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Responsabilità amministratore di fatto: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18341/2024, ha stabilito che la responsabilità dell’amministratore di fatto per le sanzioni fiscali è personale quando la società è una mera ‘cartiera’, creata al solo scopo di commettere illeciti. In questi casi, non si applica il principio generale che attribuisce la responsabilità esclusivamente all’ente. La Corte ha rigettato i ricorsi degli amministratori di fatto di una società coinvolta in una frode carosello, confermando che lo schermo societario non può essere usato per eludere le conseguenze sanzionatorie personali.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Responsabilità Amministratore di Fatto e Società di Comodo: La Cassazione fa il Punto sulle Sanzioni Fiscali

La questione della responsabilità dell’amministratore di fatto in ambito tributario è da sempre un tema delicato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 18341 del 4 luglio 2024, getta nuova luce su un aspetto cruciale: quando le sanzioni per illeciti fiscali ricadono direttamente sulla persona fisica che gestisce la società, anziché sull’ente stesso? La risposta della Suprema Corte è netta e si concentra sulla natura della società gestita: se si tratta di una mera ‘società cartiera’, lo schermo protettivo della personalità giuridica viene meno.

Il caso: frode carosello e il ruolo degli amministratori di fatto

La vicenda giudiziaria nasce da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di tre persone fisiche. Secondo l’Amministrazione Finanziaria, i tre soggetti erano gli amministratori di fatto di una società a responsabilità limitata, identificata come una ‘società cartiera’.

Questa società, secondo le indagini, era stata creata con l’unico scopo di inserirsi in una complessa ‘frode carosello’ come ‘missing trader’. Il suo ruolo era quello di emettere fatture per operazioni inesistenti a favore di un’altra società, la beneficiaria finale della frode, consentendole di maturare indebiti vantaggi fiscali. L’accertamento contestava l’omessa tenuta delle scritture contabili e la mancata presentazione delle dichiarazioni, ritenendo i tre amministratori di fatto responsabili in solido per le sanzioni relative a IVA, IRAP ed IRPES per l’anno d’imposta 2014.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Agenzia delle Entrate, ribaltando la decisione di primo grado e affermando la responsabilità personale dei tre soggetti. Contro questa decisione, gli interessati hanno proposto ricorso in Cassazione.

La questione giuridica e la responsabilità dell’amministratore di fatto

Il cuore della controversia ruotava attorno all’interpretazione dell’art. 7 del D.L. n. 269 del 2003. Questa norma stabilisce il principio della ‘riferibilità esclusiva alla persona giuridica delle sanzioni amministrative tributarie’. In parole semplici, di regola, se una società commette una violazione fiscale, le sanzioni colpiscono la società stessa e non i suoi amministratori.

I ricorrenti sostenevano che questo principio dovesse applicarsi anche a loro, in qualità di amministratori di fatto. A loro avviso, la responsabilità per le sanzioni doveva rimanere in capo alla società, anche se fittizia. La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere se questo principio valga anche quando la società è una ‘fictio iuris’, un mero schermo creato per scopi illeciti a vantaggio personale di chi la controlla.

La decisione della Cassazione sulla responsabilità dell’amministratore di fatto

La Suprema Corte ha rigettato tutti i ricorsi, confermando integralmente la sentenza d’appello e la responsabilità dell’amministratore di fatto. I giudici hanno chiarito che il principio di responsabilità esclusiva dell’ente societario non è un dogma assoluto e incontra un limite invalicabile nel caso delle società cartiere.

Le motivazioni: quando la società è una ‘fictio iuris’

La Corte ha spiegato che la ratio dell’art. 7 del D.L. 269/2003 è quella di sanzionare l’ente che, come soggetto economico reale, beneficia dell’illecito commesso dal suo rappresentante. Questo presupposto, tuttavia, viene completamente a mancare quando la società non è altro che una costruzione artificiale, uno schermo dietro cui la persona fisica agisce nel proprio esclusivo interesse per trarre un vantaggio personale.

In tali circostanze, la società è una mera ‘fictio’. Non ha una vita economica autonoma, non persegue un interesse proprio, ma è solo uno strumento nelle mani dell’amministratore di fatto per commettere illeciti. Di conseguenza, viene meno la ragione stessa per applicare la norma che tutela l’ente, e deve essere ripristinata la regola generale secondo cui la sanzione colpisce la persona fisica autrice materiale della violazione. In sostanza, chi crea e utilizza una società fantasma per evadere le tasse non può poi nascondersi dietro lo schermo di quella stessa società per evitare le sanzioni. È lui l’effettivo ‘dominus’ e beneficiario della frode, ed è quindi lui che deve risponderne personalmente.

La Corte ha inoltre respinto le altre eccezioni dei ricorrenti, tra cui la presunta violazione del diritto di difesa e del contraddittorio endoprocedimentale, ritenendole infondate e non specifiche.

Conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza. Essa invia un messaggio chiaro: la personalità giuridica non è uno scudo invalicabile per chi abusa dello strumento societario per fini fraudolenti. La responsabilità dell’amministratore di fatto diventa diretta e personale quando la società è palesemente fittizia e strumentale all’illecito. Per imprenditori, professionisti e consulenti, questa decisione sottolinea l’importanza di operare sempre nel perimetro della legalità, evidenziando i gravi rischi personali che si corrono nel gestire società che non hanno una reale sostanza economica e operativa. La distinzione tra gestione nell’interesse della società e gestione per un illecito vantaggio personale è il discrimine fondamentale su cui si gioca la responsabilità per le sanzioni fiscali.

L’amministratore di fatto di una società è sempre esente da responsabilità per le sanzioni fiscali, che dovrebbero ricadere solo sulla società?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il principio di responsabilità esclusiva della persona giuridica (previsto dall’art. 7 del d.l. n. 269/2003) non si applica quando la società è una ‘cartiera’, ovvero una finzione giuridica creata al solo scopo di commettere illeciti a vantaggio personale dell’amministratore di fatto. In questi casi, la responsabilità per le sanzioni torna in capo alla persona fisica autrice della violazione.

Cosa si intende per ‘società cartiera’ e perché questa qualifica è determinante per la responsabilità dell’amministratore di fatto?
Una ‘società cartiera’ è un’entità priva di una reale struttura economica e operativa, utilizzata come schermo per fini illeciti, come l’emissione di fatture false. Questa qualifica è determinante perché, se accertata, fa venire meno la ratio della norma che protegge gli amministratori dalla responsabilità sanzionatoria. La Corte considera che in questi casi l’illecito non è commesso nell’interesse della società (che è fittizia), ma nell’esclusivo interesse personale dell’amministratore di fatto, che quindi ne deve rispondere direttamente.

Le dichiarazioni di terzi raccolte durante le verifiche fiscali possono essere usate come prova nel processo tributario?
Sì. La Corte ha ribadito che il divieto di prova testimoniale nel processo tributario riguarda l’assunzione diretta della testimonianza da parte del giudice. Non impedisce, invece, l’utilizzo delle dichiarazioni rese da terzi e raccolte dai verificatori fiscali (ad esempio, in un processo verbale di constatazione). Tali dichiarazioni hanno natura di mere informazioni acquisite in fase di indagine amministrativa e sono pienamente utilizzabili come elementi di prova.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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