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Responsabilità depositario fiscale: frode e accise

Una società di depositi fiscali si è vista richiedere il pagamento delle accise su prodotti petroliferi svincolati irregolarmente a causa di una frode perpetrata da terzi. La Corte di Cassazione ha confermato che la responsabilità depositario fiscale è di natura oggettiva. Lo svincolo irregolare, anche se dovuto a un illecito altrui, non costituisce una “perdita” fisica del prodotto che dà diritto all’abbuono d’imposta, poiché la merce viene comunque immessa in consumo. Di conseguenza, il depositario è tenuto al pagamento, indipendentemente dalla sua colpevolezza.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Responsabilità Depositario Fiscale: Nessuna Esenzione per Frode di Terzi

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di accise: la responsabilità depositario fiscale per il pagamento dell’imposta è di natura oggettiva e non viene meno neanche di fronte a una frode commessa da terzi. Questo significa che, anche se il depositario è completamente estraneo all’illecito, è comunque tenuto a versare le accise se i prodotti escono irregolarmente dal regime sospensivo. Analizziamo i dettagli del caso e le importanti conclusioni della Corte.

I Fatti del Caso

Una società italiana, operante come depositario fiscale, aveva spedito diverse partite di gasolio verso un destinatario in Slovenia, applicando il regime sospensivo che congela il pagamento delle accise fino all’immissione in consumo del prodotto. La circolazione dei beni in questo regime è tracciata da specifici documenti di accompagnamento.

Successivamente, l’autorità doganale slovena ha comunicato che i timbri e le attestazioni di ricezione apposti su tali documenti erano falsi. Di conseguenza, i prodotti non erano mai giunti al destinatario autorizzato, configurando uno “svincolo irregolare” dal regime sospensivo. L’Amministrazione finanziaria italiana ha quindi emesso un avviso di pagamento per le accise evase nei confronti della società depositaria.

La società ha impugnato l’atto, sostenendo di essere vittima di una frode e di non avere alcuna colpa nell’accaduto. Tuttavia, sia la Commissione tributaria provinciale che quella regionale hanno respinto il ricorso, ritenendo la società responsabile in qualità di garante dell’obbligazione tributaria.

La Decisione della Corte di Cassazione e la Responsabilità Depositario Fiscale

La questione è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione. Il punto centrale del dibattito era se lo svincolo irregolare, causato da un’azione fraudolenta di terzi, potesse essere equiparato a una “perdita” o “distruzione” del prodotto per caso fortuito o forza maggiore. Solo in questi casi, infatti, la normativa (sia nazionale che europea) prevede la possibilità di un “abbuono d’imposta”, ovvero un’esenzione dal pagamento.

La Corte Suprema ha rigettato il ricorso della società, allineandosi a un orientamento consolidato della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. I giudici hanno chiarito la distinzione cruciale tra i due concetti:

* Perdita o distruzione: si riferisce alla scomparsa fisica del bene, che ne impedisce materialmente l’immissione in consumo. Un esempio potrebbe essere la distruzione del carico in un incidente.
* Svincolo irregolare: si verifica quando il prodotto, pur non essendo andato fisicamente distrutto, entra nel circuito commerciale senza che le accise vengano pagate. Questo è esattamente ciò che accade in caso di furto o frode.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che la responsabilità depositario fiscale si fonda non sulla colpa, ma sul ruolo centrale che questo soggetto ricopre nella gestione dei prodotti in regime sospensivo. È una responsabilità oggettiva, legata alla sua partecipazione a un’attività economica specifica. L’obiettivo della normativa europea è garantire la riscossione delle accise e contrastare le frodi, e questo si realizza ponendo in capo al depositario il rischio inerente alla circolazione dei beni.

La Corte di Giustizia UE (in particolare nella sentenza C-323/22, richiamata dalla Cassazione) ha stabilito in modo inequivocabile che l’abbuono d’imposta previsto per la “perdita” non si applica in caso di svincolo irregolare dovuto a un atto illecito, neanche quando il depositario sia totalmente estraneo e in buona fede. La logica è che il prodotto, in questi casi, non è andato perso, ma è stato immesso in consumo eludendo il fisco. Permettere l’abbuono significherebbe indebolire il sistema di riscossione e il ruolo di garanzia del depositario.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un principio di estrema importanza per tutti gli operatori del settore. La responsabilità depositario fiscale è oggettiva e quasi assoluta. L’estraneità alla condotta fraudolenta di terzi non è sufficiente per ottenere l’esenzione dal pagamento delle accise in caso di svincolo irregolare. L’unica via per l’abbuono è la dimostrazione della perdita fisica o della distruzione totale e irrimediabile del prodotto per caso fortuito o forza maggiore. Gli operatori devono quindi adottare tutte le misure possibili per assicurarsi della regolarità delle operazioni e mitigare i rischi, consapevoli che il rischio di frode ricade, in ultima analisi, su di loro.

Il depositario fiscale è responsabile per il pagamento delle accise se la merce viene sottratta a causa di una frode di terzi?
Sì. La Corte di Cassazione, conformemente alla giurisprudenza europea, ha stabilito che la responsabilità del depositario fiscale per il pagamento delle accise è oggettiva. Pertanto, è tenuto al pagamento anche se lo svincolo irregolare dal regime sospensivo è causato da un’azione illecita di terzi alla quale è totalmente estraneo.

Una frode che causa lo svincolo irregolare di merce in regime sospensivo è considerata una “perdita” che dà diritto all’abbuono d’imposta?
No. La normativa distingue nettamente la “perdita” o “distruzione” fisica del prodotto (che ne impedisce l’immissione in consumo e può dare diritto all’abbuono) dallo “svincolo irregolare”. Quest’ultimo, anche se derivante da frode, comporta l’immissione in consumo del bene senza pagamento d’imposta e non dà diritto ad alcun abbuono.

La totale estraneità del depositario alla frode e il suo legittimo affidamento sulla regolarità dei documenti sono sufficienti a esonerarlo dal pagamento delle accise?
No. Secondo la sentenza, nemmeno il legittimo affidamento del depositario sulla regolarità della circolazione del prodotto è sufficiente a esonerarlo. La sua responsabilità è di tipo oggettivo e si basa sul suo ruolo di garante nel sistema delle accise, non sulla dimostrazione di una sua colpa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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