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Rendita catastale pale eoliche: la torre è esclusa

Una società energetica ha contestato l’inclusione della torre di una pala eolica nel calcolo della rendita catastale pale eoliche. La Corte di Cassazione ha confermato che la torre, essendo parte integrante e funzionale del macchinario (unicum impiantistico), deve essere esclusa dalla stima catastale ai sensi della legge 208/2015. La rendita va calcolata solo su suolo, basamento e cabina elettrica.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita catastale pale eoliche: la torre è un macchinario e non si tassa

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale per il settore delle energie rinnovabili, chiarendo definitivamente il calcolo della rendita catastale pale eoliche. La questione centrale riguardava se la torre in acciaio, che sorregge la navicella e il rotore di un aerogeneratore, dovesse essere considerata una “costruzione” tassabile o parte integrante del macchinario e, quindi, esclusa dalla stima. La Corte ha optato per la seconda interpretazione, con importanti implicazioni fiscali per gli operatori del settore.

I fatti del caso

Una società operante nel settore dell’energia eolica aveva proposto una nuova rendita catastale per un suo impianto, escludendo dal calcolo il valore della torre, della navicella e del rotore, in applicazione delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/2015). Questa normativa ha escluso dalla stima diretta “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.

L’Agenzia delle Entrate si era opposta, rettificando la rendita proposta e includendo nel calcolo il valore della torre, ritenendola una costruzione stabile e non un macchinario. La controversia è passata attraverso vari gradi di giudizio, con decisioni contrastanti, fino ad arrivare in Cassazione. La Corte, in una precedente pronuncia, aveva annullato la decisione dei giudici di merito che avevano dato ragione all’Agenzia, rinviando la causa per un nuovo esame che tenesse conto della funzione attiva e non meramente passiva della torre.

La Commissione Tributaria Regionale, in sede di rinvio, ha quindi stabilito che la torre, insieme alla navicella e al rotore, costituisce un “unicum impiantistico”, ovvero un unico macchinario funzionale alla produzione di energia, e come tale va esclusa dal calcolo della rendita. L’Agenzia delle Entrate ha nuovamente impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La questione della rendita catastale pale eoliche e il ruolo della torre

L’Agenzia delle Entrate sosteneva che la normativa dovesse essere interpretata in modo restrittivo, escludendo solo le componenti strettamente meccaniche (rotore e navicella) ma non la struttura di sostegno (la torre). A suo avviso, la torre rappresentava una costruzione fissa, assimilabile a un edificio, e come tale doveva contribuire alla determinazione della rendita catastale.

La Corte di Cassazione ha respinto questa interpretazione, basandosi su un orientamento ormai consolidato. I giudici hanno chiarito che il criterio distintivo introdotto dalla legge del 2015 non è la stabilità o l’infissione al suolo del manufatto, bensì la sua funzionalità specifica al processo produttivo.

La torre come componente attiva del macchinario

La Corte ha ribadito che la torre di un aerogeneratore non svolge una funzione meramente passiva di sostegno, come potrebbe fare un traliccio di una linea elettrica. Al contrario, essa è una componente essenziale e attiva della macchina, progettata per:
1. Sostenere il peso della navicella e del rotore.
2. Resistere alle enormi sollecitazioni generate dal vento e dal movimento delle pale.
3. Consentire alle pale di offrire la massima resistenza possibile al vento, permettendo al generatore di sfruttare la massima potenza per produrre energia elettrica.

Senza la torre, l’intero impianto non potrebbe funzionare. Essa è quindi parte inscindibile dell'”unicum impiantistico” e deve essere classificata come macchinario, escluso dalla stima catastale.

La decisione finale e il calcolo corretto della rendita catastale pale eoliche

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la decisione della Commissione Tributaria Regionale. La rendita catastale dell’impianto eolico deve essere determinata considerando esclusivamente le componenti che non sono direttamente funzionali al processo produttivo. In pratica, la stima deve includere:
* Il valore del suolo.
* Le opere di fondazione (il basamento).
* Eventuali altre costruzioni accessorie, come la cabina elettrica prefabbricata.

Tutto ciò che costituisce l’aerogeneratore vero e proprio – torre, navicella e rotore – è considerato un unico macchinario e, pertanto, escluso dal calcolo.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su una lettura sistematica e finalistica dell’art. 1, comma 21, della legge n. 208/2015. La norma mira a tassare il valore immobiliare del bene, escludendo quello legato alla capacità produttiva specifica. La Corte ha sottolineato che è irrilevante la consistenza fisica o la stabilità della costruzione, mentre è centrale il rapporto di strumentalità rispetto al processo produttivo. La torre, essendo essenziale e funzionale a tale processo, rientra pienamente nella nozione di “impianto” da escludere dalla stima. I giudici hanno inoltre precisato che questa interpretazione non crea un’esenzione fiscale, ma definisce correttamente il regime catastale ordinario per questi beni, in linea con gli obiettivi di tutela ambientale e promozione delle energie rinnovabili.

le conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un punto fermo per gli operatori del settore eolico, fornendo certezza giuridica sul metodo di calcolo della rendita catastale. La decisione chiarisce che l’intera struttura dell’aerogeneratore va considerata come un bene strumentale e non come un immobile tassabile nella sua interezza. Le uniche componenti che concorrono alla formazione della base imponibile ai fini fiscali sono quelle prettamente immobiliari (suolo e fondazioni). Ciò allinea il trattamento fiscale degli impianti eolici alla loro natura tecnologica e produttiva, distinguendo il valore del “contenitore” immobiliare da quello del “contenuto” impiantistico.

La torre di una pala eolica va inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la torre non deve essere inclusa. È considerata una componente essenziale ed attiva del macchinario (unicum impiantistico) e, come tale, è esclusa dalla stima diretta ai sensi dell’art. 1, comma 21, della legge 208/2015.

Quali parti di un impianto eolico sono soggette al calcolo della rendita catastale pale eoliche?
Secondo la decisione, la rendita catastale deve essere calcolata tenendo conto esclusivamente delle componenti immobiliari, ovvero il suolo, il basamento di fondazione, l’eventuale piazzola e la cabina elettrica. Sono escluse tutte le componenti funzionali al processo produttivo.

Perché la torre non è considerata una semplice “costruzione” di sostegno?
La Corte ritiene che la torre non abbia una mera funzione passiva di sostegno, come un traliccio elettrico. Svolge invece una funzione attiva e indispensabile per il funzionamento della macchina, contrastando la forza del vento e permettendo al generatore di sfruttare la massima potenza. È quindi parte integrante del processo produttivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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