LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità solidale notaio: quando si applica?

Un notaio è stato ritenuto responsabile per maggiori imposte ipotecarie e catastali non versate a seguito di un’agevolazione fiscale applicata erroneamente. La Cassazione ha confermato la sua responsabilità solidale notaio, chiarendo che l’imposta richiesta era ‘principale’ e non ‘complementare’, poiché l’errore era desumibile direttamente dall’atto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Responsabilità solidale notaio per imposte: la Cassazione traccia i confini

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha fornito chiarimenti cruciali sulla responsabilità solidale notaio nel pagamento delle imposte legate agli atti da lui rogati. La pronuncia analizza in dettaglio la distinzione tra “imposta principale” e “imposta complementare”, un discrimine fondamentale per determinare i confini degli obblighi del pubblico ufficiale verso l’erario.

I Fatti di Causa: un’agevolazione fiscale contestata

Il caso trae origine da una cartella esattoriale notificata a un notaio, chiamato a rispondere in qualità di responsabile solidale per il mancato versamento di imposte ipotecarie e catastali relative a un atto di compravendita immobiliare. La vendita, avvenuta tra un istituto religioso e una fondazione, era stata registrata applicando un’agevolazione fiscale prevista per le ONLUS, che comporta il pagamento dell’imposta di registro in misura fissa anziché proporzionale.

L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, aveva rettificato la liquidazione, sostenendo che tale beneficio fiscale, essendo una norma di carattere eccezionale e di stretta interpretazione, si applicasse unicamente all’imposta di registro e non potesse essere esteso alle imposte ipotecaria e catastale. Di conseguenza, l’ufficio richiedeva al notaio il pagamento delle maggiori imposte dovute.

Il Ricorso in Cassazione e la questione della responsabilità solidale notaio

Il notaio impugnava la pretesa tributaria, sostenendo che la sua responsabilità fosse limitata, per legge (art. 57, d.P.R. 131/1986), al solo pagamento dell'”imposta principale”. A suo avviso, l’imposta richiesta dall’Agenzia, scaturendo da un disconoscimento di un’agevolazione, doveva essere qualificata come “complementare”, per la quale rispondono unicamente le parti contraenti dell’atto. Inoltre, lamentava vizi procedurali, come la mancata notifica dell’avviso di liquidazione ai debitori principali.

L’Agenzia delle Entrate, a sua volta, proponeva ricorso incidentale contro la decisione di merito che aveva annullato parzialmente la cartella per un presunto difetto di motivazione sul calcolo degli interessi.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso principale del notaio e accolto quello incidentale dell’Agenzia, delineando con precisione l’ambito della responsabilità solidale notaio.

Imposta Principale vs. Imposta Complementare: il fulcro della responsabilità

Il cuore della decisione risiede nella definizione di “imposta principale” fornita dall’art. 42 del d.P.R. 131/1986. La Corte ha chiarito che tale nozione include non solo l’imposta autoliquidata al momento della registrazione, ma anche “quella richiesta dall’ufficio se diretta a correggere errori od omissioni effettuati in sede di autoliquidazione”.

L’imposta assume natura “complementare” solo quando la pretesa fiscale si basa su elementi non desumibili immediatamente dall’atto (extratestuali) o richiede complesse valutazioni giuridico-interpretative o accertamenti fattuali. In questi casi, la responsabilità del notaio viene meno.

L’errore “desumibile dall’atto”

Nel caso specifico, i giudici hanno stabilito che l’errata estensione dell’agevolazione fiscale per le ONLUS anche alle imposte ipotecarie e catastali costituiva un errore di diritto direttamente rilevabile dall’atto e dalla normativa applicabile. La norma che prevede il beneficio è eccezionale e, come tale, non suscettibile di interpretazione estensiva. Poiché la maggiore imposta richiesta derivava da un errore palese nell’autoliquidazione, essa doveva essere considerata “principale”. Di conseguenza, la responsabilità solidale notaio è stata correttamente affermata, in quanto il suo ruolo di garante del corretto adempimento fiscale lo obbliga al pagamento in solido con le parti.

L’accoglimento del ricorso incidentale dell’Agenzia

La Corte ha inoltre accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate relativo alla motivazione degli interessi. Citando un consolidato orientamento delle Sezioni Unite, ha ribadito che, quando la cartella è il primo atto a richiedere gli interessi, è sufficiente che indichi la base normativa e la data di decorrenza, senza la necessità di specificare i singoli saggi periodici o le modalità di calcolo dettagliate.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha ribadito che la responsabilità del notaio è ampia quando l’errore fiscale è palese e desumibile direttamente dall’atto registrato. La distinzione tra imposta principale e complementare non dipende dalla tempistica della richiesta, ma dalla natura dell’errore che la genera. Se l’errore è di immediata percezione e non richiede attività istruttorie complesse, l’imposta rettificata è “principale” e il notaio ne risponde in solido. Questa pronuncia consolida il ruolo del notaio come garante della corretta percezione dei tributi, ma ne delimita la responsabilità ai soli errori manifesti, escludendola per questioni che richiedono accertamenti più approfonditi.

Quando un notaio è considerato responsabile in solido per il pagamento delle imposte su un atto?
Il notaio è responsabile in solido con le parti contraenti per il pagamento dell’imposta definita come “principale”, ai sensi dell’art. 57 del d.P.R. 131/1986.

Qual è la differenza tra “imposta principale” e “imposta complementare” ai fini della responsabilità del notaio?
L'”imposta principale” è quella liquidata al momento della registrazione o quella richiesta successivamente per correggere errori palesi desumibili direttamente dall’atto. L'”imposta complementare”, per la quale il notaio non risponde, è quella che deriva da accertamenti successivi basati su elementi esterni all’atto o su complesse valutazioni giuridiche.

L’errata applicazione di un’agevolazione fiscale genera un’imposta per cui il notaio è responsabile?
Sì, se l’errata applicazione dell’agevolazione costituisce un errore di diritto immediatamente rilevabile dalla lettura dell’atto e dalla normativa di riferimento. In tal caso, la maggiore imposta richiesta dall’Agenzia delle Entrate è considerata “imposta principale” e rientra nella responsabilità solidale del notaio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati