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Rendita catastale parchi eolici: la Cassazione chiarisce

Una società energetica ha contestato la valutazione della rendita catastale del proprio parco eolico. La Corte di Cassazione ha confermato che le componenti impiantistiche, come la torre della turbina, non devono essere incluse nel calcolo. Il punto cruciale della decisione è che anche le voci accessorie, quali oneri finanziari e profitto d’impresa, calcolate in percentuale sul valore dei beni, non possono basarsi sul valore delle componenti escluse. Il caso è stato rinviato per una nuova determinazione della rendita catastale, che dovrà considerare solo il valore del suolo e delle fondazioni.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale dei Parchi Eolici: Un Principio di Coerenza

La determinazione della rendita catastale per gli impianti industriali complessi, come i parchi eolici, è da tempo oggetto di dibattito. Con l’ordinanza n. 13725/2025, la Corte di Cassazione interviene con un chiarimento fondamentale: se una componente dell’impianto è esclusa dal calcolo del valore immobiliare, non può essere utilizzata come base per calcolare oneri e profitti accessori. Questa decisione rafforza un principio di logica e coerenza, con importanti implicazioni per le aziende del settore energetico.

Il Fatto: La Controversia sul Valore dell’Aerogeneratore

Una società operante nel settore dell’energia eolica impugnava un avviso di accertamento con cui l’amministrazione finanziaria aveva rettificato la rendita catastale di un suo impianto. L’ente impositore aveva calcolato il valore utilizzando il metodo del “costo di produzione”, includendo elementi che la società riteneva non dovessero concorrere alla base imponibile.

Il contenzioso ha attraversato due gradi di giudizio con esiti contrastanti. La commissione tributaria di primo grado aveva dato ragione alla società, annullando l’accertamento e stabilendo che la “torre” dell’aerogeneratore, in quanto elemento funzionale al processo produttivo, non dovesse rientrare nella stima. La commissione di secondo grado, invece, pur confermando l’esclusione della torre dal calcolo, riteneva corretto includere gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore, anche se calcolati in percentuale su componenti ormai escluse.

La Decisione della Cassazione sulla Rendita Catastale

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa a un nuovo esame. Il punto centrale della decisione riguarda la coerenza del calcolo della rendita catastale.

I giudici di legittimità hanno stabilito un principio chiaro: non è possibile escludere la componente impiantistica (la torre eolica) dal valore catastale dell’immobile e, contemporaneamente, utilizzarla come base di calcolo per determinare voci accessorie come gli oneri finanziari, il profitto del costruttore e le spese tecniche. Queste voci, infatti, sono determinate come percentuali forfettarie (rispettivamente 13%, 6% e 4%) del costo di ricostruzione. Se il costo di ricostruzione della componente principale viene escluso, anche le percentuali ad esso collegate devono essere ricalcolate sulla base imponibile residua.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un’interpretazione logica e sistematica delle normative catastali (in particolare l’art. 1, comma 21, della L. 208/2015). La legge ha stabilito l’irrilevanza delle componenti impiantistiche ai fini della determinazione della rendita catastale. Di conseguenza, l’esclusione di tali componenti deve essere totale e non può subire deroghe indirette. Consentire che il valore di un bene escluso influenzi il calcolo di altre voci significherebbe reintrodurre surrettiziamente nel calcolo un elemento che il legislatore ha voluto espungere.

La Corte ha specificato che la commissione tributaria d’appello avrebbe dovuto ricalcolare la rendita considerando unicamente le parti immobiliari residue (suolo e fondazioni) e applicare a queste sole componenti le percentuali relative a oneri finanziari, profitto e spese tecniche. L’errore del giudice di secondo grado è stato quello di escludere la pala eolica dal valore principale ma non dagli oneri aggiuntivi, creando una palese contraddizione.

Le Conclusioni

La pronuncia ha un’importante valenza pratica per tutte le imprese che possiedono immobili a destinazione speciale. Viene sancito il principio secondo cui la base di calcolo per la rendita catastale e per tutte le sue componenti accessorie deve essere omogenea. Se un elemento è fiscalmente irrilevante ai fini del valore immobiliare, lo è anche per le voci di costo e profitto ad esso collegate. La Corte di Cassazione, con questa ordinanza, impone ai giudici di merito un approccio rigoroso e coerente, evitando calcoli ibridi che potrebbero portare a una sovrastima del carico fiscale sugli immobili produttivi.

Le componenti impiantistiche di un parco eolico, come la torre, rientrano nel calcolo della rendita catastale?
No, la Corte di Cassazione conferma che le componenti puramente impiantistiche, funzionali al processo produttivo, devono essere escluse dal calcolo della rendita catastale, in linea con la normativa vigente.

Se la torre eolica è esclusa dal valore immobiliare, come si calcolano gli oneri finanziari e il profitto dell’imprenditore?
Gli oneri finanziari, il profitto e le spese tecniche, se determinati in via percentuale, non possono basarsi sul valore delle componenti impiantistiche escluse. Il loro calcolo deve avvenire applicando le relative percentuali unicamente al valore delle componenti che sono catastalmente rilevanti, come il suolo e le fondazioni.

Cosa deve fare il giudice se accerta che una componente è stata erroneamente inclusa nel calcolo della rendita?
Il giudice non deve annullare l’intero avviso di accertamento, ma deve procedere a una rideterminazione della rendita. Questo significa che deve ricalcolare il valore escludendo la componente non rilevante (in questo caso, la torre) e ricalcolare anche le voci accessorie (oneri, profitti) sulla base imponibile così rettificata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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