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Responsabilità solidale accise: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1307/2024, ha confermato il principio della responsabilità solidale accise tra il titolare della concessione di un impianto di carburante e il gestore. Anche in caso di condotta fraudolenta di quest’ultimo, il concessionario è tenuto a pagare le accise evase, in virtù del suo specifico dovere di vigilanza e controllo. La Corte ha rigettato il ricorso della società concessionaria, stabilendo che la sua posizione di garante verso lo Stato prevale, non potendo esimersi dalla responsabilità per gli illeciti commessi dal gestore a cui ha affidato l’attività.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Responsabilità Solidale Accise: Concessionario Paga per la Frode del Gestore

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia fiscale: la responsabilità solidale accise tra chi detiene la concessione di un impianto di distribuzione carburanti e chi lo gestisce materialmente. Questo significa che, se il gestore evade le accise, lo Stato può richiederne il pagamento direttamente al titolare della concessione. La sentenza analizza il delicato equilibrio tra gli obblighi del concessionario e le condotte illecite di terzi, fornendo chiarimenti cruciali per gli operatori del settore.

I Fatti: Una Concessione, un Gestore Infedele e Accise Non Pagate

Il caso riguarda una società, titolare di una concessione per la vendita di carburante, che aveva affidato la gestione del proprio impianto a una ditta individuale. A seguito di un controllo, le autorità fiscali scoprivano che il gestore aveva commercializzato carburante di contrabbando, omettendo di versare le relative accise per un importo superiore a 114.000 euro.

Di conseguenza, l’Agenzia delle Dogane notificava un avviso di pagamento non solo al gestore, ma anche alla società concessionaria, invocando il principio della responsabilità solidale. La società impugnava l’atto, sostenendo di essere estranea alla condotta fraudolenta del gestore e che, pertanto, non le si potesse addebitare il debito fiscale.

L’Analisi della Corte: Perché la Responsabilità Solidale sulle Accise è Inevitabile

La Corte di Cassazione ha respinto integralmente il ricorso della società, basando la sua decisione su tre argomenti principali.

La Validità dell’Atto Impositivo e la Motivazione “per relationem”

In primo luogo, la società lamentava un vizio di motivazione dell’avviso di pagamento, poiché non erano stati allegati tutti i documenti richiamati al suo interno. La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: l’obbligo di motivazione può essere soddisfatto anche per relationem, ovvero tramite riferimento a documenti esterni, a condizione che l’atto notificato ne riproduca il “contenuto essenziale”. Questo permette al contribuente di comprendere le ragioni della pretesa e di difendersi adeguatamente, senza che sia sempre necessaria l’allegazione fisica di ogni singolo documento.

Il Cuore della Questione: La Responsabilità Solidale del Concessionario

Il punto centrale della controversia era l’applicabilità dell’articolo 25 del Testo Unico delle Accise (D.Lgs. 504/1995). Questa norma stabilisce chiaramente che, per gli impianti di distribuzione stradale, il titolare della concessione e il titolare della gestione sono “solidalmente responsabili per gli obblighi derivanti dalla gestione dell’impianto stesso”.

Secondo i giudici, questa norma non ammette eccezioni, nemmeno di fronte a una condotta illecita e fraudolenta del gestore. Il rapporto di concessione lega il concessionario allo Stato, e il primo si pone come “garante” del corretto adempimento di tutti gli obblighi fiscali connessi all’attività, inclusi quelli che sorgono dalla gestione operativa affidata a terzi.

Le Motivazioni della Decisione della Cassazione

La Cassazione ha motivato la sua decisione sottolineando che la condotta delittuosa del gestore non interrompe il legame di responsabilità. Anzi, lo rafforza. Al concessionario non è richiesta una mera fiducia passiva, ma un ruolo attivo di controllo. La legge, infatti, gli conferisce ampi poteri di ispezione e vigilanza sull’impianto (art. 19 del d.P.R. n. 1269 del 1971), potendo accedere in ogni momento ai locali, esaminare i registri e verificare le scorte. Il mancato o negligente esercizio di questo potere di controllo è la base su cui si fonda la sua responsabilità solidale. La Corte ha evidenziato come la società ricorrente non avesse dimostrato di aver adempiuto a tale dovere di vigilanza.

Infine, i giudici hanno respinto anche i dubbi di costituzionalità e di compatibilità con il diritto dell’Unione Europea, richiamando sentenze della Corte di Giustizia UE che, in contesti analoghi, hanno avallato forme di responsabilità oggettiva per garantire l’esigibilità delle accise e combattere le frodi nel mercato interno.

Conclusioni: Dovere di Vigilanza e Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame lancia un messaggio inequivocabile ai titolari di concessioni per la distribuzione di carburanti: la scelta del gestore e il successivo controllo sulla sua attività non sono semplici decisioni commerciali, ma presupposti fondamentali per evitare gravi conseguenze fiscali. La responsabilità solidale accise non è una clausola formale, ma un vincolo giuridico sostanziale che impone al concessionario un dovere di vigilanza attiva e costante. Affidare la gestione di un impianto non significa delegare anche le proprie responsabilità verso l’Erario. Al contrario, implica l’obbligo di assicurarsi che il gestore operi sempre nel pieno rispetto della legalità.

Il titolare di una concessione per la distribuzione di carburante è responsabile se il gestore dell’impianto non paga le accise?
Sì. Secondo l’art. 25, comma 5, del D.Lgs. 504/1995, il titolare della concessione e il gestore dell’impianto sono solidalmente responsabili per gli obblighi fiscali, incluse le accise, derivanti dalla gestione dell’impianto stesso. Questo significa che lo Stato può richiedere l’intero pagamento a entrambi.

La condotta fraudolenta e penalmente rilevante del gestore esclude la responsabilità del titolare della concessione?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la condotta illecita del gestore non interrompe il vincolo di responsabilità solidale. Il concessionario agisce come garante nei confronti dello Stato e ha un preciso dovere di vigilanza sull’operato del gestore, che deve esercitare attivamente per non incorrere in responsabilità.

Un avviso di accertamento fiscale è valido se si limita a richiamare altri documenti senza allegarli?
Sì, può essere valido. La giurisprudenza consolidata afferma che la motivazione ‘per relationem’ è legittima quando l’atto notificato riproduce il contenuto essenziale dei documenti richiamati, in modo tale da permettere al contribuente di comprendere pienamente le ragioni della pretesa fiscale e di esercitare il proprio diritto di difesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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