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Rimborso IRBA: a chi chiederlo? La Cassazione chiarisce

Una società ha richiesto la restituzione dell’Imposta Regionale sulla Benzina (IRBA) per incompatibilità con il diritto UE. La Corte di Cassazione, con la sentenza 6617/2025, ha dichiarato il ricorso contro la Regione inammissibile. Ha stabilito che l’unico soggetto a cui chiedere il rimborso IRBA è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in quanto ente gestore del tributo, nonostante il gettito sia destinato alle Regioni.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso IRBA: La Cassazione chiarisce a chi va presentata la domanda

Con la sentenza n. 6617/2025, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione cruciale per le aziende che hanno versato l’Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione, stabilendo un principio fondamentale su a chi vada richiesto il rimborso IRBA. La decisione sposta l’onere della gestione dei rimborsi dalle Regioni all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, risolvendo un dubbio procedurale che ha generato numerose controversie.

I Fatti di Causa: La Richiesta di Restituzione dell’Imposta Regionale

Una società operante nel settore energetico aveva versato per diversi anni l’Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione (IRBA). Ritenendo tale tributo incompatibile con la normativa dell’Unione Europea, in particolare con la direttiva sulle accise, la società ha presentato istanza di rimborso alla Regione competente per le somme corrisposte tra il 2016 e il 2020.

Di fronte al diniego della Regione, la società ha avviato un contenzioso tributario. Mentre il giudizio di primo grado le è stato sfavorevole, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado ha parzialmente accolto le sue ragioni, riconoscendo il diritto al rimborso ma limitatamente alle somme versate nei due anni precedenti la data della richiesta.

Contro questa decisione, la Regione ha proposto ricorso per cassazione, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte.

Rimborso IRBA e Legittimazione Passiva: La Questione Decisiva

Il cuore della decisione della Cassazione non risiede tanto nella compatibilità dell’IRBA con il diritto europeo (già ritenuta insussistente da precedenti pronunce), quanto in una questione preliminare e assorbente: la legittimazione passiva. In altre parole, la Corte ha dovuto stabilire quale fosse l’ente corretto contro cui la società avrebbe dovuto agire per ottenere il rimborso: la Regione, in quanto beneficiaria delle somme, o un’altra entità statale?

La Suprema Corte, esaminando d’ufficio la questione, ha ribaltato l’impostazione dei giudizi di merito, concentrandosi sulla natura giuridica del tributo e sulla ripartizione delle competenze amministrative e processuali.

La Natura dell’IRBA come Tributo Proprio Derivato

La Corte ha qualificato l’IRBA come un “tributo proprio derivato”. Questo significa che, sebbene il gettito sia attribuito alle Regioni, l’imposta è istituita e disciplinata interamente da leggi dello Stato. Le Regioni non hanno alcuna autonomia nella definizione dei presupposti, della base imponibile o delle aliquote. La loro funzione è assimilabile a quella di un mero “tesoriere” che incassa somme la cui gestione è demandata ad altri.

Il Ruolo Centrale dell’Agenzia delle Dogane

La normativa statale (in particolare la legge n. 549/1995) affida tutte le funzioni operative relative all’IRBA agli uffici finanziari dello Stato, ovvero all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. È l’Agenzia che si occupa di:
* Accertamento e liquidazione dell’imposta sulla base delle dichiarazioni presentate.
* Riscossione coattiva in caso di mancato pagamento.
* Gestione del contenzioso.

Le Regioni ricevono solo comunicazioni aggregate sui volumi di imposta, senza avere accesso diretto ai dati dei singoli versamenti che sarebbero necessari per verificare il fondamento di una richiesta di rimborso.

Le Motivazioni

Sulla base di queste premesse, la Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione affermando che la legittimazione passiva nei giudizi di rimborso IRBA spetta in via esclusiva all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Poiché l’Agenzia è l’unico ente che per legge detiene il potere di gestire il tributo in ogni sua fase, dalla riscossione al contenzioso, è anche l’unico soggetto che può validamente contraddire in giudizio sulle relative pretese di restituzione. Attribuire tale ruolo alla Regione significherebbe porla in una posizione giuridicamente e operativamente insostenibile, poiché non dispone degli strumenti né delle competenze per verificare la fondatezza delle istanze.

Le Conclusioni

La Corte ha quindi cassato la sentenza d’appello senza rinvio, dichiarando inammissibile il ricorso originario presentato dalla società contro la Regione per difetto di legittimazione passiva dell’ente regionale. La decisione ha un’importante implicazione pratica: qualsiasi contribuente che intenda richiedere il rimborso IRBA deve rivolgere la propria istanza e l’eventuale successiva azione legale esclusivamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Agire contro la Regione comporta l’inammissibilità della domanda. Vista la complessità della materia e l’evoluzione della giurisprudenza, la Corte ha disposto la compensazione integrale delle spese di lite tra le parti per tutti i gradi di giudizio.

A chi deve essere richiesto il rimborso dell’Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione (IRBA)?
La sentenza stabilisce che la richiesta di rimborso e l’eventuale azione legale devono essere dirette esclusivamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e non alla Regione che ha incassato il tributo.

Perché la Regione non è considerata il soggetto legittimato a rispondere delle richieste di rimborso IRBA?
Nonostante la Regione sia la destinataria finale del gettito, la Corte ha chiarito che l’IRBA è un “tributo proprio derivato”, istituito e disciplinato da leggi statali. L’intera gestione, dall’accertamento alla riscossione coattiva e al contenzioso, è affidata per legge all’Agenzia delle Dogane, rendendola l’unico interlocutore corretto.

Qual è l’esito di una causa per rimborso IRBA intentata contro la Regione invece che contro l’Agenzia delle Dogane?
Secondo la Corte di Cassazione, una causa intentata contro la Regione è inammissibile per difetto di legittimazione passiva. La Corte ha cassato la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando inammissibile il ricorso originario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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