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Rimborso imposta benzina: a chi chiedere il rimborso?

Una società di servizi automobilistici ha richiesto il rimborso dell’imposta regionale sulla benzina (IRBA) per il 2019, sostenendone l’incompatibilità con il diritto UE. La Corte di Cassazione, confermando tale incompatibilità, ha stabilito un principio fondamentale: la domanda di rimborso deve essere rivolta esclusivamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e non alla Regione destinataria del gettito. La sentenza ha quindi annullato la decisione precedente e dichiarato inammissibile il ricorso originario, poiché presentato contro l’ente sbagliato.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Imposta Benzina (IRBA): A Chi Rivolgersi? La Cassazione Fa Chiarezza

Con una recente e importante sentenza, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sulla controversa questione del rimborso imposta benzina, nota come IRBA (Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione). La pronuncia non solo ribadisce l’illegittimità del tributo, già abrogato, ma chiarisce in modo definitivo a quale ente i contribuenti devono rivolgersi per ottenere la restituzione delle somme indebitamente versate. La decisione sposta la competenza dalle Regioni all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, delineando un principio di diritto cruciale per tutte le future azioni di recupero.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dal ricorso di una società operante nel settore della distribuzione di carburanti. La società aveva richiesto alla Regione il rimborso dell’IRBA versata per l’anno 2019, sostenendo che tale imposta fosse in contrasto con la normativa dell’Unione Europea. La Regione aveva negato il rimborso e la sua posizione era stata confermata sia dalla Commissione Tributaria Provinciale che da quella di secondo grado.

Secondo i giudici di merito, la normativa che abrogava l’IRBA a partire dal 2021 non aveva effetti retroattivi e, pertanto, l’imposta per il 2019 restava dovuta. Inoltre, ritenevano che la direttiva europea in questione non fosse direttamente applicabile. Insoddisfatta, la società ha presentato ricorso in Cassazione, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte.

L’Incompatibilità dell’IRBA con il Diritto dell’Unione Europea

Il cuore della controversia giuridica risiede nell’incompatibilità dell’IRBA con la Direttiva 2008/118/CE, che armonizza il sistema delle accise a livello europeo. La direttiva consente agli Stati membri di applicare altre imposte indirette sui prodotti già soggetti ad accisa (come la benzina) solo a due condizioni: che tali imposte perseguano una “finalità specifica” e che siano conformi alle regole fiscali UE.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza nella causa C-255/20, aveva già stabilito che un’imposta come l’IRBA, il cui gettito è destinato a finanziare genericamente il bilancio di un ente locale, non persegue una “finalità specifica”. Uno scopo specifico potrebbe essere, ad esempio, la tutela ambientale o sanitaria, con un nesso diretto tra il consumo del prodotto tassato e l’obiettivo da raggiungere. L’IRBA, invece, aveva un mero scopo di bilancio, risultando quindi incompatibile con il diritto europeo.

Il Problema del Soggetto a cui Chiedere il Rimborso Imposta Benzina: Regione o Stato?

Una volta accertata l’illegittimità del prelievo, la questione cruciale affrontata dalla Cassazione è stata quella della legittimazione passiva: chi è il soggetto corretto a cui chiedere il rimborso? La Regione, che ha materialmente incassato i fondi, o lo Stato, attraverso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli?

La Suprema Corte ha risolto il dubbio in favore dello Stato, affermando la legittimazione passiva esclusiva dell’Agenzia delle Dogane. Questa conclusione si basa sulla natura stessa dell’IRBA come “tributo proprio derivato”.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha spiegato che, sebbene il gettito fosse destinato alle Regioni, l’imposta era interamente istituita e regolamentata da leggi statali. Lo Stato non aveva concesso alcuna autonomia alle Regioni nella definizione della struttura del tributo, delle aliquote o delle procedure. Le funzioni di accertamento, liquidazione, riscossione coattiva e gestione del contenzioso erano affidate agli uffici statali, specificamente all’Agenzia delle Dogane.

Le Regioni, quindi, svolgevano un ruolo di “mera tesoreria”, limitandosi a ricevere le somme versate, senza avere alcun potere di controllo o gestione sulla fase impositiva. Non avevano accesso ai dati analitici dei versamenti né gli strumenti per verificare il fondamento del diritto al rimborso di un singolo contribuente.

Di conseguenza, l’unico ente in grado di gestire la pratica di restituzione, verificando la correttezza dei versamenti e la fondatezza della richiesta, è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La Corte ha rafforzato questa interpretazione richiamando un precedente analogo relativo al rimborso dell’addizionale provinciale sull’energia elettrica (Cass. n. 21883/2024), dove era stato affermato lo stesso principio.

Conclusioni

La sentenza della Cassazione è perentoria: il ricorso originario, proposto contro la Regione, è inammissibile. La Corte ha cassato la sentenza d’appello senza rinvio, chiudendo definitivamente la lite. La lezione pratica per i contribuenti è chiara: qualsiasi azione volta a ottenere il rimborso imposta benzina (IRBA) per gli anni antecedenti alla sua abrogazione deve essere intentata esclusivamente nei confronti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Rivolgersi all’ente territoriale, sebbene beneficiario finale delle somme, equivale a citare in giudizio il soggetto sbagliato, con conseguente dichiarazione di inammissibilità della domanda. Infine, data la complessità e l’evoluzione della materia, la Corte ha disposto la compensazione integrale delle spese legali tra le parti per tutti i gradi di giudizio.

L’imposta regionale sulla benzina (IRBA) è ancora in vigore?
No, l’IRBA è stata abrogata a partire dal 1° gennaio 2021 perché ritenuta incompatibile con la normativa dell’Unione Europea, in particolare con la Direttiva 2008/118/CE.

A chi bisogna richiedere il rimborso dell’imposta sulla benzina (IRBA) pagata prima della sua abrogazione?
Secondo la sentenza, la richiesta di rimborso deve essere presentata esclusivamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e non alla Regione che ha incassato il gettito.

Perché la richiesta di rimborso non va presentata alla Regione, anche se era la beneficiaria del gettito?
Perché l’IRBA era un “tributo proprio derivato”, istituito e regolato da leggi statali. Le procedure di accertamento, riscossione e contenzioso erano gestite a livello statale dall’Agenzia delle Dogane, che è quindi l’unico ente con legittimazione passiva a rispondere delle richieste di rimborso. La Regione aveva un ruolo di mera tesoreria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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