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Rimborso accise decadenza: la Cassazione chiarisce

Una società energetica ha richiesto il rimborso di accise sul gas naturale, ritenute non dovute. La Cassazione ha stabilito che, in caso di pagamento indebito fin dall’origine, il termine di decadenza biennale per la richiesta di rimborso accise decorre dalla data di ogni singolo versamento e non dalla data di una successiva sentenza chiarificatrice della Corte di Giustizia UE. La richiesta della società è stata quindi considerata tardiva per i versamenti più risalenti.

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Pubblicato il 6 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Accise Decadenza: La Cassazione sul Termine per la Richiesta

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha fornito un chiarimento cruciale sulla decorrenza del termine per il rimborso accise decadenza. La pronuncia stabilisce che, quando un’imposta non è dovuta fin dall’origine, il termine biennale per chiederne la restituzione inizia a decorrere dalla data di ogni singolo pagamento, e non da eventi successivi come una sentenza interpretativa dell’Unione Europea. Questa decisione ha importanti implicazioni per le aziende che operano in settori soggetti ad accise.

I Fatti di Causa

Una importante società operante nel settore energetico presentava un’istanza di rimborso per l’accisa versata sul gas naturale destinato alla produzione di energia elettrica per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2006 e il 31 maggio 2007. La società sosteneva che tale imposta non fosse dovuta, in contrasto con una direttiva comunitaria (2003/96/CE) che prevedeva un’esenzione. Tale interpretazione era stata successivamente confermata da una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 17 luglio 2008.

L’Amministrazione Finanziaria riconosceva parzialmente il rimborso, ma lo negava per i versamenti effettuati nel periodo dal 1° gennaio 2006 al 28 agosto 2006, eccependo la decadenza del diritto. Secondo l’Agenzia, l’istanza di rimborso, presentata il 29 agosto 2008, era tardiva rispetto al termine biennale previsto dall’art. 14 del Testo Unico delle Accise (TUA), che decorreva dalla data di ogni singolo pagamento mensile. La società, invece, sosteneva che il termine dovesse decorrere dal deposito della sentenza della Corte di Giustizia o, in subordine, dalla data di presentazione della dichiarazione annuale dei consumi.

La controversia, dopo i giudizi di primo e secondo grado che avevano dato ragione all’Amministrazione Finanziaria, è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

Il Principio del Rimborso Accise Decadenza secondo la Cassazione

La Corte Suprema ha rigettato il ricorso della società, confermando la correttezza della decisione dei giudici di merito. Il fulcro della questione ruota attorno all’individuazione del dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il calcolo del termine di decadenza biennale.

La Cassazione distingue due scenari:

1. Pagamento indebito per conguaglio a credito: In un meccanismo ordinario di acconti e saldi, se dalla dichiarazione annuale emerge un credito per il contribuente (perché ha versato acconti superiori al dovuto), il termine per il rimborso decorre dalla data di presentazione di tale dichiarazione.
2. Pagamento indebito ab origine: Se, come nel caso di specie, il pagamento è indebito fin dall’origine perché l’imposta stessa non era dovuta in radice (a causa dell’esenzione prevista dalla normativa UE), allora il ‘pagamento indebito’ coincide con ogni singolo versamento effettuato.

In questa seconda ipotesi, il termine biennale di decadenza per la richiesta di rimborso decorre inderogabilmente dalla data di ciascun pagamento.

Le Motivazioni della Decisione

I giudici hanno sottolineato che la normativa nazionale (art. 14, comma 2, del TUA) è chiara nello stabilire che il rimborso deve essere richiesto entro due anni dalla data del pagamento. Questa regola, dettata da finalità di interesse pubblico e certezza dei rapporti giuridici, non ammette deroghe.

La Corte ha inoltre precisato che la sentenza della Corte di Giustizia UE, pur avendo chiarito l’incompatibilità della normativa nazionale con quella comunitaria, ha un’efficacia meramente dichiarativa e non costitutiva. Ciò significa che la sentenza si limita a ‘dichiarare’ una situazione giuridica preesistente (l’illegittimità dell’imposta), ma non crea un nuovo diritto al rimborso né può ‘riaprire’ i termini di decadenza già scaduti. Il diritto al rimborso sorgeva nel momento in cui il pagamento non dovuto veniva effettuato, ed è da quel momento che il contribuente avrebbe potuto e dovuto agire.

L’orientamento è consolidato, come ribadito anche dalle Sezioni Unite, le quali hanno affermato che il principio della certezza del diritto e l’esaurimento dei rapporti giuridici impediscono di rimettere in discussione situazioni ormai definite per lo spirare di termini di decadenza. Pertanto, l’istanza presentata il 29 agosto 2008 era tardiva per tutti i versamenti effettuati prima del 29 agosto 2006.

Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale in materia fiscale: la tempestività è essenziale per l’esercizio del diritto al rimborso. Per le aziende, la lezione è chiara: è necessario monitorare costantemente la compatibilità della normativa fiscale nazionale con quella europea e agire prontamente per richiedere la restituzione di imposte potenzialmente non dovute, senza attendere sentenze chiarificatrici che potrebbero arrivare quando i termini sono ormai scaduti. Il termine di decadenza, soprattutto quando il pagamento è indebito ab origine, decorre inesorabilmente dal momento del versamento, richiedendo una gestione proattiva e diligente del contenzioso tributario.

Quando inizia a decorrere il termine di decadenza biennale per un rimborso di accise non dovute fin dall’origine?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di decadenza di due anni per la richiesta di rimborso di accise indebitamente pagate ab origine (cioè non dovute sin dall’inizio) decorre dalla data di ogni singolo versamento e non da momenti successivi.

Una sentenza della Corte di Giustizia UE che accerta l’illegittimità di un’imposta può riaprire i termini per chiedere il rimborso?
No. La Corte ha chiarito che tali sentenze hanno natura dichiarativa, cioè accertano una situazione giuridica già esistente, ma non costitutiva. Pertanto, non possono modificare o ‘riaprire’ i termini di decadenza che siano già scaduti al momento della loro pubblicazione.

Qual è la differenza, ai fini della decorrenza della decadenza, tra un credito d’imposta da conguaglio e un pagamento indebito ab origine?
Nel caso di un credito che emerge dalla dichiarazione annuale (conguaglio), il termine per il rimborso decorre dalla presentazione della dichiarazione stessa. Nel caso di un pagamento indebito ab origine, poiché l’imposta non era dovuta sin dal principio, il termine decorre dalla data di ogni singolo pagamento effettuato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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