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Responsabilità solidale: conferimento d’azienda

La Corte di Cassazione stabilisce che la responsabilità solidale per i debiti fiscali si applica anche al conferimento d’azienda, equiparandolo alla cessione, persino per operazioni antecedenti alla modifica legislativa del 2016. La Corte ha ritenuto che la norma del 2016 avesse natura meramente interpretativa e non innovativa, cassando la decisione di merito che aveva escluso tale responsabilità per una società che aveva ricevuto un’azienda tramite conferimento.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Responsabilità Solidale nel Conferimento d’Azienda: la Cassazione Fa Chiarezza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione interviene su un tema cruciale per le operazioni straordinarie d’impresa: la responsabilità solidale per i debiti fiscali in caso di conferimento d’azienda. La Corte ha stabilito un principio fondamentale, equiparando, ai fini fiscali, il conferimento alla cessione d’azienda, anche per operazioni avvenute prima della specifica modifica legislativa del 2016. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da un avviso di accertamento per IRES, IRAP e IVA relativo all’anno 2011, notificato a una società S.r.l. in liquidazione. Quest’ultima non era il soggetto che aveva originariamente maturato il debito, ma aveva ricevuto l’azienda tramite un’operazione di conferimento da un’altra società. L’Amministrazione Finanziaria riteneva la società conferitaria solidalmente responsabile per i debiti tributari della società conferente.

Nei primi due gradi di giudizio, sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione alla società, escludendo la sua responsabilità. La tesi dei giudici di merito era che il conferimento d’azienda fosse un’operazione giuridicamente distinta dalla cessione e che la norma che estendeva esplicitamente la responsabilità solidale anche al conferitario (introdotta con il D.Lgs. n. 158/2015) fosse entrata in vigore solo il 1° gennaio 2016, quindi non applicabile al caso di specie.

La Decisione della Cassazione sulla Responsabilità Solidale

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente le decisioni precedenti, accogliendo il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria. I giudici supremi hanno affermato che la società che riceve un’azienda tramite conferimento è responsabile in solido con la società conferente per il pagamento delle imposte e delle sanzioni, anche per operazioni antecedenti alla riforma del 2016.

La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado per un nuovo esame, che dovrà attenersi al principio di diritto enunciato.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 14 del D.Lgs. n. 472 del 1997. Secondo la Cassazione, la modifica legislativa del 2015, che ha inserito esplicitamente il conferimento d’azienda tra i casi di responsabilità solidale, non ha introdotto una nuova regola, ma ha semplicemente avuto un effetto ‘ricognitivo’, cioè ha chiarito una disciplina già implicitamente esistente.

La Corte ha spiegato che il conferimento d’azienda, al pari della cessione, costituisce un ‘fenomeno traslativo’ che comporta il passaggio di un complesso di beni da un soggetto a un altro. Pertanto, a tale operazione si applicano le stesse tutele previste per i creditori (incluso il Fisco) nel caso di cessione d’azienda, come disciplinato dagli articoli 2558 e seguenti del codice civile. Escludere la responsabilità solidale del conferitario creerebbe una lacuna ingiustificata nel sistema di protezione dei creditori.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ha importanti implicazioni pratiche per le operazioni societarie. Le aziende che pianificano di acquisire un ramo d’azienda tramite conferimento devono essere consapevoli che tale operazione non le mette al riparo dai debiti fiscali pregressi della società conferente. È fondamentale, quindi, svolgere un’accurata due diligence fiscale prima di concludere l’operazione, per identificare eventuali passività nascoste.

La decisione rafforza la posizione del Fisco, garantendo una maggiore continuità nella riscossione dei crediti tributari anche in caso di riorganizzazioni aziendali. Per gli operatori del settore, diventa imperativo considerare il conferimento d’azienda, dal punto di vista della responsabilità fiscale, con la stessa cautela riservata alla cessione d’azienda.

Chi riceve un’azienda tramite conferimento è responsabile per i debiti fiscali della società che la conferisce?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la società conferitaria è responsabile in solido con quella conferente per il pagamento delle imposte e delle sanzioni riferibili all’anno del trasferimento e ai due precedenti.

La responsabilità solidale per debiti fiscali nel conferimento d’azienda si applicava anche prima della modifica legislativa del 2016?
Sì. La Corte ha stabilito che la modifica legislativa introdotta dal d.lgs. n. 158 del 2015 ha avuto un effetto meramente ricognitivo, chiarendo un principio già esistente. Pertanto, la responsabilità si applica anche a operazioni avvenute prima del 1° gennaio 2016.

Perché la Corte di Cassazione equipara il conferimento d’azienda alla cessione d’azienda ai fini della responsabilità fiscale?
Perché entrambe le operazioni costituiscono un ‘fenomeno traslativo’ di un complesso di beni. Di conseguenza, sono soggette alle medesime disposizioni a tutela dei creditori, tra cui la responsabilità solidale prevista dall’art. 14 del d.lgs. n. 472 del 1997.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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