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Responsabilità rappresentante ASD: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità personale e solidale del rappresentante di un’associazione sportiva dilettantistica (ASD) per i debiti fiscali dell’ente. Il caso riguardava un complesso schema in cui nove ASD erano state ritenute dall’Amministrazione Finanziaria un unico centro di interessi, creato per eludere i limiti di fatturato previsti dal regime fiscale agevolato. La Corte ha stabilito che la gestione del conto corrente, anche se su delega, costituisce un atto di gestione che presume un’ingerenza nell’attività associativa, fondando così la responsabilità rappresentante ASD. L’appello del contribuente è stato quindi respinto.

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Pubblicato il 21 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Chi risponde dei debiti fiscali di un’associazione sportiva non riconosciuta (ASD)?
Secondo l’art. 38 del Codice Civile e come confermato da questa ordinanza, dei debiti tributari rispondono personalmente e solidalmente coloro che hanno agito in nome e per conto dell’associazione, insieme al fondo comune dell’ente. La responsabilità non deriva dalla carica formale, ma dall’aver concretamente svolto attività di gestione.

Operare sul conto corrente di una ASD comporta automaticamente una responsabilità personale per i debiti fiscali?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la facoltà di disporre liberamente dei conti correnti di un’associazione non riconosciuta implica una presunzione di ingerenza nella gestione. Tale attività è considerata un atto di gestione tipico. Questa presunzione determina la responsabilità personale, a meno che l’interessato non dimostri di aver agito come mero esecutore di ordini specifici e vincolanti, senza alcuna autonomia decisionale.

Cosa succede se più ASD sono riconducibili a un unico centro di interessi?
Se l’Amministrazione Finanziaria dimostra che più associazioni, formalmente distinte, costituiscono in realtà un unico soggetto economico creato per eludere norme fiscali (come i limiti di fatturato per i regimi agevolati), i loro ricavi vengono sommati. Questo può comportare la decadenza dai benefici fiscali, il recupero delle imposte dovute (IRES, IRAP, IVA) e l’applicazione di sanzioni. La responsabilità solidale si estende ai debiti risultanti da questa ricostruzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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