzando d’ufficio la questione della legittimazione passiva, ha stabilito un principio di diritto dirimente: l’ente corretto contro cui intentare la causa per il rimborso IRBA è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e non la Regione.

Di conseguenza, la Corte ha cassato la sentenza d’appello senza rinvio e ha dichiarato inammissibile il ricorso introduttivo della società, poiché era stato promosso nei confronti di un soggetto (la Regione) privo di legittimazione passiva. Ogni iniziativa futura della contribuente dovrà essere rivolta all’Agenzia delle Dogane.

Le Motivazioni della Sentenza

Il ragionamento della Corte si sviluppa attraverso tre passaggi logici fondamentali che chiariscono la natura del tributo e la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni.

Incompatibilità dell’IRBA con il Diritto Europeo

La Corte ribadisce che l’IRBA, come già stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per un caso analogo, contrasta con il diritto unionale. La legge regionale campana che la istituiva destinava il gettito al rafforzamento patrimoniale delle aziende sanitarie e alla gestione del debito sanitario. Questa, secondo i giudici, è una finalità di mero bilancio e non una “finalità specifica” (come ad esempio la tutela ambientale) richiesta dalla normativa europea per giustificare un’imposta aggiuntiva su prodotti già soggetti ad accisa.

Il Ruolo Marginale della Regione e la Competenza Statale

Qui si trova il cuore della decisione. La Corte qualifica l’IRBA come un “tributo proprio derivato”. Sebbene il gettito fosse destinato alle Regioni, l’imposta era istituita e disciplinata da leggi statali. Ancor più importante, tutte le attività di accertamento, liquidazione e riscossione coattiva erano affidate per legge agli organi dello Stato, ovvero l’Agenzia delle Dogane. Le Regioni svolgevano un ruolo di mera “tesoreria”, limitandosi a ricevere le somme e a segnalare eventuali irregolarità all’organo competente.

L’Identificazione del Soggetto Competente per il Rimborso

Dalla ripartizione delle competenze deriva la conclusione sulla legittimazione passiva. Poiché l’intero apparato gestionale e contenzioso del tributo era in capo a un’amministrazione statale (l’Agenzia delle Dogane), è a quest’ultima che il contribuente deve rivolgersi per contestare il prelievo e chiederne la restituzione. La Regione, non avendo mai avuto un ruolo nelle procedure di accertamento e riscossione, non possiede né gli strumenti né la competenza per gestire una richiesta di rimborso.

Le Conclusioni

La sentenza della Corte di Cassazione ha un impatto pratico di enorme rilevanza per tutte le aziende che intendono richiedere il rimborso IRBA. Stabilisce in modo inequivocabile che l’interlocutore corretto, sia nella fase amministrativa che in quella giudiziale, è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Agire contro la Regione, come avvenuto nel caso di specie, comporta l’inammissibilità della domanda per difetto di legittimazione passiva del convenuto. Questa pronuncia offre quindi una guida procedurale chiara, essenziale per evitare errori che potrebbero compromettere il buon esito delle azioni di recupero di questo tributo indebito.

L’imposta regionale sulla benzina (IRBA) è legittima secondo il diritto europeo?
No. La Corte di Cassazione, richiamando la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, conferma che l’IRBA è incompatibile con il diritto unionale perché non persegue una “finalità specifica” distinta da quella di mero bilancio, requisito necessario per tassare un prodotto già soggetto ad accisa.

In caso di richiesta di rimborso dell’IRBA, chi è il soggetto corretto da citare in giudizio?
Il soggetto corretto da citare in giudizio (cioè quello dotato di legittimazione passiva) è esclusivamente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’azione legale non deve essere intentata contro la Regione che ha beneficiato del gettito.

Perché la Corte di Cassazione ha concluso che la Regione non è il soggetto passivo per le richieste di rimborso IRBA?
Perché, nonostante il gettito fosse destinato alle Regioni, l’IRBA era un “tributo proprio derivato” gestito interamente dallo Stato. Le procedure di accertamento, liquidazione, riscossione e il contenzioso erano di competenza esclusiva dell’Agenzia delle Dogane. Le Regioni avevano un ruolo marginale di mera ricezione dei fondi, senza alcun potere gestionale sul tributo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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