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Rendita catastale torri eoliche: la decisione chiave

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31328/2025, ha chiarito la questione della rendita catastale delle torri eoliche. Una società energetica aveva escluso gli aerogeneratori dal calcolo della rendita catastale, applicando la Legge 208/2015. L’Agenzia delle Entrate si era opposta, considerando la sola torre come struttura imponibile. La Cassazione ha dato ragione alla società, stabilendo che la torre è una componente funzionale e inscindibile del macchinario eolico e, come tale, va esclusa dalla stima catastale. La sentenza della Commissione Tributaria Regionale è stata cassata con rinvio.

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Pubblicato il 28 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Torri Eoliche: La Cassazione Esclude la Torre dal Calcolo

La Corte di Cassazione ha emesso un’importante ordinanza che chiarisce definitivamente come deve essere calcolata la rendita catastale delle torri eoliche. Con una decisione che consolida un orientamento ormai pacifico, i giudici hanno stabilito che la torre, pur essendo stabilmente infissa al suolo, non va considerata una struttura autonoma, ma una componente essenziale e inscindibile del macchinario produttivo. Di conseguenza, il suo valore deve essere escluso dalla base imponibile ai fini fiscali.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla controversia tra una società proprietaria di un parco eolico e l’Agenzia delle Entrate. Inizialmente, gli impianti erano stati accatastati con una certa rendita. A seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 208/2015, che ha modificato i criteri di stima catastale per gli immobili a destinazione speciale, la società ha presentato nuove dichiarazioni (DOCFA), escludendo dal calcolo l’intero aerogeneratore e limitando la stima al suolo, alle fondazioni e alle cabine elettriche, con una conseguente riduzione della rendita.

L’Agenzia delle Entrate ha rettificato tali dichiarazioni, sostenendo che la sola torre dell’aerogeneratore dovesse avere una propria rilevanza catastale, in quanto elemento distinto dalla navicella e dal rotore. Mentre la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) aveva accolto il ricorso della società, la Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva riformato la decisione, dando ragione all’Agenzia e considerando le torri come strutture rilevanti ai fini estimativi per la loro stabilità e fissità al suolo. Contro questa sentenza, la società ha proposto ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso e la questione sulla rendita catastale delle torri eoliche

La società ricorrente ha basato il suo ricorso su quattro motivi principali, incentrati sulla violazione e l’errata applicazione dell’art. 1, comma 21, della Legge n. 208/2015. Il punto centrale dell’argomentazione era che la nuova normativa esclude dal calcolo della rendita catastale tutti i macchinari e gli impianti funzionali a uno specifico processo produttivo, indipendentemente dal fatto che siano stabilmente ancorati al suolo. Secondo la difesa, la torre non è un mero sostegno passivo, ma una parte attiva e integrante del macchinario eolico, funzionalmente inscindibile dalla navicella e dal rotore. La sua stabilità, solidità e fissità al suolo non sono sufficienti a qualificarla come una costruzione autonoma ai fini catastali. La società ha inoltre lamentato l’omessa valutazione da parte della CTR di pareri tecnici universitari che confermavano la natura unitaria e inscindibile dell’aerogeneratore.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo fondato e assorbente rispetto agli altri. I giudici hanno ribadito l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità in materia. La questione, infatti, è già stata risolta in passato: la torre eolica, sebbene stabilmente infissa al suolo, è esente dal carico impositivo perché è una componente essenziale e attiva della ‘macchina’ che produce energia.

Le Motivazioni

Nelle motivazioni, la Corte spiega che il criterio introdotto dalla Legge 208/2015 è di natura funzionale, non strutturale. Ciò che conta è se un bene sia ‘funzionale allo specifico processo produttivo’. Nel caso dell’aerogeneratore, la torre non svolge solo una funzione passiva di sostegno, come un traliccio, ma anche una funzione attiva di contrasto alla forza del vento sulle pale, integrando una componente essenziale della macchina. È quindi un ‘elemento funzionale allo specifico processo produttivo’.

La Corte chiarisce che la scelta del legislatore è stata quella di sottrarre dal carico impositivo il valore delle componenti impiantistiche, privilegiando la loro destinazione all’attività produttiva. La ‘vocazione strutturale’ e la ‘strumentalità’ sostenitiva della torre non sono incompatibili con la sua ‘funzionalità’ prettamente impiantistica. Pertanto, la distinzione operata dalla CTR tra funzione di sostegno (imponibile) e funzione di produzione energetica (esente) è errata, poiché i due ruoli sono ‘unitariamente ed inscindibilmente ascritti’ al medesimo impianto. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata, affermando che la CTR ha errato nell’interpretare la normativa di riferimento.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, cassando la sentenza della Commissione Tributaria Regionale e rinviando la causa a un’altra sezione della stessa commissione per una nuova decisione. Il giudice del rinvio dovrà attenersi al principio di diritto secondo cui la torre dell’aerogeneratore, essendo parte integrante del macchinario, non concorre alla determinazione della rendita catastale. Questa ordinanza rappresenta un punto fermo per le aziende del settore energetico, confermando un’interpretazione della legge che alleggerisce il carico fiscale sugli impianti di produzione di energia rinnovabile e promuove la coerenza tra normativa fiscale e obiettivi di sostenibilità ambientale.

La torre di un aerogeneratore deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la torre eolica è una componente essenziale e integrante del macchinario destinato alla produzione di energia e, pertanto, deve essere esclusa dalla stima della rendita catastale, ai sensi della Legge 208/2015.

Il fatto che una torre eolica sia stabilmente fissata al suolo la rende un ‘immobile’ ai fini della rendita catastale?
Non necessariamente. Secondo la Corte, il criterio decisivo non è l’infissione al suolo, ma la funzionalità dell’elemento allo specifico processo produttivo. Anche se stabilmente infissa, la torre è considerata parte del macchinario e non una semplice costruzione autonoma.

Qual è il principio stabilito dalla Legge 208/2015 riguardo agli impianti produttivi?
La Legge 208/2015 (art. 1, comma 21) stabilisce che, a partire dal 1° gennaio 2016, dalla stima diretta della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale (come i parchi eolici) devono essere esclusi i macchinari, i congegni, le attrezzature e gli altri impianti funzionali allo specifico processo produttivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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