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Responsabilità socio s.a.s.: notifica e decadenza

La Corte di Cassazione ha stabilito la piena responsabilità del socio accomandatario per i debiti fiscali di una s.a.s. cancellata. La sentenza chiarisce che la notifica della cartella di pagamento al socio personalmente è valida, anche se la società è in liquidazione. Inoltre, la notifica tempestiva alla società interrompe i termini di decadenza anche per il socio coobbligato. Infine, non è richiesto il tentativo di escussione preventiva del patrimonio di una società ormai cancellata dal registro delle imprese.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Responsabilità socio s.a.s.: la Cassazione su notifica, decadenza e debiti fiscali

La questione della responsabilità socio s.a.s. per i debiti tributari della società è un tema di cruciale importanza, specialmente quando la compagine sociale si scioglie o viene cancellata dal registro delle imprese. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto chiarimenti fondamentali su come l’amministrazione finanziaria può agire nei confronti del socio accomandatario per recuperare le imposte non versate dalla società, analizzando aspetti procedurali come la notifica della cartella di pagamento e i termini di decadenza.

Il caso in esame

Il caso riguardava un socio accomandatario di una società in accomandita semplice (s.a.s.) a cui era stata notificata una cartella di pagamento per IVA e IRAP relative a un’annualità in cui egli era socio. La società, nel frattempo, era stata prima posta in liquidazione e poi cancellata dal registro delle imprese. Il contribuente aveva impugnato la cartella, sostenendo che l’atto avrebbe dovuto essere notificato al liquidatore della società e non a lui personalmente. Inoltre, contestava la tardività della notifica nei suoi confronti e il mancato rispetto del beneficio di preventiva escussione del patrimonio sociale.

I motivi del ricorso

Il ricorso del contribuente si basava su tre motivi principali:
1. Omessa pronuncia: il giudice d’appello non si sarebbe pronunciato su eccezioni cruciali, come la necessità di notificare la cartella al liquidatore della società, la mancata comunicazione dell’avviso di intimazione previsto dall’art. 50 del D.P.R. 602/1973 e l’assenza nell’atto dell’indicazione di altri soggetti coobbligati.
2. Violazione dei termini di decadenza: la notifica della cartella al socio, avvenuta a distanza di tempo, sarebbe stata tardiva, in quanto la tempestiva notifica alla società non avrebbe interrotto i termini di decadenza anche nei suoi confronti.
3. Violazione del beneficium excussionis: l’agente della riscossione avrebbe dovuto prima tentare di recuperare il credito dal patrimonio della società, prima di poter agire nei confronti del socio illimitatamente responsabile.

La decisione della Corte e la responsabilità socio s.a.s.

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso del contribuente, confermando la legittimità dell’operato dell’amministrazione finanziaria e dell’agente della riscossione. I giudici hanno chiarito punti essenziali in materia di responsabilità socio s.a.s..

Validità della notifica al socio

La Corte ha stabilito che la cartella di pagamento era stata correttamente notificata al contribuente non in qualità di legale rappresentante della società (ruolo che non ricopriva più), ma quale socio accomandatario e, quindi, soggetto coobbligato in solido per i debiti sociali. Se l’atto è diretto al coobbligato, non ha alcuna rilevanza il fatto che questi abbia perso la rappresentanza legale della società. La sua responsabilità deriva direttamente dal suo status di socio illimitatamente responsabile nel periodo in cui è sorto il debito tributario.

Decadenza e notifica all’obbligato principale

Sul secondo motivo, la Cassazione ha ribadito un principio consolidato: in presenza di obbligati in solido, è sufficiente che l’agente della riscossione notifichi la cartella di pagamento tempestivamente a uno solo dei coobbligati (in questo caso, la società) per impedire la decadenza. La notifica all’obbligato principale ha effetto anche nei confronti degli altri coobbligati, inclusi i soci. Pertanto, la successiva notifica al socio non era tardiva ai fini della decadenza.

Inapplicabilità del beneficium excussionis a società cancellata

Infine, riguardo al beneficio della preventiva escussione, la Corte ha dato una risposta netta. Richiamando una precedente pronuncia delle Sezioni Unite, ha chiarito che l’onere di escutere preventivamente il patrimonio sociale non sussiste quando la società è stata cancellata dal registro delle imprese. La cancellazione, infatti, determina l’estinzione della società, rendendo impossibile procedere all’escussione del suo patrimonio. Di conseguenza, il creditore (in questo caso, il Fisco) può agire direttamente nei confronti del socio illimitatamente responsabile.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su una chiara distinzione tra la posizione della società, come debitore principale, e quella del socio accomandatario, come coobbligato solidale e illimitatamente responsabile. La responsabilità del socio per i debiti tributari sorti durante la sua partecipazione non viene meno con la cessazione della carica di amministratore o con la cancellazione della società. La notifica della cartella è un atto volto a riscuotere un credito già accertato nei confronti della società; quando questa si estingue, il creditore può legittimamente rivolgersi ai soci che, per legge, rispondono di tali obbligazioni. La cancellazione della società dal registro delle imprese è stata considerata una prova ‘aliunde’ (da altra fonte) dell’insufficienza del patrimonio sociale, rendendo superfluo e impossibile qualsiasi tentativo di escussione preventiva e legittimando l’azione diretta contro il socio.

Conclusioni

Questa sentenza rafforza il principio della solidità della responsabilità socio s.a.s. per i debiti fiscali. Per i soci accomandatari, le implicazioni sono significative: la loro responsabilità patrimoniale persiste anche dopo la cessazione dell’attività sociale e la cancellazione della società. La notifica tempestiva dell’atto impositivo alla società è sufficiente a preservare il diritto del Fisco di agire successivamente nei confronti dei soci, senza che questi possano eccepire la decadenza o invocare il beneficio di preventiva escussione se la società non esiste più. Una lezione importante per chi opera attraverso società di persone: la responsabilità personale è un elemento che non si estingue con la semplice chiusura dell’impresa.

La cartella di pagamento per debiti di una s.a.s. è valida se notificata al socio accomandatario e non al liquidatore della società?
Sì, la notifica è valida. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’atto è diretto al socio in qualità di coobbligato solidale per i debiti sociali, e non quale rappresentante legale della società. La sua responsabilità personale deriva direttamente dal suo status di socio illimitatamente responsabile nel periodo in cui è sorto il debito.

La notifica della cartella alla società interrompe i termini di decadenza anche per il socio accomandatario?
Sì. Secondo la giurisprudenza consolidata, in caso di obbligazione solidale, è sufficiente notificare tempestivamente l’atto a uno solo dei coobbligati (la società) per impedire la decadenza anche nei confronti degli altri (i soci). L’agente della riscossione può quindi notificare la cartella al socio in un momento successivo senza incorrere in decadenza.

Il Fisco deve tentare di riscuotere il credito dal patrimonio di una s.a.s. cancellata prima di agire contro il socio (beneficium excussionis)?
No. La Corte ha stabilito che il beneficio della preventiva escussione non si applica quando la società è stata cancellata dal registro delle imprese. La cancellazione comporta l’estinzione della società, rendendo impossibile procedere contro il suo patrimonio e legittimando l’azione diretta del creditore nei confronti del socio illimitatamente responsabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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