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Rendita catastale torre eolica: le spese accessorie

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13806/2025, ha chiarito i criteri per il calcolo della rendita catastale torre eolica. Se da un lato ha confermato che la torre e l’aerogeneratore, in quanto componenti funzionali al processo produttivo, sono esclusi dalla stima, ha dall’altro stabilito che nel calcolo del valore degli immobili residui (suolo, fondazioni) devono essere incluse le spese tecniche, gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore, secondo l’approccio basato sul costo.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Torre Eolica: La Cassazione chiarisce il calcolo

La determinazione della rendita catastale torre eolica rappresenta un tema complesso e dibattuto, con importanti implicazioni fiscali per le aziende del settore energetico. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un principio di diritto fondamentale, chiarendo quali componenti debbano essere incluse nella stima e quali escluse. Questa decisione distingue nettamente tra le componenti impiantistiche, funzionali al processo produttivo, e le componenti prettamente immobiliari, stabilendo un criterio preciso per la loro valutazione.

I Fatti di Causa: La Controversia sulla Valutazione dell’Impianto Eolico

Il caso ha origine da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società energetica. L’Ufficio aveva rettificato la rendita catastale proposta dalla società per un impianto eolico, includendo nel calcolo non solo il valore del suolo e delle fondazioni, ma anche quello della torre in acciaio, delle spese tecniche, degli oneri finanziari e del profitto d’impresa.

La società ha impugnato l’atto, dando il via a un lungo contenzioso. Inizialmente, i giudici di merito avevano escluso la torre dal calcolo. A seguito di un primo ricorso in Cassazione e di un successivo giudizio di rinvio, la Commissione Tributaria Regionale aveva confermato l’esclusione della torre, ritenendola funzionale al processo produttivo. Tuttavia, aveva calcolato la rendita finale basandosi unicamente sul valore del suolo, delle fondazioni, della piazzola e della cabina, omettendo di considerare i costi accessori. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Entrate ha proposto un nuovo ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto parzialmente il ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Ha rigettato i motivi relativi all’asserita erronea esclusione della torre dal calcolo, confermando la sua natura di componente impiantistica. Tuttavia, ha accolto il motivo relativo alla mancata inclusione delle spese tecniche, degli oneri finanziari e del profitto dell’imprenditore nel calcolo del valore delle componenti immobiliari residue. Di conseguenza, ha cassato la sentenza impugnata con rinvio ad un’altra sezione della Corte di Giustizia Tributaria, che dovrà effettuare una nuova determinazione della rendita attenendosi al principio di diritto enunciato.

Le Motivazioni: Analisi della Rendita Catastale Torre Eolica

La Corte di Cassazione ha sviluppato la sua argomentazione su due pilastri fondamentali, offrendo una lettura chiara della normativa vigente.

L’Esclusione della Torre come “Imbullonato”

Il cuore della decisione si basa sull’interpretazione dell’art. 1, comma 21, della Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015). Questa norma stabilisce che dalla stima diretta della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale (come gli impianti eolici) sono esclusi “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

La Corte ribadisce il suo orientamento consolidato secondo cui il criterio distintivo non è la stabilità dell’infissione al suolo, ma la funzionalità al processo produttivo. La torre eolica, benché solidamente ancorata, non è un mero supporto passivo, ma una “componente essenziale ed attiva della macchina”, funzionale a contrastare la forza del vento e a permettere al generatore di sfruttarne la potenza. Come tale, rientra a pieno titolo tra gli “imbullonati” da escludere dalla stima catastale, al pari del rotore e della navicella.

L’Inclusione delle Spese Accessorie sui Beni Immobili Residui

Il punto cruciale e innovativo della pronuncia riguarda ciò che resta dopo aver escluso la parte impiantistica. La Corte chiarisce che l’esclusione della torre non implica un’automatica esclusione di tutte le voci di costo accessorie. Per la stima delle componenti che rimangono – suolo, fondazioni, piazzola, cabine – si deve applicare il cosiddetto “approccio di costo”, come previsto dalla circolare dell’Agenzia del Territorio n. 6/2012 (il cui valore normativo è stato confermato dalla L. 190/2014).

Questo metodo di stima richiede di considerare non solo il costo materiale di costruzione, ma anche tutte quelle voci che concorrono al valore complessivo dell’immobile: le spese tecniche di progettazione e collaudo, gli oneri finanziari (interessi passivi sul capitale investito) e il normale profitto dell’imprenditore. La Corte ha specificato che la legge del 2016 ha ridefinito solo l’oggetto della stima (cosa includere), ma non ha abrogato le modalità di calcolo (come stimare) per la parte immobiliare.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza stabilisce un principio di diritto di notevole importanza pratica per la determinazione della rendita catastale torre eolica. La valutazione deve seguire un doppio binario:

1. Esclusione delle componenti impiantistiche: Le torri e gli aerogeneratori, in quanto funzionali al processo produttivo, sono esclusi dal computo della rendita.
2. Valutazione delle componenti immobiliari: Le parti residue (suolo, fondazioni, eventuali locali tecnici) devono essere stimate con l’approccio di costo, che include necessariamente le spese tecniche, gli oneri finanziari e il profitto d’impresa relativi a tali specifiche componenti.

Questa decisione impone agli operatori del settore e all’amministrazione finanziaria una metodologia di calcolo più analitica, che da un lato alleggerisce il carico fiscale sulla parte prettamente produttiva dell’investimento, ma dall’altro richiede una valutazione completa e corretta della componente immobiliare, comprensiva di tutti i costi accessori che ne determinano il valore.

La torre di un impianto eolico deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. La Corte di Cassazione ha confermato che la torre, essendo una componente funzionale allo specifico processo produttivo di energia, è considerata un “imbullonato” e deve essere esclusa dalla stima della rendita catastale, al pari del rotore e della navicella.

Le spese tecniche, gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore vanno considerati nella determinazione della rendita catastale?
Sì, ma solo in relazione alle componenti immobiliari residue. Dopo aver escluso la torre e l’aerogeneratore, il valore del suolo, delle fondazioni, della piazzola e delle cabine deve essere determinato con il metodo del costo, il quale include queste voci di spesa come parte integrante del valore dell’immobile.

La legge del 2016 (Legge di Stabilità) ha annullato le precedenti circolari dell’Agenzia delle Entrate sul metodo di calcolo?
No. La Corte ha chiarito che la Legge di Stabilità 2016 ha modificato solo l’oggetto della stima (cioè quali beni includere), ma non ha abrogato le metodologie di calcolo per le componenti immobiliari, come quelle descritte nella Circolare n. 6/2012. Pertanto, l’approccio di costo, comprensivo degli oneri accessori, rimane valido per la parte immobiliare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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