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Rendita catastale pale eoliche: la torre è esclusa

Una società energetica ha contestato il calcolo della rendita catastale di un aerogeneratore effettuato dall’Agenzia delle Entrate, che includeva il valore della torre di sostegno. La Corte di Cassazione, applicando la Legge n. 208/2015, ha accolto il ricorso, stabilendo che la torre, essendo un componente funzionale e inscindibile dal processo di produzione di energia, deve essere esclusa dalla stima della rendita catastale pale eoliche. La sentenza annulla la decisione precedente e rinvia il caso alla corte territoriale per un nuovo calcolo della base imponibile.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita Catastale Pale Eoliche: La Cassazione Conferma l’Esclusione della Torre

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale per il settore delle energie rinnovabili: la corretta determinazione della rendita catastale pale eoliche. La Suprema Corte ha ribadito un principio ormai consolidato, affermando che la torre di sostegno dell’aerogeneratore, in quanto elemento funzionale al processo produttivo, deve essere esclusa dal calcolo della base imponibile. Questa decisione offre importanti chiarimenti agli operatori del settore e all’amministrazione finanziaria.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate rettificava la rendita catastale di un aerogeneratore proposta da una società energetica tramite procedura Docfa. L’amministrazione finanziaria aveva incluso nel calcolo il valore della torre eolica, considerandola una componente strutturale e quindi parte integrante dell’immobile. La Commissione Tributaria Regionale, in seconda istanza, aveva dato ragione all’Agenzia, sostenendo che la torre non fosse riducibile a una mera componente impiantistica, ma costituisse una vera e propria costruzione per le sue caratteristiche di stabilità e ancoraggio al suolo. La società ha quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando la violazione della Legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016).

La Decisione della Corte di Cassazione sulla rendita catastale pale eoliche

La Corte di Cassazione ha accolto i motivi di ricorso della società, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado per una nuova determinazione della rendita. I giudici di legittimità hanno riaffermato l’orientamento interpretativo secondo cui, ai fini del calcolo della rendita catastale di un impianto eolico, non si deve computare la torre che sostiene navicella e rotore.

Le Motivazioni: Il Criterio Funzionale della L. 208/2015

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 1, comma 21, della Legge n. 208/2015. Questa norma stabilisce che dalla stima diretta della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale (come gli opifici) sono esclusi “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

La Corte ha chiarito che il criterio distintivo introdotto dal legislatore non è strutturale, ma funzionale. Ciò che rileva non è se un bene sia stabilmente infisso al suolo, ma se sia direttamente funzionale al processo produttivo. La torre eolica, pur essendo una struttura imponente e solidamente ancorata, non svolge una semplice funzione passiva di sostegno. Al contrario, è una componente essenziale e attiva della macchina, progettata per contrastare la forza del vento e consentire al generatore di sfruttare al massimo la potenza eolica per produrre energia. Pertanto, la sua funzione è inscindibilmente legata al processo produttivo, al pari del rotore e della navicella.

Di conseguenza, la sua vocazione ‘strutturale’ non è incompatibile con la sua ‘funzionalità’ prettamente impiantistica. La Corte ha sottolineato come la prassi dell’amministrazione finanziaria, che tende a includere la torre tra le “costruzioni” tassabili, si ponga in contrasto con la chiara volontà del legislatore. La consistenza fisica o l’immobilizzazione al suolo diventano irrilevanti di fronte al rapporto di strumentalità diretta con il ciclo produttivo.

Le Conclusioni: Implicazioni per il Settore delle Energie Rinnovabili

La pronuncia consolida un principio di fondamentale importanza per gli operatori del settore eolico. Stabilisce in modo definitivo che la base imponibile ai fini catastali deve essere calcolata escludendo il valore della torre di sostegno. Questa interpretazione non rappresenta un trattamento di favore, ma la corretta applicazione del regime ordinario previsto per gli “imbullonati”, ovvero per tutti quei macchinari che, pur essendo fissi, sono strumentali alla produzione. La decisione garantisce certezza giuridica e un trattamento fiscale coerente con la natura industriale di questi impianti, evitando un’ingiustificata maggiorazione del carico impositivo e supportando gli investimenti nel campo delle energie pulite e rinnovabili.

La torre di una pala eolica deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No, secondo la Corte di Cassazione, la torre che sostiene il peso della navicella e del rotore non deve essere computata nel calcolo della rendita catastale, in quanto è un elemento funzionale allo specifico processo produttivo.

Qual è il criterio principale stabilito dalla Legge n. 208/2015 per escludere un bene dalla stima catastale?
Il criterio principale è quello della funzionalità: sono esclusi dalla stima diretta tutti i macchinari, congegni, attrezzature e impianti che sono funzionali allo specifico processo produttivo, a prescindere dal fatto che siano o meno infissi stabilmente al suolo.

La stabilità e l’ancoraggio al suolo di un componente (come la torre) sono sufficienti per includerlo nella rendita catastale?
No, la consistenza fisica, la stabilità e l’ancoraggio al suolo sono irrilevanti. Ciò che conta è il rapporto di strumentalità rispetto al processo produttivo. Se un elemento, anche se strutturalmente connesso al suolo, ha una specifica funzionalità produttiva, deve essere escluso dalla valutazione catastale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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