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Rendita catastale pale eoliche: la torre è esclusa

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7397/2025, ha chiarito che la torre di un aerogeneratore deve essere esclusa dal calcolo della rendita catastale. La decisione si fonda sulla Legge n. 208/2015, che esclude dalla stima diretta i macchinari e gli impianti funzionali allo specifico processo produttivo. La Corte ha stabilito che la torre non è una mera costruzione, ma una componente essenziale e attiva della macchina per la produzione di energia. Pertanto, la sua valutazione deve essere scorporata ai fini della determinazione della rendita catastale pale eoliche. La sentenza della Commissione Tributaria Regionale, che aveva incluso la torre, è stata cassata con rinvio.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Pale Eoliche: La Cassazione Esclude la Torre dal Calcolo

Con una recente e significativa ordinanza, la Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale in materia di rendita catastale pale eoliche. La controversia riguardava se la torre di sostegno di un aerogeneratore dovesse essere inclusa nella base imponibile per il calcolo della rendita catastale. La Suprema Corte ha stabilito che la torre, in quanto componente funzionale al processo produttivo, deve essere esclusa, in linea con la Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015). Questa decisione offre importanti chiarimenti per gli operatori del settore delle energie rinnovabili.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore energetico aveva proposto una rendita catastale per un proprio aerogeneratore attraverso la procedura Docfa. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, aveva rettificato tale valore, aumentandolo notevolmente. La ragione principale della rettifica risiedeva nell’inclusione, da parte dell’Ufficio, del valore della torre di sostegno nel calcolo della rendita complessiva dell’impianto.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Agenzia, sostenendo che la torre non fosse un mero componente impiantistico, ma una vera e propria costruzione per le sue caratteristiche di stabilità, solidità e ancoraggio al suolo. Secondo i giudici regionali, la torre non era direttamente funzionale alla produzione di energia, ma solo una struttura di supporto, e come tale doveva rientrare nella rendita catastale.

La Questione della Rendita Catastale per gli Impianti Eolici

La società ha impugnato la decisione davanti alla Corte di Cassazione, basando il proprio ricorso sulla violazione della Legge n. 208/2015. In particolare, l’art. 1, comma 21, di tale legge stabilisce che per gli immobili a destinazione speciale (come gli opifici, categoria D), la determinazione della rendita catastale è effettuata tramite stima diretta, tenendo conto del suolo e delle costruzioni, ma escludendo “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

Il ricorrente ha sostenuto che la torre eolica rientrasse a pieno titolo in questa categoria di “impianti funzionali”, in quanto parte integrante e necessaria del macchinario (l’aerogeneratore) destinato alla produzione di energia elettrica. Non si tratterebbe, quindi, di una semplice costruzione, ma di un elemento inscindibile dalla macchina stessa.

L’Orientamento Consolidato della Giurisprudenza

La Corte di Cassazione ha accolto i motivi del ricorso, richiamando il proprio orientamento ormai consolidato sul tema. I giudici di legittimità hanno ribadito che, ai fini del calcolo della rendita catastale pale eoliche, non deve essere computata la torre che sostiene il peso della navicella e del rotore.

Il criterio distintivo introdotto dal legislatore del 2015 non è la natura fisica o l’infissione al suolo del bene, ma il suo rapporto di strumentalità con il processo produttivo. Ciò che conta è la funzione del componente. La Corte ha chiarito che la torre non svolge solo una funzione passiva di sostegno, ma anche una funzione attiva ed essenziale: contrasta la forza del vento impressa sulle pale, consentendo al generatore di sfruttare al massimo la potenza eolica per produrre energia. È, a tutti gli effetti, una componente della macchina.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha specificato che la normativa del 2015 ha lo scopo di sottrarre dal carico impositivo il valore delle componenti impiantistiche, privilegiando la loro destinazione produttiva indipendentemente dalla loro natura strutturale o dimensionale. È irrilevante la consistenza fisica della costruzione se il suo scopo primario è quello di servire il processo produttivo. Entrambe le funzioni, quella di sostegno (imponibile, secondo la tesi dell’Agenzia) e quella di produzione energetica (esente), sono inscindibilmente connesse e devono essere ascritte unitariamente all’impianto produttivo.

Inoltre, la Corte ha respinto l’argomento secondo cui questa interpretazione costituirebbe un’agevolazione da interpretare restrittivamente. La norma in esame non delinea un’esenzione o un trattamento di favore, ma definisce il regime ordinario per la determinazione della base imponibile dei cosiddetti “imbullonati”, ovvero tutti quei beni che sono funzionali allo specifico processo produttivo.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado. Il giudice del rinvio dovrà procedere a un nuovo accertamento della rendita catastale dell’impianto, escludendo dal calcolo il valore della torre eolica. Questa ordinanza rafforza la certezza del diritto per le imprese del settore delle energie rinnovabili, confermando che il valore degli investimenti in macchinari e impianti produttivi non deve essere gravato da un’imposizione patrimoniale impropria. La corretta determinazione della rendita catastale pale eoliche passa necessariamente per lo scorporo di tutte le componenti, fisse o mobili, che sono strumentali alla generazione di energia.

La torre di una pala eolica deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la torre, essendo un elemento funzionale allo specifico processo produttivo dell’energia eolica, deve essere esclusa dalla stima diretta per la determinazione della rendita catastale, in applicazione della Legge n. 208/2015.

Qual è il criterio decisivo per escludere un componente dalla rendita catastale di un immobile a destinazione speciale?
Il criterio decisivo non è la stabilità o l’infissione al suolo del bene, ma la sua specifica funzionalità rispetto al processo produttivo. Se un componente è parte integrante di macchinari, congegni o impianti funzionali alla produzione, il suo valore viene escluso dalla stima catastale.

L’esclusione della torre dalla rendita catastale costituisce un’agevolazione fiscale?
No. Secondo la Corte, la norma non introduce un’esenzione o un trattamento di favore, ma delinea il regime ordinario e generale applicabile a tutti i beni (definiti “imbullonati”) che, pur essendo infissi al suolo, sono funzionali a uno specifico processo produttivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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