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Rendita catastale impianto eolico: la torre è esclusa

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 34228/2024, ha stabilito un principio cruciale per il settore delle energie rinnovabili. Ha chiarito che le torri eoliche devono essere escluse dal calcolo della rendita catastale impianto eolico. La Corte ha ritenuto che la torre non sia un mero elemento strutturale, ma una componente attiva e funzionale del processo produttivo, assimilabile a un macchinario. Di conseguenza, la sentenza di una Commissione Tributaria Regionale che includeva la torre nella stima è stata cassata, con rinvio per una nuova determinazione della rendita.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rendita catastale impianto eolico: la Cassazione esclude le torri dal calcolo

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha consolidato un principio di fondamentale importanza per la determinazione della rendita catastale impianto eolico, stabilendo che le torri che sorreggono gli aerogeneratori devono essere escluse dalla stima. Questa decisione chiarisce l’applicazione della normativa fiscale agli impianti di produzione di energia rinnovabile, riducendo il carico impositivo per gli operatori del settore.

I fatti di causa

Il caso trae origine dal ricorso di due società energetiche contro alcuni avvisi di accertamento catastale emessi dall’Agenzia delle Entrate. L’amministrazione finanziaria, nel determinare la rendita di un parco eolico, aveva incluso nel calcolo anche il valore delle torri (i cosiddetti ‘pali eolici’), modificando al rialzo la rendita proposta dalle contribuenti.
Le società si opponevano a tale inclusione, ma le loro ragioni venivano respinte sia in primo grado sia dalla Commissione Tributaria Regionale. La questione è quindi approdata dinanzi alla Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla corretta interpretazione della normativa catastale in relazione a componenti impiantistiche complesse come le torri eoliche.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso delle società, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte di Giustizia di secondo grado per una nuova determinazione della rendita. Il giudice di rinvio dovrà attenersi al principio di diritto secondo cui le torri eoliche vanno escluse dal computo della rendita catastale.

Le motivazioni: perché la torre eolica è esclusa dalla rendita catastale

La chiave di volta della decisione risiede nell’interpretazione dell’articolo 1, comma 21, della Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015). Questa norma prevede che, per gli immobili a destinazione speciale (come gli impianti eolici, appartenenti al gruppo catastale D), la rendita sia determinata tramite stima diretta tenendo conto del suolo e delle costruzioni, ma escludendo macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo.

La Corte ha ribadito il suo orientamento consolidato, secondo cui la torre eolica non può essere considerata una semplice costruzione o un mero supporto passivo. Al contrario, essa svolge un ruolo attivo e indispensabile nel processo di produzione di energia. Le sue funzioni sono duplici:

1. Sostegno: Sorregge il peso della navicella e del rotore.
2. Funzione attiva: Svolge una funzione essenziale di contrasto alla forza impressa dal vento sulle pale, integrando una componente attiva della ‘macchina’ che genera elettricità.

Per queste ragioni, la torre è un ‘elemento funzionale allo specifico processo produttivo’, e come tale rientra nella categoria degli impianti da escludere dalla stima. Distinguere tra funzione di sostegno (imponibile) e funzione di produzione energetica (esente) è, secondo la Corte, un’operazione non consentita, poiché entrambi i ruoli sono inscindibilmente connessi al funzionamento dell’impianto.

Conclusioni e implicazioni pratiche

Questa ordinanza fornisce certezza giuridica agli operatori del settore delle energie rinnovabili. La conferma che le torri sono escluse dal calcolo della rendita catastale impianto eolico si traduce in un minor carico fiscale (in particolare ai fini IMU), incentivando gli investimenti in un settore strategico per la transizione energetica. La Corte ha inoltre evidenziato come la stessa Amministrazione Finanziaria, con una circolare del 2023, avesse già preso atto di questo orientamento, decidendo di ‘abbandonare la pretesa’. La decisione, quindi, allinea definitivamente la prassi fiscale ai principi stabiliti dalla giurisprudenza di legittimità, a favore di una corretta e più equa tassazione degli impianti produttivi.

La torre di un impianto eolico deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la torre eolica, essendo una componente essenziale e attiva del processo di produzione di energia, deve essere esclusa dalla stima diretta utilizzata per calcolare la rendita catastale.

Su quale base normativa si fonda questa esclusione?
La decisione si fonda sull’articolo 1, comma 21, della Legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), che esclude dalla stima della rendita catastale i ‘macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo’.

Qual è la funzione della torre eolica secondo la Corte?
Secondo la Corte, la torre non ha solo una funzione passiva di sostegno del rotore e della navicella, ma svolge anche un ruolo attivo e funzionale nel contrastare la forza del vento sulle pale, rendendola una parte integrante e indispensabile della ‘macchina’ che produce energia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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