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Rendita catastale torre eolica: esclusa dal calcolo

Una società energetica ha contestato l’inclusione della torre di un aerogeneratore nel calcolo della rendita catastale da parte dell’Agenzia delle Entrate. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la torre non è una semplice costruzione, ma una componente essenziale e funzionale al processo di produzione di energia. Pertanto, in base alla normativa sugli ‘imbullonati’, deve essere esclusa dalla stima della rendita catastale, consolidando un importante principio a favore delle aziende del settore delle energie rinnovabili.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita catastale torre eolica: la Cassazione conferma l’esclusione dal calcolo

La corretta determinazione della rendita catastale della torre eolica rappresenta una questione di primaria importanza per gli operatori del settore delle energie rinnovabili, con dirette implicazioni sulla sostenibilità economica degli investimenti. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su questo tema, consolidando un orientamento ormai granitico: la torre che sorregge l’aerogeneratore non è una mera costruzione, ma una componente essenziale del macchinario, e come tale va esclusa dalla stima catastale. Analizziamo i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento catastale emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società proprietaria di un parco eolico. L’amministrazione finanziaria, a seguito di una procedura di aggiornamento, aveva rettificato la rendita di una stazione elettrica a servizio del parco, includendo nel calcolo anche il valore della torre dell’aerogeneratore.

La società contribuente si opponeva a tale valutazione, ottenendo ragione in primo grado. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, accogliendo l’appello dell’Agenzia delle Entrate. Secondo il giudice di secondo grado, la torre, essendo un elemento strutturalmente connesso all’aerogeneratore che ne accresce la qualità e l’utilità, doveva essere inclusa nella stima della rendita. La società ha quindi proposto ricorso per cassazione.

L’esclusione della rendita catastale della torre eolica

Il nodo della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 1, comma 21, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016). Questa norma ha stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale deve avvenire tramite stima diretta, escludendo però dal calcolo “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

La questione, quindi, era stabilire la natura della torre: è una semplice ‘costruzione’ la cui unica funzione è sorreggere il macchinario, oppure è essa stessa parte integrante del ‘macchinario’ funzionale al processo produttivo? La soluzione a questo quesito determina la sua inclusione o esclusione dalla base imponibile per la rendita catastale della torre eolica.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, accogliendo il ricorso della società, ha cassato la sentenza d’appello e ribadito il suo orientamento consolidato. I giudici hanno chiarito che la torre di un impianto eolico, sebbene stabilmente infissa al suolo, non può essere assimilata a una comune costruzione.

La sua funzione non è meramente passiva. Oltre a sostenere il rotore e la navicella, la torre svolge un ruolo attivo e indispensabile nel processo di produzione di energia. Essa, infatti, è progettata per contrastare la forza impressa dal vento sulle pale, integrando così una componente essenziale e attiva della macchina stessa. Senza la torre, l’intero aerogeneratore non potrebbe funzionare.

Di conseguenza, la torre rientra a pieno titolo nella categoria degli “impianti funzionali allo specifico processo produttivo” esclusi dalla stima catastale per legge. La Corte ha sottolineato come la sentenza impugnata si sia discostata da questo principio consolidato, errando nel qualificare la torre come un semplice elemento che accresce la qualità e l’utilità dell’immobile, anziché come parte intrinseca del macchinario produttivo.

Le conclusioni

La decisione in esame conferma un principio fondamentale per il settore delle energie rinnovabili. Escludendo la torre dal calcolo della rendita catastale, si riduce significativamente la base imponibile per le imposte patrimoniali (come l’IMU), alleggerendo il carico fiscale sugli impianti eolici. Questa interpretazione fornisce certezza giuridica agli investitori e sostiene lo sviluppo di fonti energetiche sostenibili, allineando il trattamento fiscale alla natura industriale e produttiva di tali impianti. La causa è stata rinviata alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado per una nuova decisione conforme ai principi espressi dalla Cassazione.

La torre di un aerogeneratore deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No. Secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, la torre è esente dal carico impositivo perché va considerata una componente essenziale e attiva della macchina destinata alla produzione di energia elettrica, e non una semplice costruzione immobiliare.

Perché la torre eolica non è considerata una semplice costruzione ai fini catastali?
Perché la sua funzione non si limita a sostenere il rotore e la navicella. Essa svolge un ruolo attivo e fondamentale nel contrastare la forza del vento sulle pale, rendendola una parte integrante e indispensabile dello specifico processo produttivo dell’energia.

Qual è il principio di diritto applicato dalla Cassazione in questo caso?
La Corte applica il principio sancito dall’art. 1, comma 21, della legge n. 208/2015, il quale esclude dalla stima diretta della rendita catastale i macchinari, le attrezzature e gli impianti funzionali allo specifico processo produttivo. La torre eolica rientra in questa categoria e, pertanto, non concorre alla determinazione della rendita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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