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Riduzione IMU inagibilità: no sconti per abusi edilizi

Una società ha richiesto la riduzione IMU per inagibilità di un immobile privo del certificato di agibilità a causa di difformità edilizie. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che lo sconto fiscale si applica solo in caso di degrado fisico o strutturale (inagibilità di fatto), non per una mera irregolarità giuridica (mancanza di agibilità), soprattutto se causata dal comportamento illecito del proprietario stesso.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Riduzione IMU per inagibilità: la Cassazione chiarisce i limiti in caso di abusi edilizi

La possibilità di ottenere una riduzione IMU per inagibilità è un tema di grande interesse per i proprietari di immobili. Tuttavia, i requisiti per accedere a tale beneficio sono stringenti e non sempre di facile interpretazione. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, specificando che l’agevolazione non spetta se lo stato dell’immobile è conseguenza di difformità edilizie imputabili al proprietario stesso. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Una società immobiliare impugnava un avviso di accertamento IMU relativo all’annualità 2012. La società sosteneva di aver diritto alla riduzione del 50% della base imponibile, poiché l’edificio in questione, sebbene ultimato nel 2009, era privo del certificato di agibilità. Tale mancanza era dovuta al fatto che il Comune, a seguito di controlli, aveva riscontrato diverse difformità edilizie e, di conseguenza, aveva respinto la richiesta di agibilità.

Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale (C.T.P.) aveva dato ragione alla società. Successivamente, però, la Commissione Tributaria Regionale (C.T.R.), su appello del Comune, aveva ribaltato la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, la riduzione non era applicabile perché la società non aveva mai presentato una formale dichiarazione di inagibilità, e la documentazione prodotta non era sufficiente a dimostrare che l’ente fosse a conoscenza di uno stato di degrado fisico dell’immobile. Contro questa sentenza, la società ha proposto ricorso in Cassazione.

La distinzione chiave: Inagibilità Fiscale vs. Agibilità Edilizia

Il cuore della controversia risiede nella differenza tra due concetti spesso confusi: l’inagibilità ai fini fiscali e l’agibilità sotto il profilo edilizio-urbanistico.

L’ordinanza della Cassazione chiarisce in modo inequivocabile che la riduzione IMU per inagibilità, prevista dalla normativa, si riferisce a una condizione di fatto. Si tratta di un degrado fisico e strutturale sopravvenuto che rende l’immobile oggettivamente inutilizzabile. Esempi tipici sono edifici diroccati, pericolanti, fatiscenti o con obsolescenza strutturale e tecnologica non superabile con semplice manutenzione.

L’agibilità, invece, è una qualità giuridica. È un certificato che attesta la rispondenza dell’opera alle norme tecniche, sanitarie e di sicurezza. Un immobile può essere fisicamente solido e utilizzabile, ma privo del certificato di agibilità per via di irregolarità burocratiche o, come nel caso di specie, per difformità rispetto al progetto approvato.

Le motivazioni della Cassazione sulla riduzione IMU per inagibilità

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società basandosi su un principio di diritto consolidato. I giudici hanno affermato che non esiste alcun automatismo tra la mancanza del certificato di agibilità e il diritto allo sconto fiscale. L’agevolazione è circoscritta a situazioni oggettive che compromettono l’uso dell’immobile, come la stabilità strutturale o la sicurezza degli occupanti.

Il punto cruciale della motivazione è che la ratio legis (la finalità della norma) non può essere quella di premiare chi agisce contra legem. L’inagibilità che dà diritto alla riduzione non può derivare da eventi imputabili al proprietario, come la realizzazione di una costruzione difforme dal progetto iniziale. Consentire la riduzione in un caso del genere significherebbe concedere un beneficio fiscale a chi ha violato le norme edilizie, una conclusione che il sistema giuridico non può accettare.

Inoltre, la Corte ha ribadito che il rilascio del certificato di agibilità non è un presupposto per l’applicazione dell’imposta. L’iscrizione al catasto è di per sé sufficiente a considerare un’unità immobiliare come “fabbricato” e, quindi, soggetta a tassazione. L’onere di provare la sussistenza delle condizioni per la riduzione (degrado fisico e mancato utilizzo) spetta al contribuente, che deve presentare un’apposita dichiarazione o una perizia tecnica.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione stabilisce un principio chiaro e di grande importanza pratica. I proprietari di immobili non possono invocare la riduzione IMU per inagibilità semplicemente perché l’edificio è privo del certificato di agibilità, soprattutto se tale mancanza è diretta conseguenza di proprie violazioni delle normative urbanistiche.

Per ottenere lo sconto del 50%, è necessario dimostrare una condizione di degrado fisico oggettivo, che renda l’immobile concretamente inutilizzabile, e che tale stato non sia stato causato da una condotta illecita del proprietario stesso. Questa pronuncia rafforza l’onere probatorio a carico del contribuente e limita l’ambito di applicazione dell’agevolazione, ancorandola a presupposti fattuali e non a meri vizi giuridico-amministrativi.

La mancanza del certificato di agibilità dà automaticamente diritto alla riduzione IMU per inagibilità?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che non esiste alcun automatismo. La riduzione è legata a una condizione di degrado fisico e strutturale dell’immobile, non alla mera assenza di una certificazione amministrativa.

Cosa si intende per “inagibilità” ai fini della riduzione dell’IMU?
Per inagibilità si intende una situazione oggettiva di inidoneità all’uso dovuta a degrado fisico (fabbricato diroccato, pericolante), obsolescenza funzionale o strutturale, o carenza di requisiti minimi di sicurezza e igiene. Non si tratta di una qualità giuridica, ma di una condizione di fatto.

È possibile ottenere lo sconto IMU se l’inagibilità è causata da difformità edilizie realizzate dal proprietario?
No. La sentenza afferma che esulano dall’ambito dell’agevolazione gli eventi imputabili a condotte contra legem del proprietario, come la realizzazione di una costruzione in difformità rispetto al progetto. La ratio legis non consente di beneficiare fiscalmente chi ha violato la legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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